Aielli comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Enzo Di Natale (Lista civica Il futuro in Comune) dal 31-5-2015 (2º mandato dal 22-9-2020) |
Territorio | |
Coordinate | 42°04′53.26″N 13°35′28.07″E / 42.08146°N 13.59113°E |
Altitudine | 1 021 m s.l.m. |
Superficie | 37,52 km² |
Abitanti | 1 395[1] (31-12-2022) |
Densità | 37,18 ab./km² |
Frazioni | Aielli Stazione, Borgo Sardellino |
Comuni confinanti | Celano, Cerchio, Collarmele, Ovindoli, San Benedetto dei Marsi |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 67041 |
Prefisso | 0863 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 066002 |
Cod. catastale | A100 |
Targa | AQ |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] |
Cl. climatica | zona F, 3 116 GG[3] |
Nome abitanti | aiellesi |
Patrono | Madonna della Vittoria |
Giorno festivo | 7 luglio |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Aielli (Aéjjë in dialetto marsicano[4]) è un comune italiano di 1 395 abitanti[1] della provincia dell'Aquila in Abruzzo.
Il comune marsicano di Aielli si compone principalmente di due borghi, Aielli Alto a 1021 m s.l.m. e quello ricostruito vicino alla stazione ferroviaria dopo il terremoto della Marsica del 1915 detto Aielli Stazione (782 m s.l.m.)[5].
Il borgo vecchio di Aielli, situato a oltre mille metri di altitudine, è uno dei centri più elevati della Marsica[6]. Si trova a nord dell'ex alveo del Fucino ed è circondato a settentrione dalla catena montuosa del Sirente che separa il paese dalla valle Subequana e dall'altopiano delle Rocche. Il suo territorio montano è posto all'inizio della valle del Giovenco ed è incluso nell'area protetta del parco naturale regionale Sirente-Velino.
Il paese antico è adagiato su uno sperone roccioso calcareo ed è circondato, sia ad est che ad ovest, da due torrenti che convergono entrambi nel bacino fucense. La sua posizione dominante e strategica ne ha fatto in epoca romana e medievale un luogo particolarmente idoneo per la difesa del territorio e l'osservazione delle vie di comunicazione.
Esso è riparato da nord - nord est e nord ovest da una catena di monti (Etra, Secine e San Pietro all'interno del gruppo del monte Sirente) che rendono il clima invernale meno rigido rispetto ai comparti circostanti pari quota, ma comunque soggetta ai freddi venti orientali specie nei mesi invernali. La stratigrafia rivela che il suolo è in maggior parte di tipo calcareo, in alcune zone montane si trovano facilmente cristalli di gesso (in particolare in località La Sterpata), bitumi (nella zona Le Foci) ed elevate quantità di fossili e conchiglie marine calcificate (in località La Liscia).
Nel territorio comunale si trova lo sbocco delle gole di Celano, gola scavata dal Rio La Foce che si addentra oltre la val d'Arano di Ovindoli tra i rilievi montuosi del Sirente e il monte Tino.
Sull'origine del toponimo Aielli non ci sono certezze. La principale ipotesi etimologica indica che il nome del paese deriverebbe dai termini latini Ag-ellum (da cui deriverebbe la grafia di "Ajelli"[4]) o Agellus (piccolo campo o podere) diminutivo di Agr-um o Ager (campo)[4][7].
Stando ad una supposizione la radice italica ak- filtrata dalla lingua latina avrebbe portato la forma agell a indicare un bastione roccioso[4]. I suoi abitanti, come attestato da un'iscrizione latina rinvenuta nei pressi del sito archeologico di Marruvium, erano denominati agellani[4].
Il primo nucleo abitato del territorio di Aielli si trovava più in alto rispetto ai centri urbani contemporanei, su un colle a ridosso del monte Costa Pelara[4].
La prima menzione del "Casale di Agello" è dell'814 come possesso del monastero di Santa Maria di Acuziano, noto come abbazia di Farfa, ed il documento che la contiene è riportato nel Regesto Farfense, raccolta documentaria realizzata da Gregorio da Catino, ed indica come proprietaria del casale una monaca di nome Elena, che lo aveva precedentemente donato al monastero e lo riottiene come possedimento a livello[8].
Un'altra menzione relativa al casale agellano è ancora del IX secolo ed esso compare ancora come possesso del monastero farfense concesso a livello ad altro vassallo locale; la notizia è riportata nel primo libro del Chronicon farfense[9].
Nel X secolo, e precisamente nel 971, "Agello" è indicato come villa, ed è ancora possesso del monastero sabino, che lo concede in frazioni coltivabili a vari vassalli locali[10].
Nel Catalogus baronum il borgo è indicato come possesso di Rainaldo conte di Celano nel 1280. Nel XV secolo il nucleo fortificato veniva chiamato "Agellum", da cui deriverebbe la grafia di "Ajelli", trasformatasi in "Aielli"[4]; il nucleo si formò già dal secolo precedente grazie all'unione dei casali di Bovezzo, Musciano, Monte, Ozzanello, Alafrano, Subezzano, Ponderone, Pentòma e Foce, situati perlopiù intorno alla località denominata "Castello"[11]. Il paese ha seguito le sorti degli altri centri della Marsica lungo tutto il Medioevo. Anche Aielli fu duramente colpito dal terremoto del 1915 che causò nel paese 205 vittime e gravi danni al patrimonio architettonico[5]. Il sisma sconquassò l'intera area fucense-rovetana; il borgo antico devastato fu in buona parte ricostruito più in basso sul preesistente sito dell'antico centro abitato di Alafrano[5], nei pressi della stazione ferroviaria[12]. Ci fu il tentativo di spostare anche la sede municipale nel nuovo paese, tuttavia, dopo la rivolta degli abitanti di Aielli Alto, questa fu mantenuta nella sua sede originaria.
Situato nell'area del parco naturale regionale Sirente-Velino offre, grazie alla sua elevata posizione, viste panoramiche sia sul versante del Fucino che su quello del monte Sirente. Per questo motivo Aielli viene soprannominato "Il balcone della Marsica"[11][13].
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 9 febbraio 1994[14]. Nello stemma sono raffigurate, fra due stelle d'oro a otto raggi, le figure del Padre Eterno e quella, parzialmente sovrapposta alla prima, di Gesù crocifisso. Il capo di Dio, inserito nel triangolo che rappresenta la Trinità, è sormontato da una colomba che simboleggia lo Spirito Santo. Il gonfalone è un drappo di rosso.
Ai piedi del monte Costa Pelara a circa 1180 m s.l.m. sono visibili i resti delle mura e alcuni frammenti appartenenti all'originario ocre marso[27]. Sul monte Secine e nelle località Castello e Rio di Aielli Alto sono tornate alla luce resti di mura italiche e necropoli. In località Cèle sul Secine sono presenti sette tombe rupestri databili tra la fine dell'età repubblicana e l'inizio dell'età imperiale[28]. Nel 1936 in località Sant'Agostino ad Aielli Stazione sono tornate alla luce quattro tombe a camera che contenevano corredi e i resti di letti in osso risalenti al I secolo a.C.[29][30][31][32] Nel 2015 sui reperti è stato effettuato un lungo restauro e un'opera di ricomposizione[31][33]. Alla fine dell'Ottocento, in località Musciano-Cantoni, nei pressi del tracciato ferroviario Roma-Pescara, tornò alla luce il disco-corazza raffigurante la chimera che fu assunta come simbolo dei Marsi. Il kardiophylax incluso nella collezione privata del paleontologo Giuseppe Bellucci fu acquisito nel 1921 dal museo archeologico nazionale dell'Umbria[34].
Abitanti censiti[38]
I cittadini stranieri residenti ad Aielli rilevati dall'Istat al 31 dicembre 2020 erano 131, pari circa al 9% della popolazione residente[39].
Il 7 luglio di ogni anno si celebra la festa patronale in onore della Madonna della Vittoria, patrona del comune di Aielli.
Dal 2017 nel borgo medievale di Aielli Alto si realizzano murales ispirati principalmente al tema dell'astronomia[42]. Nel 2018 il romanzo Fontamara di Ignazio Silone è stato trascritto integralmente sotto forma di murale sul muro di un edificio situato a ridosso della torre medievale[43]. L'anno successivo la Costituzione della Repubblica Italiana è stata integralmente trascritta, con l'utilizzo di una stampante verticale, su una parete del parco giochi per bambini dedicato nel 2016 ad Angelo Vassallo[44]. Nel 2021 è stato inaugurato un pannello lungo 52 metri con su trascritta la Divina Commedia di Dante Alighieri alla presenza del ministro della cultura Dario Franceschini, di Gianni Letta e dei rappresentanti istituzionali abruzzesi[45].
Aielli fa parte dell'associazione nazionale Borghi autentici d'Italia[48].
Il casello autostradale di Aielli-Celano è posto lungo l'autostrada A25 Roma-Pescara. La via Tiburtina Valeria collega il comune con Pescara verso est e Avezzano e Roma verso ovest.
La ferrovia Roma-Pescara attraversa il territorio di Aielli, servendolo con l'omonima stazione.
Sul sito del Ministero dell'interno sono disponibili i dati di tutte le elezioni amministrative di Aielli dal 1985 ad oggi[49][50]. I dati precedenti sono archiviati presso l'archivio storico comunale.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1960 | 1965 | Ilio Di Pietro | Sindaco | ||
1965 | 1970 | Augusto Marinucci | Sindaco | ||
1970 | 1971 | Domenico Succo | Sindaco | ||
1971 | 1972 | Vincenzo Gualtieri | Sindaco | [51] | |
1975 | 1980 | Carmine Di Censo | Sindaco | ||
1980 | 1995 | Benedetto Di Censo | Sindaco | ||
23 aprile 1995 | 12 giugno 1999 | Benedetto Di Pietro | Lista civica | Sindaco | |
13 giugno 1999 | 12 giugno 2004 | Giuseppe Di Natale | Coalizione di centro | Sindaco | |
13 giugno 2004 | 28 marzo 2010 | Giuseppe Di Natale | Lista civica | Sindaco | |
29 marzo 2010 | 30 maggio 2015 | Benedetto Di Censo | Lista civica | Sindaco | |
31 maggio 2015 | 21 settembre 2020 | Enzo Di Natale | Lista civica Primavera Democratica | Sindaco | |
22 settembre 2020 | in carica | Enzo Di Natale | Lista civica Il futuro in Comune | Sindaco |
Il comune fa parte della comunità montana Montagna Marsicana.
Nel 2005 dalla fusione fra le società sportive di Aielli e Pescina e il settore giovanile del Sirente Cerchio fu fondata la Valle del Giovenco calcio, squadra che raggiunse prima la Serie C2 nel 2007 e, addirittura, la Lega Pro Prima Divisione nel 2009. L'anno dopo la squadra fu radiata dalla FIGC e sciolta per motivi finanziari[53].
La società sportiva ASD Aielli 2015[54] è stata ricostituita nell'agosto del 2015. Milita nei tornei dilettantistici abruzzesi giocando le partite casalinghe al campo in erba sintetica[55] dello stadio "Massimo Maccallini", situato in località Vicenne. I colori sociali sono il giallo e il verde[56].