Luogosano comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Avellino |
Amministrazione | |
Sindaco | Carmine Ferrante (lista civica Luogosano è bene comune) dal 22-9-2020 |
Territorio | |
Coordinate | 40°59′18″N 14°59′30″E |
Altitudine | 390 m s.l.m. |
Superficie | 6,07 km² |
Abitanti | 1 086[1] (31-3-2022) |
Densità | 178,91 ab./km² |
Comuni confinanti | Fontanarosa, Lapio, Paternopoli, San Mango sul Calore, Sant'Angelo all'Esca, Taurasi |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 83040 |
Prefisso | 0827 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 064045 |
Cod. catastale | E746 |
Targa | AV |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 913 GG[3] |
Nome abitanti | luogosanesi |
Patrono | san Marcellino |
Giorno festivo | 2 giugno,11/12/13 agosto, 7/8 dicembre |
Cartografia | |
Il comune di Luogosano all'interno della provincia di Avellino | |
Sito istituzionale | |
Luogosano è un comune italiano di 1 086 abitanti della provincia di Avellino in Campania.
Il paese si affaccia sul fiume Calore Irpino ed è situato su un fianco di una collina a circa 390 m s.l.m.
Il paese è citato a partire dal V secolo. I Longobardi divenuti cristiani costruirono il monastero di Santa Maria di Locosano che divenne famoso dal 682 al 1012. Esso dipendeva dall'abbazia di San Vincenzo al Volturno e le varie badesse ebbero molte concessioni di beni. Deve ritenersi però detto monastero fondato nel 754 da Teodorava moglie del duca longobardo Romualdo di Benevento. Ai tempi di Gisulfo, dal 689 al 706 già esisteva una parrocchia in Locosano e l'esistenza del paese che dal duca Liutprando fu donata al monastero di Santa Maria di Locosano.
Nel 982 Locosano era un paese di contadini alle dipendenze del monastero di Santa Maria. Nello stesso anno l'imperatore Ottone II ne fa menzione in un atto di donazione all'abbazia di San Vincenzo al Volturno con queste parole: Cellam quoque S. Mariae in partibus Beneventi dictus "Sanus-Locus". Nel 1012 il papa Sergio IV confermò fra i beni dell'abate del Volturno la chiesa di Locosano. In seguito non se ne parla più data la poca importanza del centro abitato.
Nel 1241 il paese di Locosano trovasi ancora così chiamato allorché deve concorrere al mantenimento del castello di Acquaputrida. Da quanto risulta, prima feudataria del paese fu la badessa del monastero di Santa Maria di Locosano sino a che il quinto ente religioso decadde e successe nel feudo Roberto Fontanarosa, Gerardo e fratelli nel 1300. Dopo fu dei Capece Tomacelli e il papa Bonifacio IX lo vendette a Giacomo Filandieri che lo passò al suo quartogenito Filippo il Prete che poi litigò nel possesso. Fu poi dote di Caterina Filangieri che portò il feudo allo sposo Gianni Caracciolo, principe di Avellino, a cui successe Troiano, poi Giacomo Caracciolo che perse il feudo per ribellione.
Nel 1470 vi erano solo 180 abitanti e il borgo era feudo di Luigi Gesualdo. Seguì Fabrizio nel 1577, Luigi IV, Fabrizio II. Poi Isabella Gesualdo che sposò Nicolò Ludovisio, seguì la figlia Lavinia morta senza eredi e il feudo ricaduto alla corte fu comprato dal padre di Lavinia: Nicolò morto nel 1717. Gli eredi vendettero il feudo nel 1725 ad Anna Orimini per Dp. 26454 che a sua volta la Orimini rivendette per Dp. 60000 a Francesco Pedicini, patrizio beneventano che nel 1733 fu fatto marchese di Locosano e morì celibe nel 1778 succedendogli il fratello Donizio II, marchese di Luogosano, poi G. Battista che ne fu il terzo e ultimo nel 1803.
Abitanti censiti[4]
Accanto alla lingua italiana, a Luogosano è tuttora in uso il dialetto irpino.
Il 7 dicembre di ogni anno, in occasione della vigilia dei festeggiamenti dell'Immacolata Concezione, vengono accesi al suono delle campane della chiesa madre, una moltitudine di falò in diverse zone del paese per riscaldare e accompagnare i pellegrini accorsi nella notte di veglia e di preghiera. La festività chiamata "Fuochi Allavorati" da circa 40 anni, ha origini pre-cristiane, quando venivano arsi insieme ai normali tronchi, rami e ceppi, fronde di alloro in omaggio agli dei pagani. Ogni anno, durante il periodo pasquale, in Luogosano viene rappresentata la Via Crucis vivente.
Il comune è nel territorio di produzione delle etichette Irpinia DOC e Taurasi DOCG. Tra i prodotti tipici più rinomati si annoverano le olive, destinate all`estrazione di olio extravergine DOP "Irpinia - Colline dell'Ufita"[5]. Nel nucleo industriale che Luogosano condivide con San Mango, a ridosso del fiume Calore, opera dal 1988 la Zuegg con uno stabilimento di prima trasformazione della frutta e numerosi altri centri industriali quali ArcelorMittal per la lavorazione di acciaio e Newsystem srl che produce caldaie e termocamini.
Il comune è interessato dalle strade provinciali 39 e 57.
Il comune era servito dalla ferrovia Avellino-Rocchetta Sant'Antonio tramite la fermata di Luogosano-San Mango Sul Calore. La tratta, chiusa nel 2010, è percorsa saltuariamente da treni storici o turistici, alcuni dei quali hanno servito la suddetta fermata.[6][7]
I trasporti interurbani di Luogosano vengono svolti con autoservizi di linea gestiti da AIR Campania.[8]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1993 | 1997 | Michele Di Napoli | DC | Sindaco | |
1997 | 2001 | Michele Di Napoli | PPI | Sindaco | |
2001 | 2011 | Giovanni Ferrante | centrosinistra | Sindaco | |
2011 | 2016 | Michele Di Napoli | Unione di Centro | Sindaco | |
2016 | 2020 | Vincenzo Buono | lista civica | Sindaco | |
2020 | in carica | Carmine Ferrante | lista civica "Luogosano è Bene Comune" | Sindaco |
Il comune fa parte dell'Unione dei comuni Terre di Mezzo[9].