VI legislatura
Il discorso del «grido di dolore», 10 gennaio 1859
StatoBandiera del Regno di Sardegna Regno di Sardegna
MonarcaVittorio Emanuele II di Savoia
Inizio14 dicembre 1857
Fine21 gennaio 1860
Sessioni
I sessione14 dic. 1857 - 14 lug. 1858
II sessione10 gen. 1859 - 21 gen. 1860
Camera
Elezioni15 novembre 1857 (Dettagli)
PresidenteCarlo Cadorna
Urbano Rattazzi
DeputatiElenco
Senato
PresidenteCesare Alfieri di Sostegno
SenatoriElenco
Capi di governo
GoverniCavour II (1855-1859)
La Marmora (1859-1860)
V legislatura VII legislatura

La VI legislatura del Regno di Sardegna ebbe inizio il 14 dicembre 1857 e si concluse il 21 gennaio 1860.

Elezioni

Il r.d. n. 2508 del 25 ottobre 1857 indiceva le elezioni generali per la Camera dei Deputati per i giorni 15 e 18 novembre 1857.[1] Le elezioni si effettuarono a scrutinio uninominale a suffragio ristretto, secondo la legge in vigore (n. 680 del 17 marzo 1848). Gli elettori chiamati alle urne, nei 204 collegi, furono 107.324 (il 2,40% della popolazione residente) e i votanti (al primo scrutinio) 69.470 (il 64,70% degli aventi diritto).[1]

Aperta in Torino il 14 dicembre 1857, la legislatura durò due anni, un mese e otto giorni ed ebbe due sessioni (come concesso e disciplinato dall'art. 9 dello Statuto albertino). La prima sessione fu chiusa con il r.d. n. 2899 dell'11 luglio 1858; la seconda, aperta il 10 gennaio 1859 (r.d. n. 3094 del 12 dicembre 1858) e prorogata con il r.d. n. 3356 del 30 aprile 1859, fu dichiarata chiusa il 21 gennaio 1860 (r.d. n. 3952).[1]

Governi

Governi formati dai Presidenti del Consiglio dei ministri su incarico reale.

  1. Governo Cavour II (4 maggio 1855 - 19 luglio 1859), presidente Camillo Benso, conte di Cavour
  2. Governo La Marmora I (19 luglio 1859 - 21 gennaio 1860), presidente Alfonso Ferrero, marchese della Marmora

Parlamento Subalpino

Camera dei deputati

I sessione
II sessione

Nella legislatura la Camera tenne 177 sedute.[1]

Senato del Regno

I sessione
II sessione

Nella legislatura il Senato tenne 62 sedute.[1]

Atti parlamentari

Note

  1. ^ a b c d e F. Bartolotta, vol. I, pag. 89.

Bibliografia