Cadegliano Viconago comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Alberto Almieri (lista civica Progetto Comune) dal 5-10-2021, 1º mandato |
Territorio | |
Coordinate | 45°58′N 8°50′E / 45.966667°N 8.833333°E |
Altitudine | 414 m s.l.m. |
Superficie | 10,27 km² |
Abitanti | 2 153[1] (31-10-2017) |
Densità | 209,64 ab./km² |
Frazioni | Arbizzo, Avigno, Cadegliano, Viconago |
Comuni confinanti | Cremenaga, Cugliate Fabiasco, Lavena Ponte Tresa, Marchirolo, Marzio, Montegrino Valtravaglia, Tresa (CH-TI) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 21031 |
Prefisso | 0332 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 012027 |
Cod. catastale | B326 |
Targa | VA |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 705 GG[3] |
Nome abitanti | cadeglianesi viconaghesi |
Patrono | san Silvestro |
Giorno festivo | 31 dicembre |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Cadegliano-Viconago (Carijan, Viconagh in dialetto varesotto) è un comune italiano di 2 153 abitanti della provincia di Varese in Lombardia.
Cadegliano, in epoca romana, era attraversato dalla Via Mediolanum-Bilitio, strada romana che metteva in comunicazione Mediolanum (Milano) con Luganum (Lugano) passando da Varisium (Varese).
Nella prima metà dell'Ottocento, il territorio di Cadegliano e Viconago fu interessato da un cospicuo fenomeno di migrazione verso i grandi centri italiani e, oltreconfine, verso il nord Europa e le Americhe.[4]
Nel 1893 dal comune di Viconago venne staccata la frazione di Campagna, aggregata al comune di Cremenaga[5].
Nel 1908 dal comune di Viconago si staccarono le frazioni di Cadegliano, Gaggio, Argentera e Doneda, erette in comune autonomo con il nome di Cadegliano[6].
Nel 1928 i comuni di Arbizzo, Cadegliano e Viconago furono soppressi e aggregati nel nuovo comune di Cadegliano-Viconago (R.D. 21 giugno 1928, n. 1721[7][8]).
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 22 luglio 1991.[9]
«D'azzurro, alla spada d'argento, guarnita d'oro, posta in sbarra. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e d’azzurro.
Dopo anni di esperienza a Milano, nella seconda metà del XIX secolo, l'architetto locale Giorgio Pellini progettò e realizzò le seguenti tre ville cadeglianesi.[10]
In località Gaggio si trova[14] Villa Menotti-Castello,[10] edificio in stile coloniale realizzato agli inizi del Novecento su commissione della famiglia Menotti, ritornata a Cadegliano dopo anni trascorsi nelle Americhe.[14]Dotata di una piccola torretta merlata, la villa presenta una facciata al centro della quale si aprono due strutture a pronao sovrastanti. La struttura al piano inferiore presenta colonne dotate di capitelli dorici, mentre le colonne del piano superiore terminano in capitelli di ordine ionico. Sopra a questi ultimi, un architrave sostiene un frontone posto a coronamento della facciata.[14]
Abitanti censiti[17]
Secondo lo statuto comunale, il territorio comunale comprende le "comunità naturali" di Arbizzo, Cadegliano e Viconago[18]. Secondo l'ISTAT, il territorio comunale comprende i centri abitati di Avigno e Cadegliano Viconago, e i nuclei abitati di Argentera, Pradaccio e Statale[19].
Il primo consiglio comunale fu eletto nel 1821.[20]
Il comune è sede operativa della comunità montana del Piambello e fa parte della comunità di lavoro Regio Insubrica, ente di cooperazione transfrontaliera che federa alcune province di Lombardia e Piemonte e il Canton Ticino svizzero[21].