Sandro Parenzo (Camposampiero, 20 maggio 1944) è un editore, produttore televisivo e sceneggiatore italiano.

È l'azionista di maggioranza e il presidente di Mediapason, società editrice delle reti Telelombardia, Antennatre, Videogruppo e Canale 6 e produttore di fiction tramite la sua società Videa.

È socio della casa editrice Chiarelettere.

Biografia

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Dopo studi classici, si laurea in Architettura con Manfredo Tafuri a Venezia, quindi si trasferisce a Roma dove incomincia l'attività di sceneggiatore (e occasionalmente di scenografo) negli anni settanta[1]. Nel 1972 sceneggia La cosa buffa, tratta dal romanzo di Giuseppe Berto con la regia di Aldo Lado; nel 1973 Malizia con Salvatore Samperi, lavora poi con Bernardo Bertolucci, Luca Ronconi, Ugo Tognazzi, Mario Missiroli. È anche tra gli autori della rivista satirica Il Male fondata da Pino Zac.[2]

Nel 1980 incontra Silvio Berlusconi, agli inizi della sua avventura televisiva. Apre e dirige la sede di Roma della Fininvest, affitta gli studi della Dear per produrre programmi televisivi come Il pranzo è servito con Corrado, Zig Zag di Raimondo Vianello, Drive In. Sempre in quegli anni lavora ancora con Corrado come autore per il programma Ciao gente! in onda su Canale 5; per lo stesso canale produce nel 1990 la miniserie Dagli Appennini alle Ande.

A metà degli anni ottanta incomincia anche l'attività di distributore di film per la Artisti Associati, nel 1987 si mette in proprio creando la Videa, società per produrre e distribuire film e programmi televisivi. Dopo aver rilevato i teatri della Vides di Franco Cristaldi, realizza programmi per Salvatores, d'Alatri, Crialese, e altri. Organizza anche la prima produzione del Maurizio Costanzo Show al teatro Parioli e nel 1993 Zona Franca di Gianfranco Funari.

Nel 1992 è stato eletto all’Anica presidente dell’Unione Nazionale Industrie Tecniche Cineaudiovisive[3].

Nel 1995 diventa il principale azionista di Telelombardia, l'emittente televisiva lombarda fondata nel 1974 e diventata in seguito di proprietà del gruppo Ligresti[4]. Nove anni più tardi, nel 2004, rileva anche Antennatre, nel 2005 acquista Videogruppo in Piemonte. Lo stesso anno Massimo Cacciari, sindaco di Venezia, lo nomina all'assessorato per la produzione culturale. Ci resta fino al giugno 2006 dopo avere costituito la Fondazione Musei Civici di Venezia in cui confluiranno i musei veneziani.

Nel frattempo continua a espandersi nel settore televisivo con Top Calcio, Milanow, Top Gusto, Top Musica, dà vita al gruppo Mediapason, partecipato tra gli altri anche da Nelke, società del finanziere Giuseppe Garofano, e sposta la sede in un vasto complesso in via Colico 21, a Milano[5].

È un lontano parente del conduttore radiofonico e televisivo David Parenzo: i loro nonni erano cugini[6].

Scherzi

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Filmografia

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Sceneggiatore

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Scenografo

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Note

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  1. ^ Sandro Parenzo, su massimoemanuelli.com, 20 ottobre 2017.
  2. ^ Vincino, su ilfoglio.it, 21 agosto 2018.
  3. ^ CINEMA PUBBLICO: INDUSTRIE TECNICHE SU NOMINE, su www1.adnkronos.com, 24 ottobre 1995.
  4. ^ "Il terzo polo sono io", su ricerca.repubblica.it, 9 luglio 1995. URL consultato il 18 dicembre 2018.
  5. ^ Tre nuovi amministratori delegati in Mediapason, la holding televisiva di Sandro Pareno, su italiaoggi.it, 1º febbraio 2013. URL consultato il 18 dicembre 2018.
  6. ^ Massimo Emanuelli, David Parenzo, 20 marzo 2018.
  7. ^ Vincino, Mi chiamavano Togliatti, Milano, Utet, 2018, su books.google.it. URL consultato il 18 dicembre 2018.
  8. ^ E ANDO' IN ONDA LA GRANDE BEFFA, su ricerca.repubblica.it, 6 febbraio 1990. URL consultato il 16 gennaio 2022.
  9. ^ Fulvia Caprara, Scherzo di Fede, bufera a Canale 5, in La Stampa, 27 febbraio 1998, p. 18. URL consultato il 3 settembre 2016.
  10. ^ Giorgio Dell'Arti, Massimo Parrini, Catalogo dei viventi, Venezia, Marsilio Editore, 2008, p. 1271

Bibliografia

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Voci correlate

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