Scurelle
comune
Scurelle – Stemma
Scurelle – Veduta
Scurelle – Veduta
Panorama di Scurelle
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Trento
Amministrazione
SindacoLorenza Ropelato (lista civica) dal 22-9-2020
Territorio
Coordinate46°03′54.4″N 11°30′23.51″E
Altitudine375 m s.l.m.
Superficie30 km²
Abitanti1 346[1] (31-10-2021)
Densità44,87 ab./km²
FrazioniPianezze, Palua, Paoli, Castellare, Sarzo
Comuni confinantiBieno, Carzano, Castel Ivano, Castello Tesino, Castelnuovo, Cinte Tesino, Pieve Tesino, Telve
Altre informazioni
Cod. postale38050
Prefisso0461
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT022171
Cod. catastaleI554
TargaTN
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 976 GG[3]
Nome abitantiscurelati
Patronosanta Maria Maddalena
Giorno festivo22 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Scurelle
Scurelle
Scurelle – Mappa
Scurelle – Mappa
Posizione del comune di Scurelle
nella provincia autonoma di Trento
Sito istituzionale

Scurelle (Scurele in dialetto locale[4]) è un comune italiano di 1 346 abitanti della provincia autonoma di Trento.

Geografia fisica

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Il lago di Nassere, nel territorio comunale di Scurelle

Il paese di Scurelle si trova in una delle anse più ampie dell'intera Valsugana. In posizione per la maggior parte pianeggiante con esposizione a sud, Scurelle sorge ai piedi della collina che sale fino alle pendici del Monte Cima.

Origini del nome

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Il nome deriva probabilmente dalla parola latina Scura, che significa scuderia, infatti vi si trovavano alcune scuderie che servivano i passanti della Via Claudia Augusta Altinate. Il paese era dominato dal "Castelliere" o "Castellare" fortificazione difensiva e di controllo nelle cui vicinanze passava un'importante via di comunicazione, molto probabilmente la Via Claudia Augusta Altinate.

Storia

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La chiesa dei Santi Martino e Valentino
La cascata della Brentana lungo la strada per la Val Campelle

Si è ritenuto che il centro abitato sia sorto in epoca molto antica; nelle sue vicinanze infatti furono trovati frammenti di vasi fatti risalire al V secolo a.C. Sullo sperone di roccia che domina l'abitato di Scurelle, sorgeva il Castel Nerva o Castello di San Martino distrutto nel 1365 durante la guerra tra i conti del Tirolo e Francesco da Carrara. Intorno al XVI secolo nel paese si sviluppa una notevole intraprendenza agricola commerciale e industriale. Il territorio era uno dei più fertili della Valsugana. Risale al 9 novembre 1552 una stesura della Regulae Communitatis Scurellarum meglio conosciuta come carta di regola del comune di Scurelle, una sorta di vero e proprio codice legislativo che da recenti ricerche pare che ne esistesse una copia molto più antica. È la più antica delle regole della Valsugana.

Intorno al 1700 grande importanza ebbe la coltivazione del gelso e l'allevamento del baco da seta tantoché verso la metà del secolo sorgeva un fiorente filatoio. In seguito, accanto al filatoio venne aggiunta una cartiera che produceva e produce tuttora carta pregiata grazie all'ottima qualità della sorgente d'acqua che veniva adoperata per le sue lavorazioni.

Lungo il corso della roggia industriale che attraversa tutt'oggi il paese sorsero anche un'officina di fabbro ferraio, un mulino e una segheria. Nei tempi più recenti sono sorte anche numerose centraline idroelettriche. Questo fervore industriale portò un certo benessere in paese che fu però interrotto dalle grandi inondazioni del 1825 e del 1882 che provocarono grandi danni agli stabilimenti e alla campagna cosicché molti furono costretti ad emigrare verso terre anche molto lontane: Štivor, Argentina, Vorarlberg (Kennelbach).

Agli inizi del 1900 le attività economiche industriali ripresero ma furono dopo pochi anni interrotte da un evento catastrofico: lo scoppio della prima guerra mondiale. Il paese di Scurelle che finora aveva fatto parte dell'Impero Austro-ungarico si venne a trovare proprio nel mezzo dei due fuochi dal maggio 1915, data dell'entrata in guerra dell'Italia, al 1917 quando a seguito della disfatta di Caporetto, le truppe italiane si ritirarono sul Monte Grappa. Completamente incendiato e distrutto dai bombardamenti, il paese al termine del conflitto si presentava come una desolante distesa di cumuli di macerie, tantoché venne definito dallo storico Ottone Brentari "il cimitero del Trentino".

Già nei primi anni venti il paese venne completamente ricostruito insieme agli stabilimenti industriali. Nel 1928, a seguito di un decreto del governo di Mussolini il paese perse la sua autonomia venendo aggregato al comune di Strigno. Solo nel 1946 Scurelle ritornò autonomo. Dopo le due guerre il paese ebbe un graduale e notevole sviluppo economico e sociale.

Attualmente il paese è uno dei centri industriali più importanti della Valsugana.

Simboli

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Lo stemma è stato riconosciuto con D.P.C.M. del 1º ottobre 1955.[5]

«D'azzurro, a cinque vette cuspidali al naturale, degradanti verso la punta, quella di centro più alta e le due in basso intercalate fra le altre, sormontate da due crocette latine d'argento, ordinate in fascia. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 24 gennaio 1956, è un drappo partito di azzurro e di verde.[5][6]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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La chiesa di Santa Maria Maddalena
La cappella di Santa Maria Ausiliatrice presso il Rifugio Carlettini

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[7]

Geografia antropica

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Nel 1928 il comune viene soppresso e i suoi territori aggregati al comune di Strigno; nel 1947 il comune viene ricostituito (Censimento 1936: pop. res. 990)[8].

Amministrazione

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Note

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  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli Etnici e dei Toponimi Italiani, Bologna, ed. Pàtron, 1981.
  5. ^ a b Scurelle, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 4 luglio 2023.
  6. ^ Immagine del gonfalone.
  7. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  8. ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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