È il numero di volte in cui viene intonato il mantraOṃ durante la pratica induista dell'Aumkara.
Il 21, in quanto prodotto dei due numeri sacri 3 e 7, è considerato il numero della perfezione. Nel libro deuterocanonico della Sapienza vengono elencate le 21 qualità della sapienza:
«22In essa c'è uno spirito...
intelligente
santo,
unico,
molteplice,
sottile,
mobile,
penetrante,
senza macchia,
terso,
inoffensivo,
amante del bene,
acuto,
23libero,
benefico,
amico dell'uomo,
stabile,
sicuro,
senz'affanni,
onnipotente,
onniveggente
e che pervade tutti gli spiriti intelligenti, puri, sottilissimi» (Sapienza 7, 22-23[2]).
21 è la somma delle lettere ebraiche che formano il nome di Dio, אהיה, tradotto Io sono
^C. J. Bouwkamp, and A. J. W. Duijvestijn, "Catalogue of Simple Perfect Squared Squares of Orders 21 Through 25." Eindhoven University of Technology, Nov. 1992.
^Sapienza 7, 22-23, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.