Balilla Grillotti "Daniele" (Montignoso, 10 marzo 1902 – Genova, 29 luglio 1944) è stato un partigiano italiano.
Grillotti abitava a Genova Rivarolo; il padre fu un attivista socialista, vicesindaco del comune di Montignoso, ucciso dalle percosse ricevute dalle squadre fasciste nel 1922[1][2]. Gli fu dato il nome "Balilla" in onore di Giovanni Battista Perasso, patriota genovese del Settecento che, lanciando un sasso contro i soldati asburgici, fece scatenare la rivolta che nel dicembre del 1746 cacciò gli austriaci da Genova[1].
Arrestato anch'egli per attività antifascista, dopo la scarcerazione lavorò come operaio elettromeccanico nel capoluogo ligure, organizzando clandestinamente il movimento operaio comunista della Val Polcevera[1][3].
Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, divenne responsabile per il PCI della Val Polcevera e, successivamente, vice comandante dei GAP di Genova, al fianco di Giacomo Buranello, Walter Fillak e Germano Jori e, dopo la morte di quest'ultimo, ne divenne comandante[3].
Prese parte a numerose azioni di guerriglia, tra le quali la distruzione del ponte sul torrente Secca della Camionale Serravalle-Genova, del ponte ferroviario sul torrente Polcevera, dei depositi della Società Petrolea a Fegino e partecipò all'uccisione del generale della Guardia Nazionale Repubblicana Silvio Parodi[3].
Venne catturato nella notte del 19 luglio 1944 dalla Squadra Politica della Questura, che lo sorprese mentre era andato a far visita alla famiglia, per una delazione del partigiano Mario Cassurino[4]. Dopo l'arresto fu tradotto alla Questura di Genova, poi al carcere di Marassi e successivamente alla Casa dello Studente, dove fu interrogato e sottoposto a torture[2][3].
Processato tra le 3 e le 4 di mattina del 29 luglio 1944 da un tribunale fascista, venne condannato a morte e condotto al Forte San Giuliano per la fucilazione, avvenuta un'ora dopo la sentenza ad opera di un plotone di Brigate Nere. Insieme a lui vennero fucilati anche Goffredo Villa, Aleandro Longhi, Giacinto Rizzolio e Mario Cassurino[2][3].
Alla morte gli venne intitolata la Brigata "Balilla" dei GAP Genovesi[2]. Gli fu conferita la Medaglia d'argento al valor militare alla memoria[1][2][3].