Fregio metallico dell'Arma del Genio

L'Arma del genio è un'Arma dell'Esercito Italiano, specializzata nei compiti tipici del genio militare. A Roma, in via lungotevere della Vittoria, è situato il museo storico dell'Arma del genio, che è dedicato alla storia di questa Arma dell'Esercito Italiano.

Storia

Le origini e la creazione

Le origini vengono fatte risalire alla compagnia minatori dell'Armata sarda che si distinse per l'episodio di Pietro Micca nell'assedio di Torino del 1706 da parte dei francesi.

Il Corpo Reale degli Ingegneri, nell'Armata Sabauda, è stato formato l'11 giugno 1775. Il 9 dicembre 1798, a seguito dell'occupazione francese, il Corpo viene sciolto, con scioglimento dal giuramento di fedeltà al Re di Sardegna. Nel 1814 ha inizio la ricostruzione del Corpo, completata nel maggio 1816 con la costituzione del Corpo Reale del Genio Militare e Civile; Tale denominazione viene modificata nel 1823 in Corpo Reale del Genio.

Il 1º Reggimento del Genio fu costituito dal Re Carlo Alberto di Savoia nel 1848 e comprendeva due battaglioni con una compagnia minatori e 4 compagnie zappatori. In occasione della spedizione in Crimea (1855-56) si aggiunsero alle compagnie zappatori un drappello di pontieri; nella campagna del 1860-61 nelle Marche, nell'Umbria e nell'Italia meridionale si distinse anche un reggimento ferrovieri.

Nel Regio Esercito

Con l'ordinamento del Regio Esercito del 1861 alcune specialità del genio facevano parte dell'Arma di artiglieria, ma presto se ne distaccarono in seguito all'aumento ed allo specificarsi delle loro attribuzioni. Queste consistevano essenzialmente nel supportare le truppe combattenti eseguendo tutti i lavori necessari al buon andamento della campagna.

Assunse la denominazione di Arma il 24 gennaio 1861, raggruppando i due reggimenti (Rgt.) all'epoca esistenti. Negli anni successivi i reggimenti aumentarono di numero, ricomprendendo ulteriori specialità: zappatori, ferrovieri, telegrafisti, specialisti, minatori e pontieri.

Le guerre mondiali

Il 23 dicembre 1900 durante il comando del maggior generale Luigi Durand de la Penne, con Regio decreto legge, fu concessa all'Arma la Bandiera di guerra.

Sfilata dell'Arma del genio, Milano 3 giugno 1928

Il nuovo ordinamento dell'Esercito del 1910, porta il Genio a disporre di 6 reggimenti: 2 di zappatori, 1 di telegrafisti, 1 di pontieri, 1 di minatori, 1 di ferrovieri ed 1 battaglione specialisti.

Durante la prima guerra mondiale (1915-18), l'Arma mobilita numerosi reparti, creando nuove specialità: lagunari, fotoelettricisti, radiotelegrafisti, aerostieri, motoristi, lanciagas, elettricisti, idrici, pompieri, guide fluviali, manovratori, idraulici, colombaie fisse e mobili. Molte di queste specialità nascono a seguito delle nuove esigenze determinate dalla guerra di posizione e dall'introduzione di nuove armi, nonché da specifiche esigenze dettate dall'ambito tattico di operatività delle unità. Durante il conflitto costruì 10.000 chilometri di strade, con circa 50 chilometri di ponti stabili. Scavò 80.000 chilometri di trincee, costruì numerosissimi ridotti, fortini e baraccamenti. Stese 100.000 chilometri di linee telefoniche e installò 1100 stazioni telegrafiche, telefoniche, ottiche e radiotelegrafiche. Gittò 250 chilometri di ponti. Scavò nella roccia 20 chilometri di galleria. Costruì 147 chilometri di armamento e sede stradale per ferrovie, e 3000 metri di ponti ferroviari.

Costruì 918 teleferiche con 800 chilometri di sviluppo e 5.000 chilometri di fune metallica con un dislivello di 525.000 metri. Le teleferiche trasportarono un peso complessivo di 32 milioni di quintali. Dopo l'armistizio di Villa Giusti il Genio riattivò 5.000 chilometri di strade, ricostruì ponti stabili per una lunghezza complessiva di 13 chilometri, riparò 30.000 case, eresse 10.000 baracche. Nel 1917, in nove mesi, la 33ª Compagnia minatori del 5º Reggimento ha costruito la Strada delle 52 gallerie sul monte Pasubio.

La riorganizzazione nel primo dopoguerra

Avvenuta la smobilitazione dopo la vittoria, l'Arma si riorganizzò con una struttura più articolata di Uffici, Comandi e Reggimenti:

Solo nel 1923 viene assunto l'ordinamento di pace, che vede la permanenza di 10 raggruppamenti di corpo d'armata, trasformati in reggimenti Genio con l'ordinamento del 1926, a cui si devono aggiungere i reggimenti radiotelegrafisti, pontieri, lagunari e ferrovieri. Queste non sono le ultime modifiche: prima dello scoppio del secondo conflitto mondiale, l'arma è destinata ad essere più volte modificata nella sua organizzazione.

La seconda guerra mondiale

Nel maggio 1940, quando l'Italia si appresta ad entrare nella seconda guerra mondiale, l'Arma del Genio risultava organizzata in 18 reggimenti genio, 2 reggimenti minatori, 2 reggimenti pontieri, 1 reggimento ferrovieri.

Durante il conflitto vengono mobilitati vari altri raggruppamenti, un reggimento per l'Africa Orientale Italiana, battaglioni delle varie specialità, battaglioni misti a supporto delle divisioni e dei corpi d'armata oltre ad un numero imprecisato di reparti minori. A fianco delle truppe combattenti presero parte viva e diretta alle operazioni, come nella resistenza sul Piave (Pontieri); i guastatori del genio furono anche impegnati nella campagna del Nordafrica e sul fronte orientale negli anni 1942-43.

L'8 settembre 1943 vede l'inizio della guerra di liberazione. Con gli Alleati si schierano il LI (51º) Battaglione misto genio con il I Raggruppamento motorizzato, i battaglioni misti che operano con il Comitato Italiano di Liberazione, i gruppi di combattimento ed i battaglioni ferrovieri riuniti in raggruppamento.

Dal secondo dopoguerra ad oggi

Guastatori del 5º Rgt durante un'esercitazione NATO nel 2015

Nel dopoguerra nell'Esercito italiano vengono costituite le compagnie e i battaglioni artieri: dal 1950 la specialità assume il nome di genio pionieri. Vengono costituite anche compagnie e battaglioni collegamenti, che dal 1952 vengono trasferite alla neo costituita Arma delle trasmissioni. Nel 1960 nasce il Servizio Tecnico del Genio e nel 1980 avviene l'unificazione dei Servizi Tecnici.

Vengono quindi ricostituiti altri sei reggimenti: 3 pionieri, 1 pionieri d'arresto (successivamente denominati guastatori), 1 pontieri ed 1 ferrovieri. Queste unità sono affiancate ai battaglioni di corpo d'armata e divisionali ed alle compagnie di brigata.

Ridimensionata già con la ristrutturazione del 1975, attualmente l'Arma comprende[1]: un Rgt. pionieri (6º a Roma); un Rgt. ferrovieri (s.n. a Castelmaggiore, BO); un Rgt. pontieri (2º a Piacenza) che dipendono dal Comando genio, costituito nel 2010.

Dalle rispettive brigate d'appartenenza dipendono invece i sei reggimenti guastatori (3º a Udine, 4º a Palermo, 5° a Macomer (NU), 10º a Cremona, 11º a Foggia e 21º a Caserta), i due reggimenti guastatori alpini ( a Trento e 32º a Fossano) e quello guastatori paracadutisti ( a Legnago,VR).

Per fronteggiare accresciute esigenze di viabilità e di contrasto all'uso delle mine, il Genio ha oggi in dotazione escavatori cingolati e ruotati, apripista, autogrù, ponti di equipaggio in lega leggera ed altre attrezzature.

Compiti

Fregio da basco del genio guastatori. Il numero "10" indica il 10º Reggimento genio guastatori

Il genio è un'Arma versatile. Si occupa ad esempio di:

Nell'Esercito Italiano, oltre al Comando genio, alcune unità del Genio sono presenti, nelle unità a livello di brigata, con reparti del livello di battaglione o reggimento. Precedentemente alla riforma dell'Esercito, nelle brigate erano presenti compagnie genio e solo per alcune grandi unità erano disponibili battaglioni genio, come nel caso del 4º Corpo d'armata Alpino che poteva impiegare due battaglioni genio quali unità di supporto.

Composizione

I reparti

Corpo degli Ingegneri

Lo stesso argomento in dettaglio: Corpo degli ingegneri dell'Esercito.

Nato nel 1981 come Corpo Tecnico dell'Esercito, nel 1998 assume la dizione di "Corpo degli Ingegneri dell'Esercito". Costituito solamente da Ufficiali ingegneri, risponde alla necessità dell'esercito italiano di studiare e condurre in proprio ricerche, test e valutazione sulle armi, il munizionamento e i veicoli. I compiti riguardano principalmente lo studio, la sperimentazione, l'acquisizione ed il mantenimento di armi, mezzi e materiali dell’Esercito oltre che lo studio, la sperimentazione, la produzione e l'aggiornamento di cartografia analogica e digitale.[2]

Genio guastatori

Specialità

Fregio del Genio pontieri

Le specialità presenti oggi sono:

In passato esistevano anche le seguenti specialità:

Reggimenti e reparti storici

Lo stesso argomento in dettaglio: Lista dei reggimenti dell'Esercito Italiano.

Onorificenze

Onorificenze alla Bandiera di Guerra

La Bandiera di Guerra dell'Arma del Genio, custodita dal 1947 presso la Scuola del Genio, è decorata delle seguenti onorificenze[4]:

1 Croce di Cavaliere dell'Ordine militare d'Italia (già dell'Ordine militare di Savoia)
1 Medaglia d'oro al valor militare
1 Medaglia d'argento al valor militare
1 Medaglia di bronzo al valor militare
2 Medaglie d'oro al valore dell'Esercito
1 Medaglia d'oro al valore civile
1 Medaglia d'oro al merito civile
1 Medaglia d'oro di benemerenza per il terremoto calabro-siculo (1908)

Motivazioni

Cavaliere dell'Ordine militare d'Italia (già di Savoia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine militare d'Italia (già di Savoia)
«Durante la preparazione della Campagna e nel corso delle operazioni, con perizia pari alla tenacia ed al valore, in ogni campo della sua attività, dalle retrovie sino a confondersi con i fanti sulle primissime linee dava largo contributo alla vittoria e apriva nuove vie alla millenaria civiltà di Roma. Guerra italo-etiopica, 3 ottobre 1935 - 5 maggio 1936 (all'Arma di Genio del Regio Esercito)»
— Roma, regio decreto 27 gennaio 1937
Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'oro al valor militare
«Tenace, infaticabile e modesta, scavando la dura trincea o gittando per ogni ponte una superba sfida al nemico, riannodando, sotto l’uragano del ferro e del fuoco, i tenui fili onde passa l’intelligenza regolatrice della battaglia, lanciandosi all'assalto in epica gara coi Fanti, prodigò sacrifizi ed eroismi per la grandezza della Patria. Guerra 1915 - 1918 (all'Arma del Genio del Regio Esercito)»
— Roma, regio decreto 5 giugno 1920
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'argento al valor militare
«Per i distinti servizi resi dall'Arma nella campagna di guerra in Libia (all'Arma del Genio del Regio Esercito)»
— Roma, regio decreto 19 gennaio 1913
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di bronzo al valor militare
«Durante l'intera campagna italo - greca, in territorio impervio e tra ogni più dura avversità di elementi, ancora una volta tenace, infaticabile, eroica per spirito di sacrificio e di abnegazione e per appassionata dedizione, assolveva in pieno tutti i compiti, combatteva tra i fanti. A nessuna seconda per audacia, per indomito valore, per fervore di energie, di opere, di sacrifici: esempio e promessa di gloria sempre maggiori. Fronte greco - albanese, 28 ottobre 1940 (all'Arma di Genio del Regio Esercito)»
— Roma, decreto del Capo provvisorio dello Stato, 31 dicembre 1947
Medaglia d'oro al valore dell'Esercito - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'oro al valore dell'Esercito
«Fedele alle tradizioni di silente operosità e nel segno di una generosa solidarietà, al verificarsi del sisma tellurico che devastava la Regione del Friuli, rispondeva al disperato appello delle sue popolazioni intervenendo tempestivamente sin dal primo momento e senza interruzione, con la quasi totalità degli uomini e dei mezzi disponibili nell'area epicentrica. Scavando e sgombrando macerie, riusciva a salvare numerose vite umane; realizzando immediati e complessi collegamenti rendeva possibili e più agevoli l'organizzazione dei soccorsi ed il contatto costante con le popolazioni colpite; montando rapidamente ponti metallici, ripristinava la viabilità su rotabili di vitale importanza; rimuovendo frane ingenti, permetteva il transito per località isolate; con la sistematica demolizione degli edifici irreparabilmente danneggiati, il puntellamento di quelli lesionati e l'organizzazione di tendopoli, creava possibili condizioni di vita ai sopravvissuti. Avuto successivamente l'incarico di provvedere per il provvisorio ricovero dei senzatetto, si sottoponeva a durissimi periodi di lavoro in zone isolate, impervie e fortemente innevate riuscendo a portare a termine il programma alla scadenza prefissata. Meritava così l'ammirata riconoscenza di tutti i Friulani, ai quali infondeva forza e fiducia per la ricostruzione della loro terra straziata. Terremoto del Friuli - 1976»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 18 maggio 1977
Medaglia d'oro al valore dell'Esercito - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'oro al valore dell'Esercito
«Per l'elevato impegno profuso e per la perizia dimostrata dal personale dell'Arma del Genio, nella difficile opera di bonifica del territorio da ordigni esplosivi, svolta a favore delle popolazioni nel corso delle missioni internazionali a cui l'Esercito ha partecipato, così come più volte dimostrato in territorio nazionale nel secondo dopoguerra»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 28 novembre 1996
Medaglia d'oro al valor civile - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'oro al valor civile
«In occasione di gravi eventi alluvionali, interveniva prontamente con uomini e mezzi nelle aree sinistrate e con encomiabile slancio di solidarietà e spirito di sacrificio approntava una preziosa opera di soccorso delle popolazioni civili, prodigandosi incessantemente sin dalle prime ore per il salvataggio di molte vite umane. Con ininterrotta e immane fatica, in condizioni meteorologiche particolarmente avverse e in situazioni di estrema difficoltà, allestiva tendopoli per i senzatetto e consentiva il ripristino della viabilità, e delle comunicazioni. Dando prova, ancora una volta, di altissima professionalità, di eccezionale abnegazione e di elevate capacità tecniche, contribuiva al graduale ritorno alla normalità, riuscendo così a dare confronto e fiducia ai cittadini, duramente colpiti negli affetti e nei beni. Val Padana, novembre 1994»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 25 settembre 1996
Medaglia d'oro al merito civile - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'oro al merito civile
«Nel solco di una consolidata tradizione di interventi a favore della collettività, l'Arma del Genio è da oltre cinquant'anni costantemente impegnata con spirito di sacrificio e abnegazione in soccorso delle popolazioni in difficoltà. I quotidiani interventi portati a termine, con coraggio e sprezzo del pericolo per la bonifica del territorio da ordigni esplosivi e da residuati bellici, nonché la meritoria opera svolta a sostegno della società nel corso di calamità naturali o a prevenzione delle stesse hanno contribuito a fornire al Paese elevato senso di sicurezza e di conforto. In particolare in tali attività, spesso caratterizzate dalla estrema complessità dell'intervento e dalla concreta situazione di rischio della vita, il personale dell'Arma del Genio si è sempre fatto apprezzare per l'indiscussa professionalità, l'elevato altruismo, il notevole senso del dovere e la instancabile abnegazione profusa. Con la Sua meritoria opera diretta ad impedire o diminuire il danno di un grave disastro pubblico o privato, ha accresciuto e rinnovato il patrimonio delle virtù civiche proprie dell'Esercito Italiano, ispirando sentimenti di profondo rispetto e riconoscenza di tutta la Nazione. Territorio nazionale, aprile 1945 - dicembre 2003»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 2004
Medaglia d'oro di benemerenza per il terremoto calabro-siculo (1908) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'oro di benemerenza per il terremoto calabro-siculo (1908)
«Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia e abnegazione nel portare soccorso alle popolazioni funestate dal terremoto del 28 dicembre 1908 (all'Arma del Genio del Regio Esercito)»
— Roma, regio decreto 5 giugno 1910

Medaglie d'oro al Valor Militare conferite a Ufficiali e Militari di truppa per azioni individuali

Campagna di guerra 1848-49

Egli fu il primo nelle fazioni di Rivoli, Santa Giustina, Sona e Volta, disimpegnando ovunque il proprio dovere con reale vantaggio del servizio. 22-25 luglio 1848.

Campagna di guerra 1860-61

Esplosione della polveriera di Vigna Pia a Roma

Campagna di guerra 1915-18

Azioni di guerra in Libia 1923

Medaglie d'oro al Valor Militare conferite a ufficiali del Genio del servizio dell'Aeronautica

Campagna di guerra 1915-18

Ricompense agli Ufficiali e Militari di truppa

Onorificenze al Valor Militare conferite a reparti del Genio per azioni collettive

7 Medaglie di bronzo al Valor Militare

Ricorrenze

Note

Voci correlate