Ministero della salute
La sede centrale del ministero in viale Giorgio Ribotta, 5 (Roma)
SiglaMS
StatoBandiera dell'Italia Italia
TipoMinistero
Dipartimenti
  • Qualità
  • Innovazione
  • Prevenzione e comunicazione
  • Sanità pubblica veterinaria, nutrizione e sicurezza degli alimenti
Istituito1958
daGoverno Zoli
PredecessoreMinistero dell'interno
MinistroOrazio Schillaci
SottosegretarioMarcello Gemmato
Bilancio1 miliardo e 259 milioni di euro all'anno [1]
Impiegati1,700[2]
SedeRoma
IndirizzoViale Giorgio Ribotta, 5 - 00144 Roma (sede centrale)
Lungotevere Ripa, 1 - 00153 Roma (sede del ministro)
Sito webwww.salute.gov.it

Il Ministero della salute è un dicastero del governo italiano. Ha compiti in materia sanitaria, di profilassi e raccordo con le istituzioni internazionali ed europee nel campo della salute.

L'attuale ministro è Orazio Schillaci, in carica dal 22 ottobre 2022.

Storia

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Le origini del Ministero sono da ricercare nel regio decreto n. 255 del 9 ottobre 1861 che abolendo il Segretariato generale del Ministero dell'interno, istituiva quattro direzioni generali, tra cui la Direzione generale per le opere pie e carità. Tuttavia il R.D. n. 482 del 10 marzo 1862 ricostituì il segretariato generale sopprimendo nuovamente le direzioni generali. Successivamente, con il regio decreto n. 4707 del 3 luglio 1887 nasce la Direzione Generale della Sanità pubblica, sempre inquadrata presso il Ministero dell'interno[3].

1945 - ACIS

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La situazione rimane immutata fino nell'immediato secondo dopoguerra, quando con decreto legislativo luogotenenziale n. 417 del 12 luglio 1945, si giunge alla soppressione della direzione generale ed alla istituzione dell’ACIS - Alto Commissariato per l'Igiene e la Sanità pubblica presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.

1958 - Ministero della sanità

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Il palazzo costruito all'EUR come sede del nuovo ministero (1958-60). In seguito ha ospitato il Ministero dell'università e della ricerca e la biblioteca del Ministero della salute

Formalmente infine il dicastero della salute nacque come Ministero della sanità, con la legge 13 marzo 1958, n. 296 per scorporo dal Ministero dell'interno, sotto il governo Zoli, e con l'accorpamento delle funzioni dell'Alto commissario per l'igiene e la sanità. La proposta del medico Raffaele Caporali nel 1957, anno della sua morte, fu accolta con la proposta di legge R. Caporali – Francesco De Bosio[4]

1978 - SSN

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Sede del ministro in lungotevere Ripa 1, a Trastevere (in origine sede dell'ONMI)

Da semplice raccordo delle strutture sanitarie con la riforma di cui alla legge n. 833/1978 il Ministero divenne il capofila del Servizio sanitario nazionale. Le sue funzioni variarono molto con il progressivo aumento delle competenze delle Regioni: l'art. 117 Cost. che poneva la sanità tra le materie riservate alla competenza regionale.
Con la riforma Bindi e la riforma Bassanini durante gli anni novanta le competenze del dicastero a livello centrale rimasero veramente poche, anche per la ulteriore modifica dell'art. 117 Cost., che demandò completamente le competenze di organizzazione sanitaria alle Regioni (riforma del Titolo V della Costituzione, costituzionalizzando quanto già fatto anni addietro con legge ordinaria ad opera dei governi dell'Ulivo).

Per tali ragioni la riforma Bassanini sulla organizzazione di Governo, il D. Lgs. n. 300/1999, lo abolì (ma solo a far data dal 2001) allorché le sue residue competenze sarebbero dovute passare all'istituendo Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. In realtà, prima della reale attuazione della riforma Bassanini, tali competenze passarono al Ministero della salute, istituito con la legge n. 317 del 3 agosto 2001, dall'allora governo Berlusconi II, scorporandole dal predetto Ministero, il cui nome venne modificato in Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

La legge finanziaria per l'anno 2008, (legge n. 244 del 24 dicembre 2007) dispose la ricostituzione dei 12 ministeri previsti dalla riforma Bassanini del D. Lgs n. 300/1999, con il conseguente accorpamento del Ministero della salute nel predetto Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Dopo solo circa un anno si ritenne comunque necessario lo scorporo delle competenze sanitarie dal nuovo dicastero ed il Governo presentò un disegno di legge per la reistituzione del Ministero della salute.

Con la legge 13 novembre 2009 n. 172, entrata in vigore il 13 dicembre 2009, si realizzò infine lo scorporo del Ministero della salute dal predetto Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e la contestuale istituzione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Funzioni

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Il Ministero della salute è l'organo centrale del servizio sanitario nazionale, cui sono attribuite le funzioni spettanti allo Stato in materia di tutela della salute umana, di coordinamento del Sistema sanitario nazionale, di sanità veterinaria, di tutela della salute nei luoghi di lavoro, di igiene e sicurezza degli alimenti, ferme restando le competenze esclusive delle Regioni che le esercitano tramite le aziende sanitarie locali. Predispone il Piano sanitario nazionale, rappresenta l'elemento di raccordo con l'Organizzazione mondiale della sanità - OMS e con l'Agenzia europea per i medicinali - EMA.

Organizzazione

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Il dicastero è organizzato con uffici a diretto riporto del vertice politico e con uffici amministrativi. Con il DPCM n. 59 del 2014, la struttura del ministero cambia, scompare la struttura a dipartimenti.

A diretto riporto del ministro e dei sottosegretari di Stato:

Il ministero è suddiviso in 12 direzioni generali ognuna delle quali ha funzioni specifiche:

  1. Direzione generale della prevenzione sanitaria;
  2. Direzione generale della programmazione sanitaria;
  3. Direzione generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Servizio sanitario nazionale;
  4. Direzione generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico;
  5. Direzione generale della ricerca e dell'innovazione in sanità;
  6. Direzione generale della vigilanza sugli enti e della sicurezza delle cure;
  7. Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari;
  8. Direzione generale per l'igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione;
  9. Direzione generale della digitalizzazione, del sistema informativo sanitario e della statistica;
  10. Direzione generale degli organi collegiali per la tutela della salute;
  11. Direzione generale della comunicazione e dei rapporti europei e internazionali;
  12. Direzione generale del personale, dell'organizzazione e del bilancio
Sede NAS a Roma.

Dal ministro della salute dipendono funzionalmente il Comando carabinieri per la tutela della salute (già NAS) con un comando centrale, tre comandi di gruppo tutela salute (gruppi TS) e 35 nuclei anti-sofisticazioni (NAS) presenti su tutto il territorio nazionale.

Strutture periferiche

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Dal ministero dipendono i seguenti uffici territoriali:

Enti vigilati

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Sotto la supervisione del ministro della salute sono posti, altresì, vari enti che compongono il Servizio sanitario nazionale, che trovavano nel ministero il proprio referente nazionale. Essi sono:

Commissioni e organi consultivi

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Presso il dicastero hanno sede diverse commissioni e comitati consultivi:

Elenco dei ministri

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Onorificenze

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- nastrino per uniforme ordinaria
- nastrino per uniforme ordinaria
- nastrino per uniforme ordinaria
- nastrino per uniforme ordinaria
- nastrino per uniforme ordinaria
- nastrino per uniforme ordinaria
- nastrino per uniforme ordinaria
- nastrino per uniforme ordinaria
- nastrino per uniforme ordinaria

Note

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  1. ^ http://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/Attivit--i/Bilancio_di_previsione/Bilancio_finanziario/2015/Decreto-di/Ministero_della_salute.pdf Bilancio 2015
  2. ^ http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_minpag_1063_listaFile_itemName_1_file.pdf Dotazione organica
  3. ^ Strutturazione del Ministero dell'interno (documento 648 di 58223) dal sito del Consorzio Roma Ricerche
  4. ^ Legge 13 marzo 1958, n. 296, su normattiva.it.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN146822162 · ISNI (EN0000 0004 1756 9674 · LCCN (ENn92052281 · WorldCat Identities (ENlccn-n92052281