Almodis de La Marche | |
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Almodis in una miniatura del XIV secolo | |
Signora di Lusignano | |
In carica | 1038 - 1040 |
Predecessore | Aldiarde de Thouars |
Successore | Ildégarde de Thouars |
Contessa consorte di Tolosa | |
In carica | 1045 - 1053 |
Predecessore | Emma di Provenza |
Successore | Matilde |
Contessa consorte di Barcellona | |
In carica | 1053 - 1071 |
Predecessore | Guisla de Lluça |
Successore | Matilde d'Altavilla |
Nascita | Francia, 1020 circa |
Morte | Barcellona, 16 ottobre 1071 |
Luogo di sepoltura | Cattedrale di Barcellona |
Dinastia | La Marche per nascita Lusignano, Rouergue e Casa di Barcellona per matrimonio |
Padre | Bernardo I de La Marche |
Madre | Amelia de Rasés |
Coniugi | Ugo V di Lusignano Ponzio II di Tolosa Raimondo Berengario I di Barcellona |
Figli | Ugo Giordano Melissenda Guglielmo Raimondo Ugo Almodis Raimondo Berengario Berengario Raimondo Arnaldo Pietro Inès o Agnese Sancha |
Religione | Cattolicesimo |
Almodis de La Marche, o Adalmode de la Marche, Almodis, anche in spagnolo, in catalano in francese, in aragonese, in portoghese e in galiziano, Almodis anche in latino e in occitano (Francia, 1020 circa – Barcellona, 16 ottobre 1071), signora di Lusignano dal 1038 a poco dopo il 1040, contessa consorte di Tolosa dal 1045 al 1053 e contessa consorte di Barcellona dal 1053 al 1071.
Per quanto riguarda la sua origine[1][2], essa era figlia di Bernardo I (ca. 991- 16 giugno 1047) conte de La Marche e della moglie, Amelia de Rasés (? - † 1053); secondo altre fonti la madre di Almodis potrebbe essere anche Amelia di Montignac (ca. 989 -† ca. 1072) oppure Amelia d'Aulnay (ca. 990 -† ca. 1072), mentre altri la mettono in relazione con Ermengarda di Corson, viscontessa di Comborn (deducendolo dal documento n°97 del Cartulaire de l'abbaye d'Uzerche (Corrèze)[3]. Il nome della madre, ripreso da un documento del 1053 ("Almodis comitissa, filia que es Amelie comitisse") è citato dallo storico José Enrique Ruiz Domenec nel suo libro Quan els vescomtes de Barcelona eren (Barcelona, 2006), quando cita la figlia, Almodis, contessa di Barcellona, che riceve il giuramento di fedeltà dal vescovo di Barcellona, Guislaberto[4].
Secondo il Chronicon sancti Maxentii Pictavensis, Chroniques des Eglises d'Anjou Bernardo I de La Marche era figlio primogenito (ed unico) del Conte di Périgord e Conte de La Marche, Adalberto I[5] e della moglie, Almodia o Adalmoda, come ci riferisce la Cronaca di Ademaro di Chabannes[6].
Nel 1038 circa Almodis sposò il signore di Lusignano, Ugo V detto il Pio[7] († 1060), che era il figlio primogenito del quarto Signore di Lusignano, Ugo IV detto il Bruno (le Brun) e di Adelarda, come ci conferma il documento n° 440 del Cartulaire de l'abbaye de Saint-Cyprien de Poitiers : (931-1155), che riporta di una donazione di Ugo IV di Lusignano (Ugo Liziniacensis), fatta ai monaci di Lusignano, citando come testimoni la moglie Adelarda (Hildeardis uxoris sue) e i due figli maggiori, Ugo e Rorgone (infantum suorum Hugonis et Rorgonis)[8].
Della madre Adelarda non si conoscono né gli ascendenti né il casato (secondo il Duguet era imparentata con i signori di Chabanais[9]).
Dopo il 1040 il matrimonio fu annullato per motivi di consanguineità[7], e Almodis, nel 1045, si risposò in seconde nozze con Ponzio[7], conte di Tolosa, che era vedovo, dal 1044 circa, della sua prima moglie, Mayor[10], che, secondo lo storico Justo Pérez de Urbel, era Mayor Sánchez di Navarra[11] (ca. 1015- prima del 1044)[12], che i cronisti francesi chiamavano "Majorie"[13], figlia del re di Pamplona, Sancho III Garcés di Navarra.
Nel giugno del 1053, secondo il documento n° 235 del volume V delle Preuves de l'Histoire Générale de Languedoc, Almodis suggerì al marito, Ponzio di codificare l'unione delle abbazie di Cluny, che avrebbe avuto la preminenza, e di Moissac[14]. Tale avvenimento viene ricordato anche dal documento n° 3344 delle Chartes de l'abbaye de Cluny del 29 giugno 1053[15].
Nell'estate del 1053, Raimondo Berengario I detto el Vell ("il Vecchio") (1024-1076), conte di Barcellona, fece rapire Almodis dal suo alleato[16], l'emiro musulmano di Tortosa, che con una flotta musulmana assalì Narbona e rapì la contessa, che fu portata a Barcellona, dove il conte Raimondo Berengario la convinse a sposarlo[5], pur essendo ancora in vita i rispettivi consorti[17], il suo secondo marito, Ponzio, e Bianca di Narbona, la moglie di Raimondo. Mentre Ponzio, tenuto in considerazione il documento del 29 giugno 1053, succitato, ripudiò Almodis, nella seconda metà del 1053[12], Bianca, sostenuta dalla nonna di Raimondo Berengario, Ermesinda di Carcassonne, si appellò al papa Vittore II che, qualche tempo dopo il matrimonio tra Raimondo e Almodis, avvenuto poco dopo il giugno 1053, li scomunicò.
Almodis compare citata in due documenti di donazione, assieme al terzo marito, Raimondo: una prima volta, verso la metà degli anni cinquanta, nella Colleció Diplomática de la casa de Temple de Barberà[1]; una seconda volta nel documento n° CCLXXIV, del Cartulaire de l'abbaye de Lérins, 1ère partie[18].
Nonostante le vicissitudini matrimoniali Almodis conservò un buon rapporto con tutti i figli ed anche i mariti:
Il conte Raimondo Berengario dalla prima moglie, Isabella di Carcassonne, aveva avuto un figlio (altri due erano morti in tenera età), l'erede designato alla successione paterna, Pietro Raimondo (1050- dopo il 1073), che era molto affezionato ad Almodis, che l'aveva cresciuto come un figlio proprio; ma quando raggiunse la maggiore età ebbe la sensazione, forse a ragione, che la matrigna si adoperasse per rimpiazzarlo con i suoi due figli maschi, gemelli, nella successione alla contea di Barcellona; così l'assassinò[19], strangolandola, nel 1071. L'avvenimento è confermato dal Los Condes de Barcelona Vindicados, Tomos II, che cita il necrologio del monastero di San Cucufate il giorno 17 novembre[20]
Pietro Raimondo per il suo crimine fu diseredato ed esiliato, ed anche papa Gregorio VII, appena eletto, nel 1073 gli inflisse una penitenza per l'uccisione della matrigna[21].
Quando nel 1076 Raimondo Berengario morì, gli successero i figli gemelli Raimondo Berengario el Cap d'Estopes ("Testa di Stoppia") e Berengario Raimondo el Fratricida ("il Fratricida").
Almodis ebbe, dai vari mariti, numerosi figli:[2][22]:
Almodis de La Marche è un personaggio del romanzo Il signore di Barcellona (Te daré la tierra, 2008) di Chufo Lloréns.
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