Lupara bianca è una locuzione di origine giornalistica utilizzata in Italia per indicare un omicidio di mafia che prevede l'occultamento del corpo di una persona assassinata.[1][2]
Fa riferimento alla lupara in quanto arma da fuoco tradizionalmente associata ad organizzazioni criminali di stampo mafioso.[1] Viene in particolare utilizzato per indicare tale modalità di eliminazione da parte di Cosa Nostra.
Una delle modalità dell'atto omicidiario è sciogliere nell'acido le vittime sbarazzandosi successivamente dei resti (questa pratica era principalmente usata dai clan dei Corleonesi di Salvatore Riina[3]).