Nel diritto e nell'economia aziendale, uno spin-off (traducibile in italiano con "scissione" o, più sfumato, "scorporo") è il fenomeno della formazione di un nuovo soggetto di diritto per particolari finalità e/o scopi.

Caratteristiche

I soggetti che lo pongono in essere abbandonano una precedente attività svolta all'interno dell'impresa o di un'altra istituzione già esistente (ad esempio università, laboratori di ricerca, eccetera). La nuova realtà potrebbe essere considerata come una riorganizzazione più efficiente del processo produttivo.

Lo spin-off nella letteratura internazionale è contraddistinto da un aspetto principale e due secondari e opzionali:

Quindi l'essenza dello spin-off consiste nell'ideazione di un'innovazione in un ambito di ricerca universitaria, o di attività incentrata in differenti core business (la principale attività aziendale di tipo operativo), in cui l'innovazione non troverebbe adeguato spazio e/o in cui non si voglia o non si possa sfruttarne adeguatamente le potenzialità commerciali, di fatto creando quindi l'esigenza di dare uno sbocco sul mercato a quell'innovazione mediante una nuova società.

Per definire spin-off la creazione di una nuova impresa si sono proposte a livello italiano delle condizioni che possono essere soddisfatte:

Pertanto non è definibile come spin-off:

Ambiti applicativi

Il termine è generale e si adatta ai più diversi ambiti applicativi:

Il rapporto Netval del 2014[1][2] definiva lo spin-off della ricerca pubblica come "una impresa operante in settori high-tech costituita da (almeno) un professore/ricercatore universitario o da un dottorando/contrattista/studente che abbia effettuato attività di ricerca pluriennali su un tema specifico, oggetto di creazione dell'impresa stessa". Non necessariamente i membri fondatori di uno spin-off devono detenere la titolarità di brevetti o diritti su opere d'ingegno, potendo scegliere di valorizzare e condividere le proprie conoscenze, competenze e capacità[3] in un modo economicamente sostenibile.

Nel mondo

Italia

Le leggi in vigore definiscono tre diverse tipologie di spin-off:

Con la diffusione delle connessioni Internet a basso costo negli anni '90, in Italia mutò radicalmente l'opinione dominante nei confronti degli spin-off universitare, praticamente assenti dal panaroma nazionale nel decennio precedente, durante il quale erano visti come "distrazioni" dalla prioritaria attività didattica del corpo docente.[3] Lo sviluppo fu guidato dalla collaborazione fra gli University technology transfer offices (TTOs)[6] e gli uffici legali degli atenei.
Fra il 2011 e il 2008, più di 50 atenei italiani si dotarono di altrettante regolamentazioni per gli spin-off universitari[7], nell'ambito della rispettiva autonomia giuridica, didattica, gestionale, amministrativa, patrimoniale, contabile e impositiva. Secondo uno studio del 2015, gli spin-off italiani erano stati nel decennio precedente sostanzialmente legati alle attività di ricerca anziché allo sviluppo di realtà produttive ad alta intensità di conoscenza e capitale umano, in assenza di un coordinamento e di un piano di crescita nazionale, anche internamente al CNR.[8]

Note

  1. ^ Sabrina Corrieri, La valorizzazione della ricerca pubblica tramite le imprese spin-off (PDF), su netval.it, Camerino, 17 maggio 2018, p. 7. URL consultato il 12 novembre 2019 (archiviato il 12 novembre 2019). (def.ne dei proff. Piccaluga e Balderi)
  2. ^ Spin off, su unipg.it, Università di Perugia. URL consultato il 12 novembre 2019 (archiviato il 12 novembre 2019).
  3. ^ a b A.Signori e Anna Cabigiosu (relatrice), 3 - La realizzazione di uno spin-off universitario (PDF), in Lo spin-off come strumento di valorizzazione della ricerca universitaria: il caso Veasyt, Università Ca' Foscari Venezia - Corso di Laurea Magistrale in Economia e gestione delle aziende, a.a. 2013-2014, p. 53. URL consultato il 12 novembre 2019 (archiviato il 12 agosto 2017).
  4. ^ Il decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 297 (pubblicato nella "Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana" n. 201), su parlamento.it, Parlamento Italiano, 27 agosto 1999. URL consultato il 25 agosto 2009.
  5. ^ Decreto ministeriale 8 agosto 2000 n. 593 (prot. n. 593/2000), su miur.it, Ministero dell'Università e della Ricerca, 8 agosto 2000. URL consultato il 25 agosto 2009.
  6. ^ Si veda ad esempio la voce University technology transfer offices nella Wikipedia in inglese
  7. ^ Salvador Elisa, Evolution of Italian Universities' Rules for Spin-Offs: The Usefulness of Formal Regulations, in Industry and Higher Education, vol. 23, n. 6, dicembre 2009, pp. 445-462. URL consultato il 12 novembre 2019 (archiviato il 9 aprile 2015). Ospitato su archive.is. Cit. da campusnet.unito.it
  8. ^ David Audretsch, Erik Lehmann, Michele Meoli, Silvio Vismara, University Evolution, Entrepreneurial Activity and Regional Competitiveness, International Studies in Entrepreneurship, vol. 32, Springer, 11 luglio 2015, ISBN 978-3-319-17713-7, OCLC 913784638. URL consultato il 12 novembre 2019 (archiviato il 12 novembre 2019). Citazione: "Under the resitrcited point of view of Economical analysis,... the goal has substantially not been reached... Aroungd 100 working places in more than 10 years can'be in faavt considered a good performance.

Voci correlate

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