Comune vetreria di laboratorio utilizzata per una filtrazione.

La filtrazione è un'operazione unitaria di separazione utilizzata sia in scala di laboratorio (per esempio in un laboratorio chimico) sia in scala industriale (per esempio negli impianti di fresatura e rettifica).

È una pratica di laboratorio che può essere utilizzata sia per scopi separativi, volendo eliminare impurezze solide da liquidi o soluzioni, che per scopi sintetici volendo isolare un composto precipitato da una soluzione o cristallizzato.

In natura rappresenta un fenomeno comune che riguarda le fonti idriche le cui acque permeano il terreno in cui scorrono: ad esempio le falde profonde sono utilizzate come fonte di approvvigionamento per acqua potabile in quanto risultano purificate da intensa filtrazione.

In microbiologia e nella sintesi farmaceutica la filtrazione viene utilizzata come mezzo di disinfezione: utilizzando carta da filtro con diametro dei pori compreso tra 0,22-0,45 μm si riesce a trattenere la quasi totalità dei batteri. Filtri HEPA sono utilizzati dalle cappe di laboratorio e dai sistemi termoidraulici di condizionamento ambientale per purificare l'aria.

In ambito industriale la filtrazione sfrutta macchine filtranti operative su vasta scala.

La filtrazione in laboratorio

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Esistono due metodiche per condurre una filtrazione in laboratorio: la filtrazione per gravità e la filtrazione sottovuoto.

Il mezzo filtrante (o medium)

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Il medium è l'elemento che effettua attivamente la filtrazione. Il mezzo filtrante viene scelto in funzione del tipo e della qualità di filtrazione richiesta. Esistono numerose varianti tra carte (generalmente costituita da nitrocellulosa), tessuti non tessuti (poliestere, polipropilene, fibra di vetro, fibre aramidiche), reti e tele metalliche (tipo Reps, microstirate).

Caratteristiche distintive quali-quantitative di un mezzo filtrante sono le seguenti:

Le tre caratteristiche sono tra loro collegate: una carta rapida ha di solito bassa ritentività ed alta porosità ed una carta lenta possiede proprietà opposte.

I composti colloidali non si prestano affatto ad essere filtrati o sono filtrabili parzialmente o con molta difficoltà.

Filtrazione industriale

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Qualunque sia il sistema di filtrazione utilizzato prevale il moto laminare e il flusso del filtrato è direttamente proporzionale alla forza fluidomotrice che lo determina ed inversamente proporzionale alle resistenze incontrate dal fluido (liquido o gas).

Regimi di filtrazione.

La filtrazione può avvenire secondo i seguenti modi:

Nei cosiddetti filtri a torta la forza fluidomotrice è data dalla differenza di pressione che sussiste tra le due facce del mezzo filtrante, mentre le resistenze incontrate dal fluido derivano dalla resistenza intrinseca del setto filtrante (o telo) e dalla resistenza della cosiddetta torta.

In altri tipi di filtro, la resistenza è invece dovuta alle perdite di carico del solo setto passante, in quanto la torta è assente (o di spessore trascurabile).

I fattori principali che influenzano la velocità di filtrazione sono:

  1. le perdite di carico subite dal filtrato quando attraversa il mezzo;
  2. l'area totale della superficie filtrante;
  3. la viscosità del filtrato;
  4. dalle caratteristiche della torta formatasi (nel caso di filtri a torta).

La differenza di pressione tra le due facce del mezzo filtrante può essere ottenuta in due modi:

Siccome all'aumentare della differenza di pressione aumenta la velocità di filtrazione, il secondo metodo, per il quale si possono avere differenze di pressioni maggiori di 1 atm, sarebbe in teoria da preferire; nella pratica però bisogna anche considerare che per prelevare il prodotto da un filtro in pressione sarebbe necessario installare una pompa, e questo farebbe crescere i costi dell'impianto. Per questi motivi, in genere si utilizzano filtri in pressione per le operazioni in discontinuo (batch), mentre i filtri in depressione vengono utilizzati per operazioni in continuo.

Filtri industriali

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Rappresentazione grafica ufficiale, secondo le norme UNICHIM, di vari sistemi filtranti. La sigla associata è rappresentata dalla lettera F.

Impiantisticamente parlando, le apparecchiature industriali adoperate per effettuare la filtrazione si dividono in filtri continui e filtri discontinui a seconda se bisogna o meno interrompere il processo per compiere altre operazioni collaterali.

Filtri discontinui
Filtri continui (filtri rotativi)

Derivazione dell'equazione generale della filtrazione

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L'equazione generica che esprime il flusso di un fluido attraverso letti porosi è:

dove è la differenza di pressione esistente tra le due facce del letto, è la resistenza incontrata dal fluido nell'attraversare il mezzo poroso e è il flusso di fluido.

La resistenza è ricavabile dalla relazione

dove è la resistenza specifica della torta, la viscosità del filtrato, lo spessore della torta originatasi in seguito al deposito di solido, la superficie normale della torta rispetto alla direzione del flusso. La resistenza specifica è definita come differenza di pressione necessaria per provocare un flusso unitario di filtrato, di viscosità unitaria, attraverso una superficie e spessore di torta unitari.

Facendo riferimento ad un tempo infinitesimo durante il quale viene filtrato un volume di fluido si ottiene l'equazione:

Questa rappresenta l'equazione fondamentale della teoria della filtrazione. Nei casi pratici questa equazione porta a differenti risultati in relazione alle condizioni operative di esercizio alle quali viene applicata. Tali condizioni sono rappresentate da portata o costante e dal caso di torte non comprimibili (es. quelle ottenute da precipitati cristallini) o torte comprimibili (es. precipitati fioccosi o gelatinosi).

Si può anche scrivere l'equazione precedente esplicitando , che è il flusso volumetrico del fluido attraversante il filtro:

Equazione generale della filtrazione per un filtro a torta

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Assumendo che il moto attraverso la torta sia laminare e che le particelle solide abbiano uguale diametro, è valida l'equazione di Blake-Kozeny:[1]

in cui:

Rappresentazione del sistema filtrante. In questa schematizzazione la torta è stata idealmente divisa in una zona a grado di vuoto unitario (che corrisponde alla parte fissa della torta) e una zona a grado di vuoto "quasi" nullo (che corrisponde al fluido passante la torta, e che contiene al suo interno una concentrazione non nulla di solidi sospesi).

Prendendo come volume di controllo il volume della torta (che cresce nel tempo), il bilancio di materia sulla fase solida per un filtro a torta al tempo si esprime come:

Massa di solido entrante = massa di solido nel "pieno" della torta + massa di solido nel "vuoto" della torta

Il termine a sinistra si riferisce alla massa di solido nel fluido da filtrare, che viene immessa all'interno del volume di controllo tra il tempo e il tempo . Il termine di accumulo è diviso in due parti poiché la torta può essere vista come un sistema formato da una fase solida (il "pieno"), che costituisce la torta propriamente detta e una sospensione fluido-solido (il "vuoto"), che riempie gli interstizi della torta solida.

Non è presente un termine di uscita, in quanto si assume che la corrente fluida sia completamente purificata.

Il bilancio di materia si esprime in formule come:

in cui:

La massa di solido nella sospensione fluido-solido si può ritenere trascurabile rispetto alla massa di solido che costituisce la torta, per cui il termine più a destra nel bilancio di materia può essere trascurato. Esplicitando l'altezza della torta, abbiamo quindi:

Si definisce resistenza specifica della torta la quantità:

Sostituendo nell'equazione di Blake-Kozeny l'espressione di ricavata dal bilancio di materia e la resistenza specifica della torta appena definita, otteniamo:

Il termine rappresenta la resistenza della torta . A questa va aggiunto il termine correttivo che rappresenta la resistenza del telo , per cui l'equazione generale della filtrazione è:

Note

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  1. ^ (EN) R. P. Chhabra, Bubbles, Drops, and Particles in Non-Newtonian Fluids, CRC Press, 2021, p. 294, ISBN 978-03-67-07448-7.

Bibliografia

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Voci correlate

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