Riconquista di Costantinopoli
parte delle guerre bizantino-crociate
L'impero bizantino nel 1265.
Data25 luglio del 1261
LuogoCostantinopoli
EsitoVittoria dei bizantini
Modifiche territorialiCostantinopoli ritorna a far parte dell'Impero bizantino ed è nuovamente capitale dell'Impero
Schieramenti
Comandanti
Alessio Strategopulo Baldovino II di Costantinopoli (esercito)
Marco Gradenigo (marina)
Effettivi
800 uominiGuarnigione di Costantinopoli
Perdite
Quasi nessunoLeggere
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La riconquista di Costantinopoli è la rioccupazione della città di Bisanzio da parte dei bizantini dell'Impero di Nicea avvenuta con un colpo di mano il 25 luglio 1261. L'evento pose fine all'effimero Impero latino e permise la ricostituzione dell'Impero di Bisanzio.

La battaglia

La porta Pege o porta di Selimbria, attraverso la quale gli 800 soldati di Alessio Strategopulo entrarono a Costantinopoli, nella notte del 25 luglio 1261.

Nella notte i bizantini entrarono e scaraventarono giù dalle mura le guardie latine.

All'alba del 25 luglio 1261 tutto l'esercito di Alessio Strategopulo entrò a Costantinopoli dalla Porta Aurea. Baldovino II di Costantinopoli, si svegliò a causa del tumulto e fuggì prontamente con un mercantile veneziano nell'isola di Eubea, ancora in mano ai latini. Alessio Strategopulo ordinò ai suoi soldati di appiccare il fuoco nel quartiere veneziano, e tutti gli abitanti veneziani di Costantinopoli fuggirono al molo per prendere una nave che li portasse in salvo.

I francesi nella città erano ormai meno di un migliaio e si nascosero nei monasteri o nelle fogne; ma vedendo che i bizantini non stavano facendo saccheggio, i francesi uscirono dai loro nascondigli e andarono al molo ad imbarcarsi. Le cronache ci raccontano che le trenta navi veneziane cariche di profughi non fecero neanche rifornimenti per andare ad Eubea e molti morirono di fame ancora prima di scendere dalle navi.

Conseguenze

Dopo aver conquistato Costantinopoli, Alessio prese le insegne imperiali di Baldovino e le diede ad un messaggero ordinandogli di portarle al reggente Michele, che si trovava a Metrorian in Anatolia. L'imperatore ricevette la notizia dalla sorella, Eulogia Paleologa, ma non le credette: quando Eulogia gli mostrò allora le insegne imperiali di Baldovino, Michele partì immediatamente per Costantinopoli, senza dimenticare di imprigionare e accecare l'imperatore legittimo Giovanni IV Lascaris.

Il 15 agosto del 1261 Michele entrò trionfante attraverso la Porta aurea con in mano la grande icona della Vergine Odigitria dipinta da San Luca: arrivò fino alla Basilica di Santa Sofia dove lo attendevano Alessio Strategopulo ed il patriarca Arsenio di Costantinopoli, che gli pose sul capo la corona di Imperatore di Bisanzio. Divenuto così il basileus Michele VIII Paleologo, egli provvide a incoronare co-imperatore il figlio, Andronico II Paleologo.

La riconquista, oltre a restaurare l'Impero Bizantino, che sopravvisse ancora, con alterne vicende, sino alla definitiva caduta di Costantinopoli del 1453, aprì una guerra con Venezia, conclusasi solo nel 1265 con il reciproco riconoscimento delle due potenze.

Bibliografia

Voci correlate