Chitarra battente
Chitarra battente del liutaio Nicola De Bonis.
Informazioni generali
Invenzionesecolo XVI
Classificazione321.322
Cordofoni composti, con corde parallele alla cassa armonica, a pizzico
FamigliaLiuti a manico lungo
Uso
Musica barocca
Musica folk
Musica galante e classica
Genealogia
 AntecedentiDiscendenti 
chitarra classicaVihuela messicana
Presenza tradizionale della chitarra battente nel sud Italia (aree retinate in rosso).[1]
Chitarra battente cilentana costruita da Pasquale Scala
Chitarra battente calabrese costruita da Costantino de Bonis

La chitarra battente è uno strumento a 5 ordini di corde (10 corde metalliche disposte in 5 ordini doppi oppure 14 corde disposte in 4 ordini tripli e il primo doppio).

Lo strumento conobbe infatti una vasta diffusione a partire dai primi decenni del XVIII secolo nel Lazio e in Campania e successivamente in Calabria e Puglia. I principali centri di costruzione furono localizzati in Calabria a Bisignano, con la famiglia De Bonis (dal XVII secolo in poi). Tipica della tradizione della Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise e Campania (in particolare del Cilento). Talvolta denominata anche "chitarra italiana" in contrapposizione alla chitarra "francese". L'accordatura cosiddetta "rientrante" produce un'enorme quantità di armonici che si fondono bene con la voce umana e una caratteristica che si accompagna bene al canto.

Caratteristiche organologiche

Presenta la tipica forma allungata delle chitarre antiche, con curve poco pronunciate. Ha sempre fondo bombato con fascia alta, costruita con doghe in essenze diverse in modo che, alternando legni chiari a legni scuri, si venga a costruire un disegno decorativo a fasce verticali. Un altro tipo, più moderno, ha il fondo piatto.[2]

Il piano armonico, piegato inferiormente ha il foro di risonanza coperto, con funzione decorativa, da una rosetta di pergamena colorata o traforata in legno.

Lo strumento è armato con corde metalliche di acciaio armonico tutte di eguale e sottile calibro, l'incordatura si realizza in cinque cori doppi o tripli. Nella tradizione popolare montava quattro più e una quinta di bordone, detto "scuordo" o "scordino".

Il ponticello è molto basso e mobile come quello del mandolino napoletano e viene mantenuto in posizione dalla pressione delle corde ed è posto sulla parte non inclinata del piano, appena oltre la piegatura.

Il manico termina con una lunga paletta.

Accordatura

L'accordatura del modello a 5 ordini (singole o doppie) è la seguente: La (5), Re (4), Sol (3), Si (2), Mi (1)[3]. La 5 e Re 4 sono accordate un'ottava sopra rispetto alla chitarra francese ed è un'accordatura rientrante. Le corde utilizzate possono avere tutte lo stesso spessore di 0,09 pollici (0,23 mm) o 0,08 pollici (0,20 mm). Questo conferisce allo strumento un suono caratteristico che si differenzia dalle comuni chitarre e crea un cluster armonico idoneo all'accompagnamento al canto.

Modalità esecutive

Non essendo uno strumento da plettro, va suonata con uno specifico movimento ritmico della mano, delle dita che genera una sonorità "battente" caratterizzante generi musicali quali la tarantella, la pizzica, gli stornelli e la serenata. L'alternarsi delle dita (due o tre) crea il ritmo terzinato tipico della tarantella. Questo strumento è stato concepito per svolgere una funzione ritmica e di accompagnamento al canto. Tuttavia, fra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo, conosce una nuova vita da strumento solista grazie all'impegno di numerosi artisti e all'interesse di alcuni compositori, tra questi Francesco Loccisano [4] il quale entra a far parte come chitarrista battente nei Taranta Power di Eugenio Bennato. Successivamente compone tre album, Battente Italiana 2010 (all'interno tre composizioni dove la chitarra battente dialoga con la FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana), Mastrìa nel 2012 e per ultimo Solstizio nel 2017. Nel 2016 pubblica il primo metodo sempre per chitarra battente edito da fingerpicking.net sviluppando così uno stile solistico nuovo nel rispetto della tradizione. Il maestro Angelo Gilardino che ha composto due composizioni per chitarra battente: Albero solitario - Ricordo della grande pittrice lucana Maria Padula" composto per il duo Cordaminazioni (Marcello De Carolis - chitarra battente, Luca Fabrizio - chitarra classica) nel 2017. Il duo, nel 2018, ne ha effettuato la prima registrazione. Nel 2018 il maestro compone per Marcello De Carolis il "Concerto di Matera" per chitarra battente e 10 strumenti (flauto, oboe, corno inglese, clarinetto in si bemolle, fagotto, violino I, violino II, viola, violoncello, contrabbasso). Nel 2021 De Carolis[5] pubblica "The Eclectic Beating - Contemporary Music for Chitarra Battente" edito da Da Vinci Publishing dove esplora le potenzialità dello strumento passando dalla musica colta al jazz.

Dalla collaborazione tra Francesco Loccisano e Marcello De Carolis nasce nel 2019 "La chitarra battente - metodo base" edito da fingerpicking.net e nel 2020 l'album "Venti" edito da Italysona che esplora il dialogo coinvolgente di due chitarre battenti soliste.

Discografia

Interpreti

Note

  1. ^ Atlante tematico d'Italia, Touring Club Italiano, 1992.
  2. ^ Citato in: Enrico Allorto, La Chitarra, p. 6
  3. ^ Alfonso Toscano, Il sito della chitarra battente - l'accordatura, su alfonsotoscano.it.
  4. ^ Francesco Loccisano
  5. ^ Marcello De Carolis, su marcellodecarolis.com.

Bibliografia

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