Elezioni europee 2004 | ||||||
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Area | Unione europea | |||||
Data
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10-13 giugno | |||||
Legislatura | VI legislatura | |||||
Affluenza | 45,47% ( 4,04%) | |||||
Eletti | 732 Europarlamentari | |||||
Seggi per gruppo politico | ||||||
PPE-DE | 268 / 732
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PSE | 200 / 732
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ALDE | 88 / 732
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Verdi/ALE | 42 / 732
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GUE/NGL | 41 / 732
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IND/DEM | 37 / 732
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UEN | 27 / 732
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NI | 29 / 732
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Gruppi europei maggioritari
per numero di seggi nei singoli stati | ||||||
Commissioni: | ||||||
Barroso I | ||||||
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Le elezioni per il Parlamento europeo si sono tenute dal 10 giugno al 13 giugno 2004 nei 25 stati membri dell'Unione europea, utilizzando varie scadenze elettorali secondo le tradizioni locali di ogni nazione. I voti vennero conteggiati alla chiusura delle urne ma i risultati non furono annunciati fino al 13 e 14 giugno per evitare di influenzare i votanti nelle altre nazioni in cui non si era ancora votato. Ciononostante, i Paesi Bassi, che avevano votato giovedì 10, annunciarono i risultati provvisori molto attendibili subito dopo il conteggio, la sera delle elezioni: questo fatto fu aspramente criticato dalla Commissione europea.
Avevano diritto di voto 342 milioni di cittadini europei, il secondo elettorato democratico al mondo dopo l'India. Furono le maggiori elezioni dirette transnazionali della storia, e i 10 nuovi stati membri elessero i loro iscritti del Parlamento europeo per la prima volta. Il nuovo parlamento vide così i suoi membri salire a 732.
I risultati videro una sconfitta generale dei partiti al governo e un incremento della rappresentanza dei partiti euroscettici. Non fu raggiunta alcuna maggioranza: il bilanciamento dei poteri nel Parlamento rimase lo stesso nonostante i nuovi 10 stati membri.
Le elezioni europee del 2004 hanno registrato il più basso tasso di partecipazione. Nonostante l'entrata in Europa di 10 nuovi Paesi, solo la metà degli elettori esercitò realmente il proprio diritto di voto (45%). La Polonia e la Slovacchia furono i paesi in cui si registrò il più alto tasso di astensionismo[1].
Non vi fu un sistema di voto unico per tutti gli stati membri ma ognuno di essi adottò un proprio metodo, stabilito con legge nazionale.
Il Belgio, la Francia, l'Irlanda, l'Italia, la Polonia ed il Regno Unito usarono un sistema proporzionale con suddivisione del territorio in circoscrizioni. Tutte le altre nazioni utilizzarono un sistema proporzionale unico nazionale.
La distribuzione dei 732 seggi venne stabilita in base alla popolazione degli Stati membri:
Stato | Seggi |
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Germania | 99 |
Francia | 78 |
Italia | 78 |
Regno Unito | 78 |
Spagna | 54 |
Polonia | 54 |
Paesi Bassi | 27 |
Belgio | 24 |
Grecia | 24 |
Portogallo | 24 |
Rep. Ceca | 24 |
Ungheria | 24 |
Svezia | 19 |
Austria | 18 |
Danimarca | 14 |
Finlandia | 14 |
Slovacchia | 14 |
Irlanda | 13 |
Lituania | 13 |
Lettonia | 9 |
Slovenia | 7 |
Cipro | 6 |
Estonia | 6 |
Lussemburgo | 6 |
Totale | 732 |
Gruppo | Ideologia | Capogruppo | Seggi | |
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Gruppo del Partito Popolare Europeo - Democratici Europei (PPE-DE) | Cristianesimo democratico, conservatorismo | Hans-Gert Pöttering | 268 | |
Gruppo del Partito del Socialismo Europeo (PSE) | Socialismo democratico, socialdemocrazia | Martin Schulz | 200 | |
Gruppo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa (ALDE) | Liberali e Liberal Democratici | Graham Watson | 88 | |
I Verdi/Alleanza Libera Europea (Verdi/ALE) | Ambientalismo, federalismo | Daniel Cohn-Bendit, Monica Frassoni |
42 | |
Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica (GUE/NGL) | Comunismo, ambientalismo | Francis Wurtz | 41 | |
Indipendenza e Democrazia (IND/DEM) | Euroscetticismo | Jens-Peter Bonde, Nigel Farage |
37 | |
Unione per l'Europa delle Nazioni (UEN) | Conservatorismo nazionale | Brian Crowley Cristiana Muscardini |
27 | |
Non iscritti (NI) | Indipendenti | nessuno | 29 | |
Totale | 732 | |||
Fonte: Parlamento europeo |