Sebbene lo stile di Katy Perry sia stato da subito paragonato a quello di Avril Lavigne e Lily Allen per l'ironia e la malizia dei suoi testi,[20] la cantante disse di trarre ispirazione dai Queen (specialmente da Freddie Mercury),[21]The Beach Boys, le Heart, Joni Mitchell, Paul Simon, Cyndi Lauper e Alanis Morissette.[22] Tutte le canzoni presenti sul disco sono state scritte da Katy Perry stessa con l'aiuto di vari musicisti di fama: Greg Wells, Max Martin, Dr. Luke, Cathy Dennis, Desmond Child, Andreas Carlsson, Sam Hollander, Dave Katz, S*A*M & Sluggo, Ted Bruner, Scott Cutler, Anne Preven, Dave Stewart e Glen Ballard. L'album è denso di brani dalle narrative ben delineate, alternando canzoni malinconiche a brani movimentati. La cantante statunitense ha così commentato questo alternarsi: "Penso che gli ascoltatori apprezzino un compositore che mostra entrambi questi lati di sé... [In quest'album] ho messo un po' di tutto e lo sento mio come un figlio".[23]
Il primo singolo Ur So Gay fu composto dalla Perry per vendicarsi di un ex fidanzato,[24] con critiche mirate al suo stile emo e metrosexual. Il secondo singolo I Kissed a Girl tinteggia un rapporto saffico. La canzone è stata ispirata dalla bellezza dell'attrice Scarlett Johansson.[25] Nel brano "Hot n Cold" Katy Perry canta delle incertezze del suo amato e dell'alternarsi di momenti positivi e negativi in una relazione. Canzoni come "I'm Still Breathing" e "Thinking of You", entrambe ballate pop, narrano di relazioni concluse. Secondo la popstar, "Lost" è la canzone più personale dell'album e rispecchia da vicino eventi da lei vissuti. "Waking Up in Vegas" parla di una folle gita a Las Vegas con gli amici. Le canzoni "Mannequin" e "If You Can Afford Me" sbeffeggiano ironicamente un ex fidanzato.
L'album ricevette recensioni di vario tipo dalla critica musicale. Billboard scrisse: "Era dai tempi di Jagged Little Pill che un album di debutto non era così pieno di potenziali successi commerciali."[26]Blender commentò: "I versi creativi della Perry, ben assestati come pugni, non giustificano sempre la sua compiaciuta baldanza da drag-queen. Ma il suo cantato singhiozzante e la miriade di produttori blasonati (da Dr. Luke a Glen Ballard) sostengono quei sintetizzatorinew wave".[27]Stephen Thomas Erlewine di AllMusic scrisse una recensione negativa, definendo One of the Boys "un grottesco compendio di tutti i deliranti eccessi del decennio".[28] Sal Cinquemani di Slant Magazine criticò la voce della Perry, così come la sua piatta personalità.[29] Alex Miller di NME sconsigliò a chiunque "abbia anche solo un remoto desiderio di gustarsi un buon disco" di acquistare quello della Perry.[30]
Rossella Rambaldi di Musica & Dischi scrisse una recensione positiva di One of the Boys, assegnandogli tre stelle e mezza: "Non lasciamoci ingannare dalla scaltrezza di un progetto studiato freddamente a tavolino da un manipolo di esperti [...] con il mero intento di ricreare in laboratorio un prodotto geneticamente modificato capace di radunare in sé l'appeal di Avril Lavigne, Britney Spears e Gwen Stefani. Dietro a One of the Boys c'è infatti sostanza: Katy Perry ha grinta da vendere e voce, che un giorno (con le scelte giuste e un po' di fortuna) potrà prestarsi a lavori di maggiore spessore. Per ora la ricetta si limita a un rock-pop, danzereccio, modaiolo e graffiante; condito di testi volutamente scioccanti a ogni singolo fiato. [...] Un disco non originale, ma assai accattivante e ben prodotto".[31]
^ Mason, Kerri, One of the Boys, su Billboard, 14 settembre 2009. URL consultato il 28 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2009).