Serhij Polunin, Londra 2013

Sergej Polunin (in russo Серге́й Влади́мирович Полу́нин?; in ucraino Сергій Володимирович Полунін?, Serhij Volodymyrovyč Polunin; Cherson, 20 novembre 1989) è un ballerino, attore e modello russo.

Come primo ballerino freelance, è ospite di diversi teatri in tutto il mondo tra i quali Teatro alla Scala[1], Royal Ballet, Bol'šoj, Teatro di San Carlo[2], Teatro Stanislavskij e Nemirovič-Dančenko, e attualmente è ospite permanente presso il Bayerische Staatsballet.

Biografia

Figlio di Galina Polunina, casalinga, e Vladimir Polunin, operaio, prende le sue prime lezioni di ballo a tre anni, a quattro entra in un'accademia di ginnastica artistica, dove comincia un serrato programma di allenamenti che da quel momento in poi scandiranno rigidamente la sua vita.[3] A otto anni una grave polmonite lo costringe per mesi a letto, e quando rientra in palestra è ormai molto indietro rispetto ai suoi compagni; a questo punto sua madre decide di tentare nuovamente con la danza.[4]

Nel 1999 il giovane Sergej partecipa ad un'audizione per l'Istituto statale di coreografia di Kiev, esibendosi in un'improvvisazione su un'aria di Pavarotti che colpisce particolarmente gli esaminatori, vista la sua giovane età.[4][5] Viene accettato e insieme alla madre, si trasferisce a Kiev. Sono anni difficili a causa dei problemi economici: madre e figlio vivono in un'unica stanza nella periferia della città, mentre il padre accetta di lavorare in Portogallo per riuscire a mantenerli,[6] finché nel 2003 grazie ad una borsa di studio della "Rudolf Nureyev Foundation", Polunin entra a far parte della British Royal Ballet School e si trasferisce a Londra.[7] Distinguendosi ben presto per le sue doti, viene inserito in una classe di allievi due anni più grandi di lui.[8]

Carriera

Sergej Polunin nello studio dello scultore Richard MacDonald, 2011

Nel 2009 viene nominato primo solista e nel 2010 primo ballerino, il più giovane nella storia del Royal Ballet, a soli diciannove anni.[9] Ne segue una stagione professionalmente molto positiva, ma anche l'inizio di una profonda crisi personale che nei successivi due anni si manifesterà con vari segnali di irrequietezza e ribellione da parte dell'artista.[10][11] Comincerà a palesare la propria insofferenza anche pubblicamente e tramite i social network,[12] finché nel 2012 la situazione diventa tanto insostenibile per lui da spingerlo a rassegnare, nello stupore generale, le sue dimissioni dalla compagnia.[12]. Pur non fornendo ragioni ufficiali, tenterà di spiegare il suo gesto nel corso di successive interviste:[5] "Non riuscivo a trovare un equilibrio, dal punto di vista della danza, io sentivo di non poter decidere su nulla. Mi trovavo in un posto fantastico e lavoravo con persone fantastiche, ma paghi il prezzo di non poter decidere"[13] e ancora, "L'artista in me stava morendo"[14] Qualche giorno dopo si esibisce in Man in Motion, un progetto idealizzato dal collega ed amico Ivan Putrov focalizzato sulla danza al maschile, in quella che molti temono essere la sua ultima esibizione nel Regno Unito, se non addirittura il suo addio alla danza.[15]

Tuttavia Polunin non abbandona la danza e nei mesi seguenti si esibisce in giro per il mondo, senza unirsi stabilmente a nessuna compagnia[16] finché a giugno dello stesso anno si reca a San Pietroburgo per incontrare Igor' Zelenskij, direttore artistico del Teatro Lirico Stanislavskij e del Teatro dell'opera e del balletto di Novosibirsk. Zelenskij, in passato primo ballerino con il Kirov Ballet, il New York City Ballet e il Royal Ballet, sembra comprendere immediatamente ciò di cui il giovane talento ha bisogno, offrendogli il ruolo di primo ballerino nella sua compagnia, ma allo stesso tempo garantendogli piena libertà di esibirsi altrove e di impegnarsi in altri progetti,[17] assumendo, come Zelenskij stesso dichiara, il ruolo di un mentore e di un amico:[5] "Mi si può definire come si vuole: direttore, padre, fratello, amico [...] io mi preoccupo davvero di lui, di quello che mangia, dove va, cosa sta facendo. Perché ha bisogno di una spalla"[18]. A sua volta Polunin dice: "Io ho sempre pensato che fosse stata una fortuna aver conosciuto Igor e [Igor] mi ha detto che è una fortuna che lui abbia incontrato me. Dunque è reciproco"[19] Sarà proprio Zelenskij a suggerirgli di partecipare al talent show televisivo russo "Big Ballet" dedicato alla danza,[3] talent che Polunin vince[20] e che gli conferisce una notevole popolarità soprattutto in Russia, a cui fanno seguito altre apparizioni televisive, collaborazioni con stilisti e servizi fotografici su varie riviste.[4] L'incontro con David La Chapelle e l'entusiasmo e l'interesse suscitato nel pubblico e nei media dai suoi nuovi progetti portano nuova linfa all'ispirazione di Polunin, che decide di coltivare parallelamente le passioni e i progetti che gli stanno a cuore, non come ballerino o attore o modello, ma come artista indipendente[21][22]

Progetti

Nel giugno 2015, viene presentato nel corso di un evento privato il "Project Polunin": "In associazione con il teatro Sandler's Well di Londra, è stato lanciato il "Project Polunin" che coinvolge alcuni dei migliori ballerini del mondo. La missione è quella di creare nuove opere per il balletto tramite la collaborazione dei danzatori con artisti contemporanei, musicisti e coreografi per lavori destinati al palco ed al cinema. L'intenzione è quella di ideare opere che attireranno ed ispireranno una nuova generazione di danzatori e spettatori."[23] Una maggior apertura del mondo del balletto è un argomento da sempre molto caro a Polunin[3] insieme all'importanza della formazione dei giovani e dei sistemi di sostegno economico per chi non dispone di mezzi sufficienti a coltivare il proprio talento, come dichiara lui stesso in un'intervista parlando di ciò che vorrebbe dal futuro: "Una fondazione a mio nome che sostenga i ragazzi negli studi di danza, come capitò a me: tredicenne, arrivai a Londra aiutato dalla Rudolf Nureyev Foundation."[7]

Polunin è ambasciatore dell'associazione "Hear the World", per la quale ha tenuto un laboratorio di danza con i ragazzi non-udenti del gruppo di ballo "Angely Nadeždy" a Mosca[24] e collabora con associazioni come "A Gift of Life", impegnata nel fornire cure e assistenza a bambini malati di cancro.[25]

Balletto e danza

Il repertorio di Sergej Polunin è vasto ed eterogeneo, comprendendo ruoli più prettamente classici, quali ad esempio il principe Siegfried ne Il lago dei cigni, il principe Schiaccianoci ne Lo schiaccianoci, Albrecht in Giselle, ma anche personaggi di rappresentazioni più recenti, come il Principe Rudolf in Mayerling[26] o di nuova creazione, come il Cavaliere di cuori in Alice's Adventures in Wonderland di Christopher Wheeldon, ruolo che ha interpretato per primo. L'artista ha affermato di prediligere ruoli tragici[8] e di apprezzare anche la danza contemporanea: "Da quando ho incontrato Russell Maliphant, il coreografo di Sylvie Guillem, mi entusiasma anche la danza contemporanea, lontana da quella serie di atteggiamenti insulsi imposti senza spiegazione all’accademia. Ho bisogno di tirare fuori quello che ho dentro e per farlo non devo avere troppe costrizioni"[5]

Nel 2014 acquista nuova fama internazionale anche tra i non frequentatori del mondo del balletto, quando, diretto dal regista e fotografo David LaChapelle, danza una coreografia del collega ed amico Jade Hale-Christofi sulle note del brano Take Me to Church di Hozier; il video diventa virale in brevissimo tempo, arrivando a superare i quattordici milioni di visualizzazioni.[27]

LaChapelle ha inserito il video-clip tra le opere della sua mostra "After the Deluge" inaugurata al Palazzo delle Esposizioni di Roma ad aprile 2015.[28]

Nel marzo 2015 Polunin partecipa all'Ellen DeGeneres Show esibendosi in una versione breve della coreografia del video di LaChapelle in studio. La puntata viene trasmessa il 4 giugno 2015[29] The Observer lo definisce "Senza dubbio, il ballerino più naturalmente dotato di questa generazione"[30]. Il New York Times lo descrive come "Un ballerino favoloso, con una tecnica d'acciaio e una meravigliosa linea"[31] mentre il Telegraph "Il James Dean del balletto mondiale".[32] Polunin ha inoltre vinto numerosi premi nella sua carriera, tra cui il Prix de Lausanne e lo Youth America Grand Prix.

Nel gennaio 2019, Polunin era stato invitato allo spettacolo del Balletto dell'Opéra di Parigi's Il lago dei cigni. Il Balletto cancellò l'invito 48 ore dopo dopo essere stato informato dei suoi recenti post omofobici e sessisti su Instagram che avevano scatenato proteste internazionali, comprese quelle dei danzatori dello stesso Balletto.[33]

In seguito al suo forte sostegno alla politica di Vladimir Putin, arrivata fino a farsi tatuare sul petto la sua immagine, il Teatro degli Arcimboldi ha cancellato, in seguito a mail ricevute e a una petizione lanciata su Change.org che ha raggiunto in pochi giorni quasi 14.000 firme, il suo spettacolo del 28-29 gennaio 2023.[34]

Moda

Nella sua carriera di modello, Polunin vanta numerose esperienze e collaborazioni con fotografi quali Gus Van Sant, Mario Sorrenti, Jacob Sutton, apparendo in riviste come Vogue, Vogue Italia, Vogue Russia, GQ, Style, Esquire, Man About Town[4], combinando danza e moda in servizi fotografici ma anche in cortometraggi e performance dal vivo: È del 2012 la collaborazione con Bruce Weber nel cortometraggio "Can I Make the Music Fly?" realizzato per Dior[35] mentre nel 2014 è protagonista del cortometraggio "A Gardener is someone who practice gardening", regia di Andy Isakin per la rivista Esquire Russia[36][37] e nel 2016 del video "Sergei" di Raf Stahelin.[38] A gennaio 2016, per la Milan Fashion Week, apre la sfilata uomo di Ports 1961, danzando dal vivo in passerella.[39] Sempre nel 2016, Polunin è stato testimonial per Pal Zilieri, ed è apparso nella campagna autunno inverno di H&M.[40]. Nel 2017 è apparso nel video a tema pacifista "Make Love not Wall", regia di David LaChapelle per il marchio Diesel[41][42] "La danza può unire paesi. È un linguaggio che chiunque comprende"[43] Nel 2019 appare nel prestigioso Calendario Pirelli.

Cinema

Pur portando avanti la sua carriera di ballerino classico e i suoi progetti nel mondo della danza, Polunin si dedica anche al cinema, sua grande passione fin dall'infanzia, studiando recitazione e preparandosi con la voice-coach Joan Washington[44].

Nel 2007 interpreta il giovane Rudol'f Nureev nelle scene di danza del documentario a cura della BBC "Rudolf Nureyev: from Russia with love"[45][46][47]

Nel 2013 è protagonista del cortometraggio/documentario "The Fragile Balance", di James Goulding, "un intimo ritratto del giovane Sergej Polunin, una delle più elusive ma anche venerate figure nella storia del balletto russo. Polunin parla apertamente e onestamente con Goulding, smontando alcune delle più sensazionalistiche fantasie che la stampa internazionale ha creato intorno alla sua persona" [48]

Nel settembre 2016 esce negli Stati Uniti il documentario Dancer, sulla vita e la carriera di Sergej Polunin, diretto dal regista Steven Cantor, presentato dalla produttrice Gabrielle Tana, come un "coinvolgente ritratto personale della controversa super star del balletto Sergej Polunin"[49] ma anche, nelle intenzioni del protagonista, uno sguardo diverso sul mondo della danza[50]

Il 2017 vede l'ingresso di Polunin nel cinema delle grandi produzioni. Recita nel film Red Sparrow, diretto da Francis Lawrence, dichiarandosi entusiasta di questa esperienza e in generale della carriera cinematografica. L'opportunità di continuare su questa strada gli viene offerta nello stesso anno, quando Kenneth Branagh gli conferisce il ruolo del conte Andrenyi nel suo Assassinio sull'Orient-Express, mentre la Disney lo ingaggia in Lo schiaccianoci e i quattro regni.[51][52][53] Viene inoltre scritturato nel cast di The White Crow per la regia di Ralph Fiennes[54][55]

Vita privata

Polunin ha una relazione con la campionessa olimpica di danza sul ghiaccio Elena Il'inych. La coppia ha un figlio, nato il 16 gennaio 2020, al quale hanno dato il nome Mir (Mир) parola russa per "pace".[56]

Repertorio

Premi e riconoscimenti

Filmografia parziale

Esibizioni

Qui di seguito viene riportato un elenco delle esibizioni di Polunin aggiornato al 2015.[57][58][59][60]

2015

2014

2013

2012

ESIBIZIONI ROH

Note

  1. ^ Giselle - Teatro alla Scala, su teatroallascala.org, 26 aprile 2017. URL consultato il 7 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2017).
  2. ^ Gisele estiva, su teatrosancarlo.it.
  3. ^ a b c Ballet's prodigal son: interview with Sergei Polunin, su telegraph.co.uk. URL consultato il 7 agosto 2022.
  4. ^ a b c d Julie Kavanagh, More Intelligent life "A dancer's demons". sett/ott 2012
  5. ^ a b c d Sergei, bello e (ex) dannato Danzo per essere libero, su web.archive.org, 7 giugno 2015. URL consultato il 7 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2015).
  6. ^ (EN) Ballet's men step out of the shadows, su the Guardian, 15 gennaio 2012. URL consultato il 7 agosto 2022.
  7. ^ a b Archivio Corriere della Sera, su archivio.corriere.it. URL consultato il 7 agosto 2022.
  8. ^ a b (EN) Sarah Frater, All the World's a Stage, in Wall Street Journal, 29 ottobre 2010. URL consultato il 7 agosto 2022.
  9. ^ Alex Needham, The Guardian "Royal Ballet star Sergei Polunin quits". 25 gennaio 2012
  10. ^ Sergei Polunin spoke of depression and cutting himself before walk-out, su telegraph.co.uk. URL consultato il 7 agosto 2022.
  11. ^ (EN) Sergei Polunin: One giant leap for British ballet, su The Independent, 8 novembre 2011. URL consultato il 7 agosto 2022.
  12. ^ a b Alex Needham, The Guardian "Royal Ballet "shocked" by Sergei Polunin resignation". 25 gennaio 2012
  13. ^ Sarah Crompton,The Telegraph, traduzione dall'originale: "Ballet's prodigal son: interview with Sergei Polunin"
  14. ^ BBC News, traduzione dall'originale "Ballet's Sergei Polunin: The artist in me was dying'".. 13 Marzo 2012.
  15. ^ Laura Thompson, The Telegraph "Man in Motion, Sadler's Well, review". 31 gennaio 2012
  16. ^ "Ballet's prodigal son: interview with Sergei Polunin"
  17. ^ Tenmag "La leyenda que desapareció del Royal Ballet" (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2015).
  18. ^ Sarah Crompton,The Telegraph, traduzione dall'originale: "Ballet's prodigal son: interview with Sergei Polunin".
  19. ^ Sarah Crompton, The Telegraph, traduzione dall'originale: "Ballet's prodigal son: interview with Sergei Polunin".
  20. ^ Tv Kultura.
  21. ^ Ella Alexander Harper Bazar 13/03/2017.
  22. ^ Debra Craine The Times, 24/02/2017.
  23. ^ Dancing Times (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2015).
  24. ^ Hear the Word (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  25. ^ Gift of Life, su giftoflife.eu. URL consultato il 6 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2015).
  26. ^ Raymond Stults, The Moscow Times Legendary Polunin to dazzle in Mayerling ballet, 26.07.2013.
  27. ^ David LaChapelle Studio [1] Visualizzato: 1 febbraio 2016
  28. ^ Anna Germano, Eventi Culturali Magazine, "After The Deluge (Dopo Il Diluvio) – David LaChapelle Dal 30 Aprile a Roma". 24 aprile 2015.
  29. ^ The Ellen DeGeneres Show (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2016).
  30. ^ Luke Jennings, The Observer, traduzione dall'originale: Coppélia - Review. 14 luglio 2013
  31. ^ Sulcas, Roslyn. The New York Times, traduzione dall'originale: "Alice on Her Toes, at a Rare Tea Party". 1 Marzo 2011,
  32. ^ Sarah Crompton, Telegraph, traduzione dall'originale: "Sergej Polunin: the James Dean of the ballet world". 07 Mar 2012
  33. ^ Roslyn Sulcas, Anti-Gay and Sexist Posts Cost Sergei Polunin a Role in Paris, in The New York Times, 14 gennaio 2019. URL consultato il 15 gennaio 2019.
  34. ^ Ucraina, il teatro Arcimboldi cancella lo spettacolo di Sergei Polunin, il ballerino con il volto di Putin tatuato sul petto. "Scelta sociale non culturale"/
  35. ^ [2]
  36. ^ esquire.ru "Сергей Полунин разминается в Ботаническом саду" Archiviato il 30 giugno 2015 in Internet Archive.
  37. ^ ftape.com "Sergei Polunin for Esquire Russia"
  38. ^ Raf Stahelin, Sergei
  39. ^ Gianluca Lo Vetro, La Stampa "Milano moda uomo al via con Sergei Polunin, il nuovo Nureyev".
  40. ^ the fashionisto "Rounds up eclectic cast for dapper dressin H&M".
  41. ^ How Diesel has turned Donald Trump's wall into a fashion work of art - Vogue Australia, su web.archive.org, 26 ottobre 2017. URL consultato l'8 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2017).
  42. ^ Redazione, Quiiky magazine "Make Love Not Walls, Diesel e LaChapelle insieme per la diversità".
  43. ^ Nick Chen, Dazed digital, traduzione dall'originale "Ballet’s bad boy on dancing, dreams & the dark side of drugs".
  44. ^ Leo Barraclough, Variety Watch: Ballet Star Sergei Polunin Performs in Documentary 'Dancer'".
  45. ^ http://www.johnbridcut.com/filmdetail.php?film=6
  46. ^ [3]
  47. ^ [4]
  48. ^ Imdb The Fragile Balance, ImDb Plot Summary.
  49. ^ Dancer, su westendfilms.com. URL consultato il 6 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2015).
  50. ^ Andreas Wiseman, ScreenDaily, "Sergei Polunin talks ballet on the big screen". 14 May, 2015
  51. ^ Tim Masters, BBC "Ballet star Sergei Polunin sees his future in movies" (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2017). 2 marzo 2017
  52. ^ Debra Craine, The Times "Sergei Polunin: the bad boy of ballet grows up". 24 febbraio 2017
  53. ^ Marc Snetiker, Entertainment Weekly "The Nutcracker and the Four Realms debuts first trailer, sets release date". 15 luglio 2017
  54. ^ imdb.com "The white Crow".
  55. ^ Leo Barraclough, Variety "Ralph Fiennes to Direct Rudolf Nureyev Movie ‘The White Crow’.
  56. ^ (RU) Сергей Полунин и Елена Ильиных дали большое интервью российскому HELLO! о рождении сына, su HELLO! Russia, 3 agosto 2020. URL consultato il 7 agosto 2022.
  57. ^ Copia archiviata, su sergeipolunin.wordpress.com. URL consultato il 29 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2016).
  58. ^ Royal Opera House Performance Database.
  59. ^ Stanislavsky and Nemirovich-Danchenko Moscow Music Theatre, su stanmus.com. URL consultato il 18 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2020).
  60. ^ Новосибирский Государственный Академический Театр Оперы и Балета (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2006).

Altri progetti

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