Nando De Luca | |
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Nazionalità | ![]() |
Genere | Jazz Musica leggera |
Periodo di attività musicale | 1958 – in attività |
Strumento | Pianoforte |
Nando De Luca, all'anagrafe Ferdinando De Luca (Milano, 26 gennaio 1940), è un pianista, arrangiatore e compositore italiano.
Dopo gli studi compiuti al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, Nando De Luca farà parte dal 1959 come batterista del gruppo musicale I Cavalieri, composto da artisti poi divenuti famosi: Enzo Jannacci, Paolo Tomelleri, Gianfranco Reverberi e Luigi Tenco,[1] partecipando anche ad alcune incisioni della Dischi Ricordi, tra cui un EP di Tenco.
Nel 1961 iniziano le collaborazioni come pianista e arrangiatore per vari artisti tra i quali I Ribelli, il gruppo che accompagna Adriano Celentano dove milita Gino Santercole ed entra a far parte del Clan Celentano lavorando per lui come arrangiatore e pianista sia in studio che dal vivo.
Il suo primo lavoro importante è proprio l'arrangiamento del famosissimo brano Azzurro (1968) scritto da Paolo Conte e Michele Virano e cantato da Celentano.[2]
Scrive inoltre con Gino Santercole la musica di Una carezza in un pugno, diventato un evergreen.
L'anno successivo compone le musiche di Straordinariamente, e Storia d'amore, sempre interpretate da Adriano Celentano: quest'ultima diventa un evergreen del cantante milanese, che la riproporrà in molte delle sue trasmissioni televisive, e verrà anche reinterpretata dagli Avion Travel.
Nel 1970 partecipa come autore al Festival di Sanremo 1970 con Ciao anni verdi, interpretata da Rosanna Fratello; nello stesso anno scrive Viola per Celentano, che diventa un grande successo, e Cosa fai questa sera, sempre per Celentano, contenuta nell'album Il forestiero.
Sempre nel 1970 collabora con Enzo Jannacci scrivendo la musica di Il dritto, contenuta nell'album La mia gente, che diventa una delle canzoni più note del medico cantautore, che la re-inciderà nel 1980 nell'album Ci vuole orecchio, e che sarà anche reinterpretata da Milva nell'LP La Rossa, sempre del 1980.[3]
Con Jannacci la collaborazione continua anche nell'album successivo, E allora...Concerto, in cui De Luca appare in copertina in vespa davanti a Jannacci.[4]
Dirige l'orchestra al Festival di Sanremo 1971 per l'esibizione di Celentano in Sotto le lenzuola e al Festival di Sanremo 1972.
Nel 1973 entra nel gruppo del grande chitarrista jazz Franco Cerri, con Pino Presti al basso elettrico, Giorgio Baiocco al sax e flauto, e Tullio De Piscopo alla batteria; con questa formazione si esibisce in molte città italiane ed è al fianco del violinista jazz Stéphane Grappelli per una serie di concerti al Jazz Power di Milano (aprile 1973).[5][6] Sempre nel 1973 si esibisce al Bergamo Jazz Festival con Franco Cerri, Hugo Heredia, Dodo Goya e Gianni Cazzola.
La collaborazione con Celentano è sempre continuata, è infatti il suo arrangiatore e direttore d'orchestra negli album Adriano rock (1968), Le robe che ha detto Adriano (1969), Er più - Storia d'amore e di coltello (1971), I mali del secolo (1972), Nostalrock (1973).
Negli anni settanta scrive alcune colonne sonore, come Un tipo con una faccia strana ti cerca per ucciderti di Tulio Demicheli del 1973, L'assassino è costretto ad uccidere ancora di Luigi Cozzi del 1975, Passi furtivi in una notte boia di Vincenzo Rigo del 1976, Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici di Lina Wertmüller del 1978; nel decennio successivo scrive le musiche per Se lo scopre Gargiulo di Elvio Porta del 1988.
Collabora anche con Mina nelle sue ultime esibizioni dal vivo al teatro tenda Bussoladomani di Sergio Bernardini, partecipando quindi anche al disco che ne è tratto, Mina Live '78.