Elenco dei personaggi

Per contestualizzare meglio Marcel Proust all'interno del suo ambiente culturale e fornire delle informazioni sulla società che lo ha influenzato e che, a sua volta, ne è stata influenzata, di seguito viene presentato un elenco non esaustivo dei suoi amici, con alcuni dettagli salienti sul loro rapporto.

Poetica dello snobismo

"Diversamente da Curtius, o anche da un marxista (almeno in pectore) come Victor Klemperer, che vedono in Proust il grande letterato e anche il rifondatore su nuove basi del classicismo francese, o di Auerbach che vuole salvare Proust dal maleficio della sua classe, Benjamin tenta un’attualizzazione marxista di Proust"[2].

Secondo Walter Benjamin, infatti, "nella sua curiosità Proust aveva qualcosa dell’investigatore. La classe dei privilegiati era per lui un clan di bricconi, una banda di congiurati che non può essere paragonata a nessun’altra: la mafia dei consumatori. Essa esclude dal suo mondo tutto ciò che partecipa della produzione, o almeno pretende che questa partecipazione si nasconda pudicamente dietro il gesto leggiadro che i perfetti professionisti del consumo sanno eseguire. L’analisi proustiana dello snobismo, che è molto più importante dell’esaltazione dell’arte, rappresenta il punto culminante della sua critica della società. Poiché l’atteggiamento dello snob non è altro che la considerazione coerente, organizzata, fermissima della vita dal punto di vista del consumatore perfetto, chimicamente puro […] Ma il puro consumatore è il puro sfruttatore. Lo è in senso logico e teorico, lo è, in Proust, in tutta la sua concretezza della sua esistenza storica attuale. È un’esistenza concreta perché impenetrabile e inafferrabile. Proust descrive una classe che è in ogni sua parte obbligata a dissimulare la sua base materiale, e appunto per questo ha adottato i modi e l’aspetto di un feudalesimo che, privo in se stesso di un significato economico, può tanto meglio fungere da maschera per la grande borghesia. Questo disincantatore senza illusioni, spietato, dell’io, dell’amore, della morale, quale Proust amava considerare se stesso, fa di tutta la sua infinita arte il velo che ricopre questo mistero unico, essenziale, vitale della sua classe: il mistero economico"[3].

Note

  1. ^ Charles Maurras su actionfrancaise.net
  2. ^ L. Renzi, Gli elfi e il Cancelliere. In Germania con Proust, Bologna, Il Mulino, 2015, pp. 207-208: di Benjamin si legge anche che "la sua origine alto borghese, non molto diversa da quella di Proust e di Curtius, gli facilitava la comprensione dello status sociale di Proust, che non era solo quello di un semplice ricco".
  3. ^ Walter Benjamin, Zum Bilde Prousts, 1929; trad. it. 1993, 363.


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