Amalia Pellegrini (Vigevano, 16 giugno 1873 – New York, 13 settembre 1958[1]) è stata un'attrice italiana. La sua carriera l'ha vista sempre impegnata in ruoli da caratterista.
Cominciò giovanissima a calcare i palcoscenici in un lungo apprendistato che le fornì un bagaglio recitativo pressoché impeccabile. Recitò accanto ad Eleonora Duse e negli anni dieci fece parte della compagnia di Sergio Tofano.[senza fonte]
Il cinema la chiamò stabilmente dall'inizio degli anni trenta; si affermò particolarmente negli anni del dopoguerra, prendendo parte ad oltre sessanta pellicole. Fra queste: Sorelle Materassi (1944) di Ferdinando Maria Poggioli, Roma città aperta (1945) di Roberto Rossellini, Catene (1949) di Raffaello Matarazzo, La famiglia Passaguai (1951) di Aldo Fabrizi, Bellissima (1951) di Luchino Visconti, Pane, amore e fantasia (1953) di Luigi Comencini e I dieci comandamenti (1956) di Cecil B. DeMille.
Attrice dotata di una spontanea simpatia e di una frizzante carica recitativa, si guadagnò nel 1953 una menzione al Nastro d'argento per la sua interpretazione in Pane, amore e fantasia. Nel 1955 interpretò forse il suo ruolo più famoso, la nobildonna Virginia, pimpante vecchietta che un perfido Alberto Sordi cerca invano di fare fuori per intascare l'eredità, nella commedia Piccola posta di Steno.
È stata molto attiva nella prosa radiofonica dell'EIAR dall'inizio degli anni '30, sia nelle commedie che nei radiodrammi, quando le trasmissioni andavano in diretta, non esistendo ancora sistemi di registrazione validi.