Salvator Gotta

Salvator Gotta, all'anagrafe Salvatore Gotta (Montalto Dora, 18 maggio 1887Rapallo, 7 giugno 1980) è stato uno scrittore italiano.

Biografia

Nacque da una famiglia benestante della buona borghesia piemontese. Il padre era magistrato; la madre, Luisa Pavese Giorcelli, era una parente di Cesare Pavese. A causa degli impegni di lavoro del padre, la famiglia si trasferì ben presto ad Ivrea, sede del tribunale. Iscrittosi alla facoltà di giurisprudenza a Torino dopo aver frequentato il liceo cittadino, entrò in contatto con l'ambiente intellettuale dei "sabati letterari" organizzati da Arturo Graf. Conobbe Guido Gozzano, Giuseppe Giacosa, Mario Dogliotti e Francesco Pastonchi. Durante gli studi universitari pubblicò la prima raccolta di novelle, Prima del sonno (1909). Laureatosi in giurisprudenza, si impiegò presso un avvocato di Ivrea e iniziò a collaborare con vari periodici, tra i quali Il Marzocco e La Lettura. La prima produzione è caratterizzata da atmosfere vagamente crepuscolari, certamente determinate dalle frequentazioni giovanili.

Nel marzo 1913 sposò Adelina Cagliero, dalla quale, nel gennaio 1916, ebbe l'unico figlio, Massimo. Allo scoppio della guerra si arruolò volontario nella Croce Rossa, per poi divenire, nella primavera del 1917, sottotenente di artiglieria. Venne congedato con il grado di tenente e una medaglia d'argento al valore. In quello stesso anno pubblicò il primo romanzo di successo, Il figlio inquieto. All'interno del romanzo si riconoscono già alcuni tratti tipici della sua produzione, segnata da un gusto tardo ottocentesco, teso alla rievocazione nostalgica di una società sull'orlo della scomparsa. Nella narrazione compare peraltro il personaggio di Claudio Vela, una delle tante figure di quell'enorme affresco che sarà poi la Saga de i Vela.

Nel 1919 fece anche le prime prove sulla scena con La nuova ricchezza, un'opera di impianto realista che non incontrò il favore del pubblico, così come il successivo Lontananze (1923). A partire dal 1920 si dedicò esclusivamente alla letteratura, impegnandosi con il proprio editore nella produzione di un romanzo all'anno. La sua fama si consolidò con l'avvento del fascismo, al quale aderì con entusiasmo. Nel 1925 fu autore del testo dell'inno ufficiale fascista, Giovinezza. Nel 1926 pubblicò il primo romanzo per ragazzi, Piccolo alpino, nel quale confluiscono toni trionfalmente nazionalistici e alcuni richiami a Edmondo De Amicis. Ancor più intrisi dell'ideologia e della pedagogia fascista sono i libri per l'infanzia pubblicati in seguito, L'altra guerra del piccolo alpino (1935) e Il piccolo legionario in Africa Orientale (1938), esaltazioni dell'imperialismo e dello squadrismo.

Agli anni trenta risale La damigella di Bard (1936), il suo unico trionfo teatrale. La commedia, nella quale vengono esaltati i valori di una società di antica e nobile tradizione contro la volgarità moderna, avrà una fortunata riduzione cinematografica con la regia di Mario Mattoli e l'interpretazione di Emma Gramatica.

Per lungo tempo collaboratore del Corriere della Sera, nel 1933 si trasferì con la famiglia da Ivrea a Milano, dove restò fino al 1943, quando, per sfuggire ai bombardamenti alleati, si stabilì a Portofino. Convinto monarchico, Gotta non aderì alla Repubblica Sociale Italiana, scelta che gli valse accuse di tradimento da parte degli ambienti fascisti e la proibizione di far circolare i suoi libri.

Tra il 1940 e il 1942 pubblicò un fortunato romanzo in tre volumi, Ottocento. Sin dal titolo e dalla scelta di una forma datata come il ciclo romanzesco, Gotta rivela nuovamente il suo debito nei confronti della letteratura ottocentesca e l'interesse per gli eventi del Risorgimento. La narrazione, che segue le avventure di una famiglia negli anni della seconda guerra d'indipendenza, intreccia le vicende di personaggi immaginari e personaggi storici (Napoleone III, Cavour, l'imperatrice Eugenia, la contessa di Castiglione...).

Il Risorgimento resterà la principale fonte di ispirazione dell'autore anche nel secondo dopoguerra, soprattutto nell'enorme ciclo La saga de i Vela, pubblicato nel 1954, che comprende Ottocento e una dozzina di altri romanzi. L'ambizione di Gotta, dichiarata fin dal sottotitolo, è quella di narrare la storia nazionale attraverso "cento anni di vita d'una famiglia italiana". Sempre in relazione all'epopea risorgimentale, dagli anni cinquanta si dedicò anche alla divulgazione storica.

Abbandonata la retorica nazionalista, nel 1953 ritornò alla letteratura per l'infanzia con La più bella novella del mondo e altre memorie e storie, mentre il suo gusto per la rievocazione nostalgica si esprime al meglio in L'almanacco di Gotta (1959), una galleria di ritratti di maestri e amici conosciuti lungo tutta la vita. A partire dagli anni Sessanta, con il mutare del clima culturale, la sua fortuna letteraria andò incontro al declino. Prove di un dialogo mai interrotto con le giovani generazioni sono i testi divulgativi degli anni Settanta, come L'avventuroso Murat (1971), e soprattutto la rubrica di posta dei piccoli lettori tenuta su Topolino. L'ultima opera significativa, Tre maestri: Fogazzaro, Giacosa, Gozzano (1975), è un'altra opera autobiografica, una commossa rievocazione di alcune figure fondamentali per la sua formazione intellettuale.

Salvator Gotta morì a Rapallo il 7 giugno 1980.

Onorificenze

Cavaliere dell'Ordine civile di Savoia (Casa Savoia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine civile di Savoia (Casa Savoia)
— 15 settembre 1974[1]

Opere

Salvator Gotta nel 1953
I, Preludio romantico, Milano, Baldini & Castoldi, 1940.
II, La nostra passione, Milano, Baldini & Castoldi, 1941.
III, Il sole sui campi, Milano, Baldini & Castoldi, 1942.
I, Milano, A. Mondadori, 1954. [Contiene: Preludio romantico, La nostra passione, Il sole sui campi]
II, Milano, A. Mondadori, 1954. [Contiene: Tempo della regina Margherita, Il figlio inquieto, La più bella donna del mondo, La prima guerra mondiale, L'amante provinciale]
III, Milano, A. Mondadori, 1954. [Contiene: Tre mondi, Lula, Il peccato originale, I sensitivi, Domani a te]

Note

Altri progetti

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