Copertina di un'edizione del codice

Il Codice Piano Benedettino (detto anche Codice Pio Benedettino) è il Codice di diritto canonico pubblicato da papa Benedetto XV nel 1917.

Fu promulgato ufficialmente con la bolla pontificia Providentissima Mater del 1918.

Storia

Fino al 1917 il diritto canonico era stato regolato dal Corpus Iuris Canonici, fissato essenzialmente nel XVI secolo da papa Gregorio XIII e dai successivi provvedimenti pontifici.

Tuttavia, così come nell'ambito del diritto civile a partire dalla promulgazione del Codice napoleonico, così anche in ambito ecclesiale, si era sviluppato il desiderio di avere una sola legge organicamente strutturata[1] .

Con questo codice si passò da un sistema precedente dinamico e complesso come le decretali, alla scelta di un unico testo normativo.

Benedetto XV diede vita anche alla Pontificia commissione per l'interpretazione autentica del codice di diritto canonico (Pontificium Consilium Codicis Iuris Canonici Authentice Interpretando) che rispondeva ai quesiti sul codice, sotto parere del pontefice, e, dopo il responso, permetteva che l'interpretazione diventasse autentica, cioè proveniente dallo stesso autore della legge, e vincolante: entra a integrare la legge.

Questo codice è rimasto in vigore nella Chiesa cattolica fino al 1983, anno in cui papa Giovanni Paolo II ha promulgato un testo rinnovato del Codice di diritto canonico, seguito poi dal Codice dei canoni delle Chiese orientali.

Suddivisione

Il codice è suddiviso in 5 libri e ha 2414 canoni:

Note

  1. ^ Tambasco Domenico, NULLUM CRIMEN, NULLA POENA SINE LEGE NELLA CODIFICAZIONE PIO-BENEDETTINA, Dir. eccl. 2002, pag. 245, fasc. 1.

Bibliografia

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