Marino Marini
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenereMusica leggera
Periodo di attività musicale1955 – 1965
EtichettaDurium, Tiffany
Album pubblicati18
Studio18

Marino Marini (Seggiano, 11 maggio 1924Milano, 20 marzo 1997) è stato un cantante, pianista, compositore, bandleader e produttore discografico italiano.

Biografia

Nato in Toscana da una famiglia di musicisti originaria di Montecelio, vicino a Roma, trascorre l'adolescenza a Bologna dove studia violino e composizione al conservatorio e nello stesso tempo consegue il diploma di elettrotecnico.

Tra mille difficoltà, comincia a lavorare come insegnante di musica, ma presto viene chiamato alle armi. Dopo la guerra, viene ingaggiato come direttore artistico di un teatro di Napoli e intanto perfeziona la sua formazione musicale al locale Conservatorio di San Pietro a Majella.

Nell'agosto del 1949 accetta un contratto come musicista di bordo sulla nave polacca Sobieski e arriva così negli Stati Uniti. Qui resta sei mesi e si stabilisce al Greenwich Village, dove incontra personaggi come Dizzy Gillespie e Stan Kenton, familiarizzando con i classici della musica di Broadway e con il be-bop. La scena musicale jazz americana lascerà una profonda influenza sul suo stile musicale.

Al suo ritorno in Italia, comincia a scrivere temi per colonne sonore e forma un quartetto che viene ingaggiato in locali notturni e balere. Al night La Conchiglia di Napoli resta per ben cinque anni dando prova del suo talento non solo come musicista, ma anche come animatore e intrattenitore. Il suo repertorio spazia dagli standard internazionali (I love Paris, Rico vacilon) alle canzoni napoletane (La pansé, Io mammeta e tu, 'E spingule frangese) felicemente reinterpretate in versione ballabile, spesso seguendo le mode e i ritmi del momento.

Nel 1955 va a Milano dove si esibisce al Caprice e pubblica i primi dischi sotto etichetta Durium; nel 1956 fa la sua prima apparizione in TV, nel 1958 debutta a Parigi dove ottiene un inaspettato quanto clamoroso successo all'Olympia[1] e comincia a vendere i suoi dischi. Il suo brano più celebre diventa Bambino, versione francese di Guaglione, che viene poi ripresa con grande riuscita da Dalida nel 1956 portando la cantante al successo, così come almeno altre quindici canzoni. Un'altra cantante in qualche modo debitrice verso la musica di Marini è Caterina Valente, che più volte ha incluso nel proprio repertorio brani portati al successo da lui.

Il Quartetto di Marino Marini negli anni '50. Dall'alto verso il basso: Ruggero Cori, Marino Marini, Sergio Peppino e Totò Savio.

Il suo successo si allarga fuori dai confini d'Europa, raggiungendo il Medio Oriente, l'America Latina e il Giappone.

Nel 1958 arriva in Gran Bretagna, dove fa da spalla a Jerry Lewis in uno spettacolo al London Palladium. Anche nel Regno Unito avrà un grande successo, tanto che lo stesso Paul McCartney in alcune interviste ha riferito che anche suo padre aveva diversi dischi di Marino Marini nella sua collezione.[2]

Il suo successo passa anche per l'intelligente riarrangiamento di brani di altri autori quali Domenico Modugno (Piove (ciao ciao bambina), Lazzarella), Rocco Granata (Marina), Renato Carosone (Maruzzella). Nel 1960 si presenta al Festival di Napoli come arrangiatore e direttore d'orchestra dei brani in gara, nonché come solista con Ue ue che femmena, conquistando il secondo posto.

Nello stesso anno il suo gruppo si scioglie e Marini è costretto a cercare altri musicisti che possano ancora accompagnarlo nei numerosi spettacoli per i quali si è impegnato. Sono questi gli anni dei suoi successi nell'Europa dell'est e nella stessa Unione Sovietica, meta quasi impossibile a quel tempo per un artista occidentale.

Il brano più celebre composto da Marino Marini è La più bella del mondo, che però otterrà maggior successo commerciale nella versione di Don Marino Barreto Junior.

Nel 1970 debutta nel suo gruppo (che in quel periodo accompagna la cantante Niky) come chitarrista Eugenio Finardi[3].

Pur ritirandosi dall'attività dal vivo negli anni sessanta, Marini continua a lavorare nell'industria discografica come talent scout e produttore musicale. Nel 1966 fonderà inoltre insieme alla moglie Anna Scocca la casa discografica Tiffany.

Con la chiusura dell'etichetta, diventa dirigente della Fonit Cetra.

Muore a Milano nel 1997. Le sue ceneri sono state tumulate in una celletta del Cimitero Maggiore di Milano, nella quale nel 2004 sono state tumulate anche le ceneri della moglie[4].

Marino Marini ed il suo quartetto

Discografia parziale

Album

Singoli

EP

Flexi disc

Si tratta di dischi a 45 giri di sottile plastica flessibile, incisi da un solo lato e allegati a riviste musicali (o offerti in omaggio con prodotti commerciali); nel caso di Marino Marini, sono tutti allegati alla rivista musicale Il Musichiere, nata sull'onda dell'omonima trasmissione.

Note

  1. ^ Marino Marini And Patachou In The Backstage Of The Olympia In 1957, su gettyimages.ch, gettyimages, 11 aprile 1957. URL consultato il 7 ottobre 2021.
  2. ^ Gino Castaldo, Marino Marini Addio al re delle voci da night, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 21 marzo 1997. URL consultato il 7 settembre 2021.
  3. ^ Eugenio Finardi e Antonio D'Errico, Spostare l'orizzonte, Rizzoli, Milano, 2010, pag. 82
  4. ^ Comune di Milano, applicazione di ricerca defunti '”Not2 4get”.
  5. ^ La più bella del mondo, su ICBSA. URL consultato il 23 settembre 2022.

Bibliografia

Controllo di autoritàVIAF (EN34656023 · ISNI (EN0000 0000 7824 6546 · SBN CFIV208115 · LCCN (ENno2006065375 · GND (DE134682955 · BNE (ESXX1460840 (data) · BNF (FRcb14018099r (data) · J9U (ENHE987007370465905171 · WorldCat Identities (ENviaf-34656023