Il diavolo (Der Teufel, 1926)

Alfred Neumann (Lautenburg, 15 ottobre 1895Lugano, 3 ottobre 1952) è stato uno scrittore, drammaturgo e poeta tedesco.

Biografia

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Targa commemorativa per i rifugiati tedeschi e austriaci presso l'Ufficio del Turismo di Sanary-sur-Mer, originariamente presentata il 18 settembre 1987

Dopo aver ottenuto la laurea a Monaco di Baviera, Alfred Neumann si avvicinò alla letteratura lavorando come lettore per una casa editrice, prima di diventare drammaturgo e direttore artistico del Münchner Kammerspiele di Monaco e infine scrittore indipendente.[1][2]

Neumann esordì con qualche raccolta poetica e con la novella Il maestro Taussig (Lehrer Taussig, 1924), intrisa di elementi espressionistici.[1]

Soggiornò per molti anni a Fiesole, ancor prima di rifugiarvisi nel 1933, per sfuggire alla persecuzione nazista.[3][2]

Di lì Neumann si trasferì nel 1938 a Nizza e poi ancora, nel 1941, in America, a Los Angeles, dove collaborò con il mondo del cinema.[3][2]

Neumann tornò in Europa nel 1949.[3]

Autore di liriche e di commedie, si affermò però soprattutto come abile romanziere, trovando una sua personale maniera nell'elaborare temi storici, ricostruendo momenti storici fondamentali, con una penetrazione psicologica e profonde ambientazioni.[3][4]

La storia per Neumann gli consentì soprattutto di creare personaggi coloriti e drammatici, di cercare effetti intensi e contrastati ed esprimere il gusto per l'intrigo, di deformare la verità storica, impreziosendola e romanzandola.[1] Non è facile riconoscere la Toscana del XIX secolo nei due romanzi Ribelli e Guerra, che raffigurano l'ambiente fiorentino del Risorgimento, nel periodo della restaurazione Granducale, dei primi moti liberali e delle congiure carbonare; i personaggi descritti non furono quelli storici e la descrizione della Carboneria fu del tutto romanzata ed evidenziò elementi operettistici.[1]

Da ricordare, tra le sue opere più affermate, I fratelli (Die Brüder, 1924); Il patriota (Der Patriot, 1925), che affronta il tema dell'assassinio dello zar Paolo I di Russia, adattato con successo per il teatro nel 1927; Il diavolo (Der Teufel, 1926), un romanzo storico ambientato tra Fiandre e Francia nel XV secolo, incentrato su Luigi XI di Francia e sul suo consigliere, il barbiere di Gand, che ricevette il Premio Kleist ed ottenne grandi consensi;[1] Ribelli (Rebellen, 1927); Guerra (1928), ambientati in Italia;[3]Lo specchio dei folli (Der Narrenspiegel, 1932), dedicato al duca di Liegnitz Enrico II, avventuroso gaudente del XVI secolo; la trilogia su Napoleone III di Francia, Nuovo Cesare (Neuer Cäsar, 1934), L'impero (Das Kaiserreich, 1935), Gli amici del popolo (Die Volksfreunde, 1941); Erano in sei (Es waren ihrer sechs, 1944), basato sulla ribellione degli studenti contro il regime nazista e sulla conseguente repressione.[4][2]

Come drammaturgo, Neumann riscosse ottimi successi grazie agli adattamenti dei suoi romanzi, oltre che per le successive opere teatrali, come Maschera reale (Königsmaske, 1928); Casa Danieli (Haus Danieli, 1931); Abele (Abel, 1948), nelle quali confermò la sua bravura nel dipingere personaggi forti, con dialoghi brillanti e stilisticamente sostenuti.[4]

Da giovane, Neumann si era dedicato alla traduzione di autori francesi, quali Molière, Alphonse de Lamartine, Alfred de Musset.[2]

Opere

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Narrativa

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Teatro

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Note

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  1. ^ a b c d e Alfred Neumann, in le muse, VIII, Novara, De Agostini, 1967, pp. 269-270.
  2. ^ a b c d e Il comico, su books.google.it. URL consultato l'11 aprile 2019.
  3. ^ a b c d e Alfred Neumann, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato l'11 aprile 2019.
  4. ^ a b c Neumann, Alfred (scrittore), su sapere.it. URL consultato l'11 aprile 2019.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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