Nazionalità | Italia |
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Pallone | |
Specialità | pallapugno e pallone col bracciale |
Ranking | 1º |
Ruolo | battitore e col bracciale pure spalla |
Termine carriera | 1963 |
Augusto Manzo (Santo Stefano Belbo, 20 agosto 1911 – Alba, 25 settembre 1982) è stato un pallonista italiano.
Manzo fu uno dei pallonisti più vincenti della storia quindi diversi esperti lo reputano il più completo e forte giocatore di sempre considerando che gareggiava in pallapugno e pallone col bracciale ricoprendo costantemente il ruolo di battitore, che è il più importante e faticoso dei ruoli della squadra.[1]
Nacque in una famiglia di pallonisti, difatti con i suoi tre fratelli formò una quadretta, ossia squadra, partecipando a certi tornei di professionisti della pallapugno. Si appassionò di pallapugno in età infantile e vinse il suo primo torneo quando era dodicenne.
Nel 1928 a Torino vinse il campionato giovanile. Vinse i titoli italiani nel 1932, 1933 e 1935, in una squadra di Torino, poi nel 1936 prestò servizio militare nei granatieri di Sardegna a Roma. Nel 1937 si trasferì a Livorno ingaggiato nel famoso sferisterio Marradi, poi modificato in arena, attratto dal più remunerativo pallone col bracciale e vi rimase per diverse stagioni assieme ai più famosi atleti del tempo; vinse il campionato in quello stesso anno a Macerata, poi si confermò campione in un'altra squadra nel 1942 quando la partita finale si disputò a Rimini.
Nel dopoguerra, terminata la parentesi del bracciale con la chiusura di tanti sferisteri e la conseguente fine del professionismo, tornò in Piemonte dove, dal 1947 al 1951, vinse 5 titoli italiani consecutivi di pallapugno in una squadra di Alba.
Dopo il suo ritiro dall'attività agonistica a 52 anni, si calcola che Manzo abbia disputato almeno 3.500 partite di pallapugno e 1.500 di pallone col bracciale, aggiudicandosi centinaia di trofei, medaglie e coppe.[2]
Svolse pure attività politica dal 1951 risultando eletto consigliere comunale di Alba come indipendente nella lista della Democrazia Cristiana.[3]
Il 17 settembre 1982 Manzo restò gravemente ferito in un incidente automobilistico morendo pochi giorni dopo in ospedale ad Alba all'età di 71 anni[4].
Di Manzo saranno certamente sempre ricordate la regolarità, l'intelligenza e lo stile di gioco, unitamente alla sua eccezionale forza d'animo, serenità di spirito e resistenza fisica.
Il 16 giugno 2007 ad Alba in piazza Monsignor L.M. Grassi fu posta la statua che ritrae il celebre campione nel momento della battuta.