La carica è una manovra militare tattica con la quale dei soldati avanzano verso il loro nemico alla massima velocità di cui sono capaci per impegnarli in un combattimento ravvicinato. La carica è stata la manovra dominante e il momento chiave tattico decisivo di più battaglie nella storia. Le cariche moderne hanno carattere molto più ridotto e comportano l'impiego di piccoli gruppi contro posizioni individuali, invece dei grandi gruppi di combattenti che assalivano grandi formazioni o linee fortificate nel passato.
Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra medievale § Strategia e tattica e Uso bellico della polvere da sparo § La cavalleria.
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Il valore dirompente di un attacco alla carica è stato sfruttato sin dagli albori dell'arte militare, specialmente nelle tattiche di cavalleria, sia con formazioni composte da cavalieri in armatura sia con truppe a cavallo più leggere. Tuttavia, storici come John Keegan hanno dimostrato (in particolare, ne Il volto della battaglia) che quando una carica di cavalleria fronteggiava truppe appiedate ben organizzate a difesa, generalmente prevalevano i fanti. In questi casi, i cavalli evitavano la massa densa di nemici o l'unità di cavalleria stessa si infrangeva contro gli avversari e si divideva perdendo di efficacia. Questo esito è riportato, per esempio, nella scena della battaglia nel film Waterloo o Braveheart. Al contrario, quando e se le cariche di cavalleria avevano successo, ciò era dovuto principalmente alla formazione difensiva che spesso, presa dal panico, si separava e fuggiva, esponendosi ad un micidiale inseguimento successivo delle truppe a cavallo (che avevano gioco facile su bersagli isolati, relativamente lenti e raggiunti di spalle o lateralmente).[1]
Lo stesso argomento in dettaglio: Uso bellico della polvere da sparo.
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Con l'avvento delle armi da fuoco, i parametri di valutazione diventarono velocità dell'avanzata contro percentuale (o efficacia) del volume di fuoco della formazione in difesa. Se gli assalitori riuscivano ad avanzare ad una velocità maggiore di quella con la quale i difensori riuscivano a ucciderli o ferirli, gli assalitori terminavano l'avanzata a contatto dei difensori, sebbene non necessariamente in numero sufficiente per prevalere. Naturalmente ci sono più fattori di cui tenere conto in questo confronto quali copertura del fuoco delle armi, organizzazione, formazione del terreno e altri. Una tattica di carica frontale fallita in questi contesti, lascerà spesso gli assalitori estremamente vulnerabili ad una contro-carica.
C'è stato un aumento continuo nella potenza di fuoco negli ultimi 700 anni, e se molte cariche sono state rotte con successo, molte sono anche riuscite vittoriose ugualmente. È solamente alla fine del XIX secolo che le cariche frontali sono diventate meno efficaci, specialmente dall'introduzione della mitragliatrice e dell'artiglieria a retro carica. Modernamente sono ancora utili su piccola scala in aree confinate dove la potenza di fuoco del nemico non può essere sviluppata pienamente.