Ruggero Moscati (Napoli, 19 novembre 1908 – Roma, 29 ottobre 1981[1]) è stato uno storico italiano.
Studiò all'Università di Napoli, dove fu allievo di Michelangelo Schipa, e la sua formazione risentì dello stretto contatto con il crocianesimo dominante negli ambienti dell'intellettualità napoletana.
La sua attività scientifica si rivolse principalmente a due filoni storiografici, distinti e occasionalmente convergenti: le vicende del Mezzogiorno d'Italia e la storia diplomatica, un interesse, quest'ultimo, coltivato anche su influsso di Gioacchino Volpe.
Ha insegnato storia all'Università di Messina dal 1950 e, dal 1967, storia moderna all'Università di Roma.
Negli anni sessanta, Moscati acquistò e sottopose a restauro il rudere del castello baronale di Rocca Cilento, frazione del comune di Lustra, da lui avvertito come luogo simbolico della storia del Cilento e delle varie vicende che vi si sono succedute, dal gastaldato di Lucania della Langobardia Minor, alla dominazione normanna, alla baronia del Cilento di cui fu sede sotto i Sanseverino.
Il castello divenne punto di ritrovo di storici e sede di convegni, ma il rapporto con questa sua opera conobbe fortune alterne, con alti e bassi, funestato, come fu, da furti e vandalismi.
Per la serie I documenti diplomatici italiani, pubblicata dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, ha curato i seguenti volumi: