La stampa fotografica è il procedimento mediante il quale da un negativo fotografico viene prodotta un'immagine su carta fotografica: cartoncino baritato oppure carta politenata, su cui è stesa l'emulsione fotografica.
Il processo consiste principalmente di cinque fasi, eseguite all'interno di una camera oscura per sviluppo fotografico o mediante un macchinario automatico per la stampa fotografica:
In qualche caso sulla stampa si esegue anche un processo di viraggio che conferisce all'immagine un colore particolare, come, ad esempio, il viraggio seppia tipico delle foto d'epoca.
Per la stampa a colori si usano speciali ingranditori con testa apposita: la correzione delle dominanti viene effettuata mediante dosatura delle componenti ciano, magenta e giallo della luce emessa. La correzione delle dominanti è piuttosto critica, e pertanto questa tecnica è raramente utilizzata dai fotoamatori. La procedura avviene solitamente nel buio assoluto (o con l'uso di costosissime lampade speciali) e non con la solita luce rossa (o equivalenti) di sicurezza utilizzabile per la stampa del bianco e nero.
Nella fotografia digitale, le immagini vengono comunque stampate tramite procedimento chimico/fotografico, tipico dei convenzionali laboratori fotografici, con la sola differenza del supporto di partenza: al posto della pellicola fotografica utilizzata nella fotografia analogica, si ricorre ai file creati dalla fotocamera digitale. I file vengono inviati a stampatrici digitali che impressionano, tramite tecnologia ottica, la carta fotografica ad emulsione, questa viene poi inviata allo sviluppo tramite bagni chimici.