Serge Latouche nel 2011

Serge Latouche (Vannes, 12 gennaio 1940) è un economista e filosofo francese.

È uno degli animatori della Revue du MAUSS[1], presidente dell'associazione «La ligne d'horizon», nonché professore emerito di Scienze economiche all'Università di Parigi XI e all'Institut d'études du developpement économique et social (IEDES) di Parigi.

Pensiero

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Latouche è tra gli avversari più noti dell'occidentalizzazione del pianeta e un sostenitore della decrescita[2] conviviale e del localismo (o localizzazione). Conosciuto per i suoi lavori di antropologia economica, Serge Latouche critica il concetto di economia intesa in "modo formale", ossia come attività di mera scelta tra mezzi scarsi per poter raggiungere un fine. Rifacendosi in tal senso al pensiero di Karl Polanyi egli mira a proporre nelle sue opere il concetto dell'"economico", rifacendosi alla definizione di "economia sostanziale", intesa come attività in grado di fornire i mezzi materiali per il soddisfacimento dei bisogni delle persone[3].

Critica, attraverso argomentazioni teoriche e con un approccio empirico comprensivo di numerosi esempi, il concetto di sviluppo e le nozioni di razionalità ed efficacia economica. Queste infatti appartengono ad una visione del mondo che mette al primo posto il fattore economico; per Latouche invece si tratta di "far uscire il martello economico dalla testa", cioè di decolonizzare l'immaginario occidentale[4], che è stato colonizzato dall'economicismo sviluppista[5].

In questo quadro egli critica anche il cosiddetto "sviluppo sostenibile", espressione che secondo lui a prima vista suona bene, ma che in realtà è profondamente contraddittoria, e rappresenta un tentativo estremo di far sopravvivere lo sviluppo, cioè la crescita economica, facendo credere che da essa dipenda il benessere dei popoli. I numerosi testi di Latouche invece evidenziano che i maggiori problemi ambientali e sociali del nostro tempo sono dovuti proprio alla crescita e ai suoi effetti collaterali; di qui l'urgenza di una strategia di decrescita, incentrata sulla sobrietà, sul senso del limite, sulle "8 R" (Rivalutare, Riconcettualizzare, Ristrutturare, Ridistribuire, Rilocalizzare, Ridurre, Riusare, Riciclare) per tentare di rispondere alle gravi emergenze del presente.

Nemico del consumismo e della razionalità strumentale, Latouche è un intellettuale che presenta tratti assai personali ed è stato introdotto nel dibattito italiano da gruppi culturali sia della destra radicale che della sinistra antagonista.[6] Latouche è uno dei critici più acuti dell'ideologia universalista dalle connotazioni utilitariste: rifacendosi anche alle concezioni di Marcel Mauss e di Ivan Illich, rivendica la liberazione della società occidentale dalla dimensione universale economicista.

A coloro che nel mondo contemporaneo mettono in discussione la prospettiva universalista, cioè la pretesa della civiltà occidentale di imporre a tutto il mondo una serie di valori considerati validi per tutto il genere umano si obietta d'altra parte che criticando l'universalismo, si può finire nel relativismo e nel particolarismo. Non è stato forse il particolarismo, inteso come l'esaltazione delle culture particolari, quello che spesso ha generato divisioni e lotte in nome di una ristretta, egoistica, visione della propria identità?

Latouche ribalta questa accusa addossandola proprio all'universalismo che sostiene non sia altro che una creazione ideologica occidentale, di un occidente che in nome della propria identità, dell'identità della "tribù occidentale", come dice Rino Genovese[7], pretende d'imporre un imperialismo culturale al resto del mondo. Contro l'universalismo Latouche rivendica invece la necessità di:

«valorizzare l'aspirazione a un dialogo fra le culture, a una coesistenza delle culture. Per questo alla prospettiva dell'universalismo [opponendo] piuttosto un "universalismo plurale," che consiste nel riconoscimento e nella coesistenza di una diversità, e nel dialogo fra queste diversità.[8]»

Opere

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I profeti sconfessati. Lo sviluppo e la deculturazione, Molfetta, La Meridiana, 1995. ISBN 88-85221-47-5.
L'occidentalizzazione del mondo. Saggio sul significato, la portata e i limiti dell'uniformazione planetaria, Torino, Bollati Boringhieri, 1992. ISBN 88-339-0655-8.
Il pianeta dei naufraghi. Saggio sul doposviluppo, Torino, Bollati Boringhieri, 1993. ISBN 88-339-0731-7.
La Megamacchina. Ragione tecnoscentifica, ragione economica e mito del progresso. Saggi in memoria di Jacques Ellul, Torino, Bollati Boringhieri, 1995. ISBN 88-339-0919-0.
L'economia svelata. Dal bilancio familiare alla globalizzazione, a cura di, Bari, Dedalo, 1997. ISBN 88-220-6186-1.
L'altra Africa. Tra dono e mercato, Torino, Bollati Boringhieri, 1997. ISBN 88-339-1045-8; 2000. ISBN 88-339-1294-9.
La fine del sogno occidentale. Saggio sull'americanizzazione del mondo, Milano, Elèuthera, 2002. ISBN 88-85060-63-3; 2010. ISBN 978-88-89490-78-5.
L'invenzione dell'economia, Casalecchio, Arianna, 2001. ISBN 88-87307-20-2; 2005. ISBN 88-87307-20-2; Torino, Bollati Boringhieri, 2010. ISBN 978-88-339-2045-0.
Giustizia senza limiti. La sfida dell'etica in una economia globalizzata, Torino, Bollati Boringhieri, 2003. ISBN 88-339-1452-6.
Il pensiero creativo contro l'economia dell'assurdo, Bologna, EMI, 2002. ISBN 88-307-1195-0; 2004. ISBN 88-307-1355-4.
Il ritorno dell'etnocentrismo. Purificazione etnica versus universalismo cannibale, a cura di, Torino, Bollati Boringhieri, 2003. ISBN 88-339-1466-6.
Come sopravvivere allo sviluppo. Dalla decolonizzazione dell'immaginario economico alla costruzione di una società alternativa, Torino, Bollati Boringhieri, 2005. ISBN 88-339-1623-5.
L'invenzione dell'economia, Torino, Bollati Boringhieri, 2010. ISBN 978-88-339-2045-0.
La scommessa della decrescita, trad. Matteo Schianchi, Milano, Feltrinelli, 2007. ISBN 978-88-07-17136-9; 2009. ISBN 978-88-07-72131-1.
Breve trattato sulla decrescita serena, Torino, Bollati Boringhieri, 2008. ISBN 978-88-339-1869-3.
Mondializzazione e decrescita. L'alternativa africana, Bari, Dedalo, 2009. ISBN 978-88-220-6305-2.
Come si esce dalla società dei consumi. Corsi e percorsi della decrescita, Torino, Bollati Boringhieri, 2011. ISBN 978-88-339-2211-9.
Il tempo della decrescita. Introduzione alla frugalità felice, Milano, Eleuthera, 2011. ISBN 978-88-96904-01-5.
Per un'abbondanza frugale. Malintesi e controversie sulla decrescita, Torino, Bollati Boringhieri, 2012. ISBN 978-88-339-2273-7.
Ci sarà ancora vita dopo lo sviluppo?, in Roberto Colonna (a cura di), America Latina e Occidente, Salerno, Arcoiris, 2012, pp. 159–174.
Incontri di un obiettore di crescita, Milano, Jaca Book, 2013. ISBN 978-88-16-41219-4.
Usa e getta. Le follie dell'obsolescenza programmata, Torino, Bollati Boringhieri, 2013. ISBN 978-88-339-2437-3.
Uscire dall'economia. Un dialogo fra decrescita e critica del valore: letture della crisi e percorsi di liberazione, con Anselm Jappe, Milano, Mimesis, 2014.
L'economista mistico. È possibile un'economia spirituale?, con Riccardo Petrella, Mimesis, 2015, ISBN 978-88-575-2830-4. [Il volume contiene tutte le relazioni presentate al Convegno tenuto a Milano nel 2012]
La decrescita prima della decrescita. Precursori e compagni di strada, Bollati Boringhieri, 2016, ISBN 978-88-339-2803-6., Lormont, Le Bord de l'eau, 2016,
Baudrillard, cet attracteur intellectuel étrange, ouvrage collectif (Nicolas Poirier, Serge Latouche, Alain Caillé, Anne de Rugy), Lormont, Le Bord de l'eau, 2016, 220 p. ISBN 978-2-35687-474-0
Hyperpolis. Architettura e capitale, Serge Latouche e Marcello Faletra, Meltemi, 2019, ISBN 978-88-5519-046-6.
La décroissance, Paris, Que sais-je ?, coll. « Que sais-je ? », 2019, 125 p. ISBN 978-2-13-081013-1. Breve storia della decrescita. Origine, obiettivi, malintesi e futuro., 2021, trad. Fabrizio Grillenzoni, Bollati Boringhieri, ISBN 978 88 339 3305 4
Comment réenchanter le monde : La décroissance et le sacré, Bibliothèque Rivages, 2019
Come reincantare il mondo : la decrescita e il sacro, trad. di Fabrizio Grillenzoni, Torino, Bollati Boringhieri, 2020, ISBN 978-88-339-3409-9
Produrre i cittadini di una società ecosostenibile, prefazione in Simone Lanza, Perdere tempo per educare, educare all'utopia nell'epoca del digitale, Roma, WriteUp, 2020

Premi

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Premio per l'Ambiente 2018 al Tignano Festival (Barberino Tavarnelle - Firenze)

Note

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  1. ^ Revue de MAUSS (Movimento anti-utilitarista nelle scienze sociali) è una rivista interdisciplinare fondata nel 1981 tra gli altri da Alain Caillé. Tratta argomenti di scienze economiche, antropologia, sociologia e filosofia politica. Il nome della rivista è un acronimo e nello stesso tempo un omaggio al celebre antropologo Marcel Mauss. L'antiutilitarismo professato si esprime nella critica all'economismo nelle scienze sociali e al razionalismo strumentale nella filosofia morale e politica. La rivista vuole suscitare e promuovere il terzo paradigma completando (o sostituendo) l'olismo e l'individualismo metodologico.
  2. ^ Serge Latouche: teoria e pratica sulla Decrescita
  3. ^ K. Polanyi, Economie primitive arcaiche e moderne, Einaudi, 1980, p. 135.
  4. ^ Serge Latouche, Decolonizzare l'immaginario. Il pensiero creativo contro l'economia dell'assurdo, ed. EMI, 2004
  5. ^ Serge Latouche, Mondializzazione e decrescita. L'alternativa africana, edizioni Dedalo, 2009 pp.112 e segg.
  6. ^ Serge Latouche, "Ma la decrescita è di destra o di sinistra?", Liberazione, 9 ottobre 2005
  7. ^ La tribù occidentale. Per una nuova teoria critica, Bollati Boringhieri, 1995
  8. ^ Serge Latouche - Multiculturalismo e relativismo culturale (intervista)[collegamento interrotto]

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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