Federazione dei Liberali
StatoBandiera dell'Italia Italia
SedeVia Laurina 20 - 00187 Roma
AbbreviazioneFdL
Fondazione6 febbraio 1994
Derivato daPartito Liberale Italiano
Dissoluzione2014
IdeologiaLiberalismo
Liberaldemocrazia
Liberalismo sociale
Europeismo
CollocazioneCentro
CoalizioneL'Ulivo (1995-2004)
L'Unione (2004-2008)
Scelta Europea (2014)
Affiliazione internazionaleInternazionale Liberale
ColoriAzzurro

La Federazione dei Liberali (FdL) è stata una federazione politica fondata da Raffaello Morelli nel febbraio 1994 contestualmente allo scioglimento del Partito Liberale Italiano, subentrando ad esso come membro italiano dell'Internazionale Liberale. Si dichiarò alternativo alla destra sin dalla sua costituzione e, nel 1995, partecipò alla fondazione dell'Ulivo.

La federazione sosteneva la priorità politica dell'essere liberali e gravita nell'area di centro.

Storia

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La diaspora liberale

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La FdL nasce il 6 febbraio 1994, contestualmente allo scioglimento del Partito Liberale Italiano[1][2][3], travolto dallo scandalo di Tangentopoli, che nel maggio 1993 aveva costretto alle dimissioni il segretario Renato Altissimo, con l'eredità di una situazione economica difficile per il subentrato Raffaele Costa.

I fondatori furono i gruppi di centro-sinistra del disciolto partito, che elessero presidente Alfredo Biondi e coordinatore Raffaello Morelli[4], fino a quel momento presidente e vicepresidente del PLI, mentre Raffaele Costa aveva dato vita all'Unione di Centro. La FdL ereditò la sede nazionale del PLI in via Frattina a Roma, nonché il seggio del Partito Liberale Italiano all'Internazionale Liberale[5].

Alle elezioni politiche del 1994 i liberali vararono un manifesto di indirizzi politico-programmatici e in quest'ambito lasciarono libertà di candidatura. Biondi si candidò con Forza Italia, altri liberali scelsero il Patto per l'Italia, altri i radicali.

I nodi politici della FdL vennero al pettine subito dopo, in occasione delle elezioni europee del 1994. Biondi si trovò in minoranza perché non voleva la presentazione di liste autonome liberali nel solco della Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori (ELDR). La FdL preparò sue liste in tutte le cinque circoscrizioni italiane ma, anche su pressione di Biondi nel frattempo divenuto Ministro della Giustizia nel Governo Berlusconi I, le liste riuscirono ad arrivare al voto solo in due circoscrizioni (Nord-Ovest e Isole)[senza fonte]. Così i risultati furono scarsi (0,16% su scala italiana).

Il periodo 1994-1999

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Il rapporto con la Margherita

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Dal 7º Congresso in poi

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In occasione del referendum costituzionale del giugno 2006, la FdL e Critica Liberale hanno lanciato un manifesto comune a sostegno del no.[6]

Unità dei Liberali e Scelta Europea

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Il 23 settembre 2007 la FdL insieme ad altre forze politiche liberali (Nuovo PLI, Liberali Sardi, Veneto Liberale, Giovani Liberali ed altre associazioni di stampo liberale) ha organizzato a Verbania un tavolo di discussione e di confronto per trovare un'unità di intenti in vista dei prossimi appuntamenti elettorali e soprattutto per far tornare i liberali italiani al centro della vita politica italiana. Questo incontro è scaturito dalla nascita del Coordinamento dei Liberali Italiani [1] e dalla stesura di un Manifesto Costituente.

In occasione delle elezioni politiche del 2008 la FdL non ha raggiunto accordi con nessuna lista presente alla competizione elettorale. Rifiutata la prospettiva dell'ulivismo indistinto (il Partito Democratico) sono andate a vuoto le trattative con l'Unione di Centro di Casini e con il Partito Socialista di Boselli.

Il segretario Morelli in una lettera pubblicata sul sito del movimento indica la strada della scheda bianca o nulla.

Il 24 gennaio 2014 il Partito ha aderito al Manifesto Programmatico In Cammino per Cambiare, unitamente ad altre iniziative di ispirazione liberale quali Centro Democratico, Conservatori e Social Riformatori, Fare per Fermare il Declino, Scelta Civica, Partito Liberale Italiano e Partito Federalista Europeo.

Scelta Europea fu il nome della lista che aggregava partiti, movimenti e fondazioni di orientamento liberale, europeista e federalista, al fine di presentare alle elezioni europee un progetto che potesse superare facilmente la soglia di sbarramento del 4%. Tuttavia la lista ottenne solo lo 0,72% dei voti.

Congressi

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Risultati elettorali

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Elezione Voti % Seggi
Europee 1994 53.983 0,16 -
Politiche 1996 Camera nei Popolari per Prodi -
Senato nell'Ulivo -
Europee 1999[N 1] 168.620 0,54 -
  1. ^ Dati relativi alla lista FdL-PRI

Note

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  1. ^ ANCHE IL PLI SI SCIOGLIE, su ricerca.repubblica.it (archiviato il 2 maggio 2014).
  2. ^ LIBERALI SENZA PACE NASCE UN NUOVO PARTITO, su ricerca.repubblica.it (archiviato il 4 marzo 2016).
  3. ^ LETTERE, su ricerca.repubblica.it (archiviato il 2 maggio 2014).
  4. ^ IL NUOVO PARTITO LIBERALE MORELLI ELETTO SEGRETARIO, su ricerca.repubblica.it (archiviato il 2 maggio 2014).
  5. ^ Sito ufficiale della Federazione dei Liberali, su luda.it. URL consultato il 3 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2000).
  6. ^ I LIBERALI VOTANO NO, su Federazione dei Liberali. URL consultato il 12 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2007).

Collegamenti esterni

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