Lettera latina Ɂ ɂ per trascrivere la pausa glottidale
Occlusiva glottidale sorda
IPA - numero113
IPA - testoʔ
IPA - immagine
UnicodeU+0294
Entity& 660;
SAMPA?
X-SAMPA?
Kirshenbaum?
Ascolto
noicon

L'occlusiva glottidale sorda è una consonante, rappresentata con il simbolo [ʔ] nell'alfabeto fonetico internazionale (IPA). Comunemente viene chiamata colpo di glottide, pausa glottidale o iato (in francese coup de glotte; in inglese glottal stop; in spagnolo saltillo) e si realizza chiudendo le corde vocali per fermare il flusso dell'aria e poi

Caratteristiche

La consonante occlusiva glottidale sorda ha le seguenti caratteristiche:

Utilizzi

Il fono è presente in molte lingue e può avere valore sintattico. In italiano esiste nella sillabazione e in alcune espressioni o interiezioni, come mostra l'esempio ricorrente della pronuncia di "oh-oh", in AFI: [ʔoʔo] oppure [ʔɔʔɔ].

Comunicazione nello Stato delle Hawaii in cui appare lo iato, trascritto con la lettera ʻokina in: Aloha ʻāina, "amore per la terra", e Hawaiʻi.

Inglese

In lingua inglese tale fono è presente in alcuni dialetti, di solito come allofono di /t/:

Inoltre, nella Received Pronunciation, tale fono viene preposto ad una consonante occlusiva sorda tautosillabica, soprattutto in coda di sillaba.[1]

Francese

In francese non esiste come fonema a sé e non ha funzione distintiva, ma si può talvolta percepire in corrispondenza di un'h aspirata, quando cioè la lettera h separi due vocali e inoltre (a differenza dell'h muta) renda impossibile la liaison:

Il coup de glotte, come in italiano, può essere prodotto anche davanti ad una vocale, per enfatizzare una parola a mo' di incitamento. L'esempio più comune è encore! "ancora!" [ʔɑ̃kɔʁ][2] Nella colorazione sonora del francese comunque, come fattore fonetico, si utilizza un attacco vocalico dolce, senza coup de glotte (a differenza del tedesco o dell'arabo).[3]

Tedesco

Nella lingua tedesca tale fono appare davanti a ogni vocale iniziale, anche dopo prefissi; questa consonante non è segnata nella grafia:

Italiano

In lingua italiana tale fono non è presente a livello di fonema, ma si può comunque percepire talvolta davanti a una vocale iniziale di parola, soprattutto se preceduta da un'altra vocale: "è Andrea" può essere pronunciato [ʔɛ ʔanˈdrɛːa]. Altro esempio: "parlavo delle elezioni, non delle lezioni", dove è evidente l'impostazione particolare, quasi uno sforzo, della prima "e" di "elezioni".

Sardo

Nella lingua sarda è presente nelle varianti campidanesi del Sarrabus, nella provincia del Sud Sardegna, e in nove paesi (Ollolai, Fonni, Orgosolo, Mamoiada, Olzai, Ovodda, Gavoi, Lodine e Oliena) costituenti la Barbagia di Ollolai, in Provincia di Nuoro. In grafia sarda si indica solitamente con la lettera H[senza fonte] (es. pishe, ishire, honnosher, pahe rispetto al dialetto centrale comune pische, ischire, connoscher, pache) con l'apostrofo (pis'e, is'ire, 'onnos'er, pa'e ecc.), oppure con la lettera Q (pisqe, isqire, qonnosqer, paqe ecc.).

Birmano

In lingua birmana:

Ceco

In lingua ceca:

Chamoru

In lingua chamoru:

Danese

In lingua danese:

Finlandese

In lingua finlandese:

Guaraní

In lingua guaraní:

Hawaiano

In lingua hawaiana:

Lojban

In lingua lojban:

Polacco

Nella lingua polacca, similmente alla situazione descritta per l'italiano, il colpo di glottide [ʔ] non è presente a livello di fonema ma può essere prodotto davanti a una vocale iniziale di parola (in particolare, prima delle vocali `a' e `o') se preceduta da una pausa o da un'altra vocale, soprattutto quando pronunciando lentamente e chiaramente.

Samoano

In lingua samoana:

Seri

In lingua seri:

Tagalog

In lingua tagalog:

Tongan

In lingua tongan:

Tahitiano

In lingua tahitiana:

Võro

In lingua võro:

Ebraico

In lingua ebraica:

Persiano

In lingua persiana:[senza fonte]

Arabo

In lingua araba il fono corrisponde alla pronuncia della lettera dell'alfabeto arabo hamza:

In lingue arcaiche

Fenicio

Nel fenicio il fonema ʔ è la pronuncia della lettera aleph e della lettera ayin ().

Note

  1. ^ Brown, Gillian. 1977:27. Listening to spoken English. London: Longman.
  2. ^ (FR) Monique Léon e Pierre Léon, Classement articulatoire, in La prononciation du français, 2ª ed., Parigi, Armand Colin, 2009, pp. 26-27, ISBN 9782200244149.
  3. ^ (FR) Monique Léon e Pierre Léon, Aspects acoustiques et auditifs, in La prononciation du français, 2ª ed., Parigi, Armand Colin, 2009, p. 73, ISBN 9782200244149.

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