Servizio federale per la supervisione delle comunicazioni, della tecnologia dell'informazione e dei mass media
SiglaRoskomnadzor o RKN
StatoBandiera della Russia Russia
TipoAgenzia federale
Istituito12 maggio 2008
daDmitrij Medvedev
Impiegati2 539 (2016)
SedeMosca
IndirizzoКитайгородский пр., д.7, стр.2, 109992, г.Москва e Kitaigorodskiy proezd 7, Building 2, Moscow, 109992, Russia
Sito webrkn.gov.ru e eng.rkn.gov.ru/

Il Servizio federale per la supervisione delle comunicazioni, della tecnologia dell'informazione e dei mass media (in russo Федеральная служба по надзору в сфере связи, информационных технологий и массовых коммуникаций?, Federal'naja služba po nadzoru v sfere svjazi, informacionnych technologij i massovych kommunikacij) o Roskomnadzor (in russo Роскомнадзор?, RKN) è un'agenzia federale russa, posta sotto il controllo del Ministero dello sviluppo digitale, delle comunicazioni e dei mass media, che si occupa di monitorare e controllare l'accesso ai mass media in Russia.

Attività

[modifica | modifica wikitesto]

LinkedIn

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2016 Roskomnadzor ha disposto il blocco del social network statunitense LinkedIn poiché quest'ultimo non aveva dato prova di aver avviato il processo di trasferimento dell'archivio contenente i dati personali dei cittadini russi in territorio russo.[1] Nel marzo 2017 è stato annunciato che non si è raggiunto un accordo tra le parti.[2]

Wikipedia in russo

[modifica | modifica wikitesto]

A partire dal 2012 in seguito all'approvazione della legge federale n° 139-FZ, che prevedeva la realizzazione di un registro per il blocco di alcuni siti internet con informazioni reputate pericolose per la salute dei bambini, una trentina di articoli della Wikipedia in russo, prevalentemente riguardanti droghe e suicidio, sono stati inclusi nella lista nera per gli argomenti che trattavano.[3] Il 24 agosto 2015 l'agenzia ha disposto il blocco dell'intera enciclopedia, salvo poi revocarlo il giorno successivo,[4] dopo le modifiche apportate dalla comunità su alcuni articoli incriminati.[5]

Novaja Gazeta

[modifica | modifica wikitesto]

Nella notte del 17 novembre, Roskomnadzor ha limitato l'accesso al sito Web del periodico libero e indipendente Novaja Gazeta dalla Russia a causa dell'invasione russa dell'Ucraina.[6]

Note

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Mosca blocca l'accesso a LinkedIn, in Il Sole 24 Ore, 10 novembre 2016. URL consultato il 5 aprile 2022.
  2. ^ (EN) LinkedIn fails to agree with Russia on restoring access to site, in Reuters, 7 marzo 2017. URL consultato il 5 aprile 2022.
  3. ^ (RU) Случаи попадания в "черный список" известных сайтов, in RIA Novosti, 24 maggio 2013. URL consultato il 5 aprile 2022.
  4. ^ (RUEN) Уведомление об исключении информации из Единого реестра доменных имен, указателей страниц сайтов в сети "Интернет" и сетевых адресов, позволяющих идентифицировать сайты в сети "Интернет", содержащие информацию, распространение которой в Российской Федерации запрещено (PDF), su upload.wikimedia.org, Wikimedia Foundation. URL consultato il 5 aprile 2022.
  5. ^ (EN) Amar Toor, Russia banned Wikipedia because it couldn't censor pages, in The Verge, 27 agosto 2015. URL consultato il 5 aprile 2022.
  6. ^ (RU) Novaja Gazeta, Роскомнадзор в ночь на 17 ноября ограничил доступ к нашему сайту из России, in Novaja Gazeta, 17 novembre 2022. URL consultato il 19 novembre 2022.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]