Flotta del Nord
Insegna della Flotta del Nord
Descrizione generale
Attiva1 giugno 1733 - oggi
NazioneBandiera della Russia Impero russo
Bandiera della Russia Repubblica russa
bandiera RSFS Russa
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Bandiera della Russia Russia
ServizioMarina Imperiale russa
Flotta Rossa degli operai e dei contadini
Marina militare sovietica
Marina militare russa
Guarnigione/QGSeveromorsk
Battaglie/guerreGuerra russo-turca
Guerra di Crimea
Prima guerra mondiale
Guerra civile russa
Seconda guerra mondiale
Conflitti arabo-israeliani
Crisi della Crimea (1992-1994)
Seconda guerra in Ossezia del Sud
Occupazione russa della Crimea
Anniversari11 maggio
Parte di
Comandanti
Comandante attualeviceammiraglio Aleksandr Alekseyevich Moiseyev
Degni di notaVysotsky
Gromov
Kapitanets
Chernavin
Lobov
Kasatonov
Golovko
Simboli
Distintivo da braccio
Fonti citate nel corpo del testo
Voci su marine militari presenti su Wikipedia

La Flotta del Nord (Severnyj flot - in russo Северный флот?), spesso tradotta erroneamente come Flotta Settentrionale, è la componente della Marina Militare Russa che si occupa della difesa delle acque del nord ovest della Federazione, specificatamente della zona intorno alla Penisola di Kola. Costituita nel 1933 come Flotta Militare del Nord, assunse l'attuale denominazione nel 1937. Si tratta della più giovane tra le flotte russe.

La Flotta del Nord è una delle principali flotte russe (le altre sono la Flotta del Pacifico, la Flotta del Baltico e la Flotta del Mar Nero), ed è composta da circa 240 navi, comprese quelle da appoggio ed ausiliarie.

Il quartier generale è a Severomorsk, e la maggior parte delle sue basi è sita nella Penisola di Kola.

Origini

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La creazione di un cantiere navale di stato ad Arcangelo, in grado di costruire navi da guerra, venne ordinata nel 1693 da Pietro I. Il cantiere prese il nome di Solombal'skaja. Tale decisione venne presa perché all'epoca questa città costituiva praticamente l'unico porto della Russia Settentrionale. Lo sviluppo fu piuttosto rapido. Infatti, già il 14 agosto 1694, le navi Svjatoe Proročestvo (Santa Profezia), Apostol Pavel (Apostolo Paolo) e lo yacht Svjatoj Pëtr (San Pietro) accompagnarono un convoglio di otto navi mercantili inglesi. La fregata da 24 cannoni Apolstol Pavel era la prima nave da guerra russa costruita nel cantiere.

Tuttavia, Pietro comprese che Arcangelo era piuttosto limitato come porto: infatti, i ghiacci lo bloccavano cinque mesi l'anno. Per cui, dopo la campagna militare contro l'esercito svedese nell'area del Baltico fondò San Pietroburgo nel 1703. Le navi vennero quindi trasferite nel Mar Baltico ed il cantiere navale perse la sua importanza.

Il primo squadrone di navi da guerra russe di una certa importanza giunse nella zona solo nel 1740, proveniente dal Mar di Norvegia. Si trattava di poche navi che avevano il compito di impedire agli svedesi la possibilità di utilizzare gli approdi nella costa di Murman.

La Flottiglia del Mar Glaciale Artico

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La necessità di avere una forza navale di una certa importanza nella zona del Mare di Barents divenne chiara durante la prima guerra mondiale. Infatti, l'Impero russo, a causa del blocco del Mar Baltico operato dalla Marina tedesca e del fatto che l'Impero ottomano impediva il passaggio delle navi della Triplice intesa nei Dardanelli, si era ritrovato completamente tagliato fuori dalla possibilità di ricevere rifornimenti dagli alleati. Per cercare di aggirare il blocco tedesco, nel 1915, venne fondata la città di Murmansk. Poco dopo, nel settembre del 1916, venne costituita la Flottiglia del Mar Glaciale Artico (in russo: Флотилия Северного Ледовитого океана), in modo da assicurare una certa protezione ai convogli in arrivo.

Le basi operative furono stabilite a Murmansk e Iokanga. Le navi provenivano dal Mar Baltico e dall'Oceano Pacifico, ed inizialmente era formata da una nave da battaglia, due incrociatori, sei cacciatorpediniere, due sottomarini e diverse altre unità minori.

Il periodo sovietico

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Quando la Russia si arrese, la Flottiglia contava complessivamente 90 unità, incluse quelle di supporto. Tale flottiglia uscì in condizioni disastrose dalla guerra civile che seguì, poiché praticamente tutte le unità maggiori furono catturate dalle Armate Bianche, e le altre vennero distrutte o poste in disarmo.

Dopo la rivoluzione, i sovietici tentarono di ricostruire un'unità militare navale organica nei mari artici. I loro tentativi in questo senso si concretizzarono nel 1920 con la costituzione ad Arcangelo della Flottiglia del Mar Bianco (Беломорская флотилия in russo). In seguito, questa flottiglia prese il nome di Forza navale del Mare del Nord, che venne sciolta nel 1923.

Gli anni trenta: la Flotta militare del Nord

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Nei primi anni trenta, i vertici dell'esercito sovietico (allora chiamato Armata Rossa degli Operai e dei Contadini dell'Unione Sovietica) decise di ricostruire una forza navale di una certa importanza nei mari artici, in modo da difendere le coste sovietiche settentrionali. Per questo motivo, il 1º giugno 1933 venne ufficialmente costituita la Flotta Militare del Nord (russo: Северный военный флот). Le prime navi per equipaggiare la neonata flotta vennero trasferite dal Mar Baltico: due cacciatorpediniere, due sottomarini e due pattugliatori salparono da Kronstadt il 18 maggio 1933, diretti a Murmansk.

I marinai addetti alla nuova unità militare lavorarono duramente, ed in poco tempo riuscirono ad approntare le strutture necessarie al mantenimento delle navi, le difese costiere e gli aeroporti per l'aviazione navale. La base principale era Poljarnyj.

Gli invii di navi dalle altre flotte continuarono praticamente per tutti gli anni trenta e la prima divisione subacquea organica venne trasferita in Novaja Zemlja nel 1935.

L'11 maggio 1937 la Flotta Militare del Nord assunse l'attuale denominazione di Flotta del Nord.

Verso la fine degli anni trenta, quando ormai i componenti di questa flotta iniziarono a maturare una certa esperienza nelle operazioni in clima artico, si verificarono una serie di fatti di rilievo.

La Flotta del Nord ebbe il suo battesimo del fuoco durante la Guerra Russo-Finnica del 1939-1940, quando fornì appoggio navale alle operazioni di terra della 14ª Armata.

La Grande Guerra Patriottica

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Nella seconda guerra mondiale, la flotta era composta da 15 sottomarini, altrettanti cacciatorpediniere e molte altre unità minori. Tuttavia, a causa dell'andamento della guerra sul fronte occidentale, molte altre unità vennero trasferite dalla Flotta del Baltico (che aveva perso quasi tutte le basi ed aveva enormi problemi ad operare). Il suo compito principale fu sempre la protezione dei convogli artici che gli alleati mandavano presso i porti di Murmansk e Arcangelo. Tuttavia, svolse anche missioni di appoggio alle operazioni di terra della 14ª Armata.

Circa 10.000 tra marinai e truppe di terra della Flotta del Nord (chiamati severomorcev) presero parte a combattimenti terrestri e vennero utilizzati su tutti i fronti, fino al Caucaso. Molti uomini furono anche decorati e, in riconoscimento al contributo fornito per la guerra, a 200 di questi fu concesso di partecipare alla parata della vittoria sulla Piazza Rossa il 24 giugno 1945.

La guerra fredda

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Dopo la seconda guerra mondiale, il comando venne trasferito a Severomorsk. L'importanza della Flotta del Nord aumentò enormemente, soprattutto grazie ai sottomarini nucleari (ed alla relativa componente strategica imbarcata). Dopo la costruzione delle prime strutture per il mantenimento di navi con propulsori nucleari, iniziarono ad entrare in servizio i primi sottomarini atomici. Il primo in assoluto fu il K-3 Leninskij Komsomol, poi seguito da molti altri in gran parte costruiti presso il cantiere navale di Severodvinsk (il più importante cantiere sovietico per la costruzione di sottomarini nucleari).

Nel 1963, per la prima volta nella storia, sottomarini sovietici completarono il passaggio sotto i ghiacci dell'artico dal nord fino all'Oceano Pacifico.

Nel 1992, la Flotta del Nord era una potente flotta d'alto mare in grado di compiere operazioni a vasto raggio. Poteva contare sui due terzi degli oltre 200 sottomarini nucleari in servizio in Unione Sovietica, che compivano numerosissime crociere nell'Oceano Atlantico ed avevano, grazie ai missili balistici imbarcati, un potere di deterrenza enorme.

Il crollo dell'URSS e la Russia oggi

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La marina risentì moltissimo del crollo dell'URSS, e la Flotta del Nord non fece eccezione. Infatti, il numero di navi e di sommergibili operativi calò drasticamente, e questo non a causa di problemi di spartizione con altri Paesi (come nei casi della Flotta del Mar Nero e della Flottiglia del Caspio), ma per la drammatica situazione economica che rese impossibile il mantenimento degli stessi livelli qualitativi e quantitativi delle dotazioni.

Molte grandi unità vennero radiate o poste in riserva, altre rimasero ferme per anni a causa di interminabili lavori di riparazione. Le stesse unità formalmente in servizio avevano un livello di operatività piuttosto basso. La presenza russa in Atlantico si è ridotta parecchio, anche se i sottomarini nucleari non hanno mai cessato di svolgere le loro crociere vicino alle coste dell'America Settentrionale.

Le condizioni operative

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La riduzione dell'operatività della Flotta del Nord è stata molto forte, anche per il fatto che opera in un ambiente con un clima molto difficile. Infatti, a causa delle basse temperature, le operazioni di revisione devono essere fatte con maggiore frequenza, ed i costi sono ovviamente più alti. Lo stesso discorso vale anche per le strutture, visto che le basi sono sopra il circolo polare artico. Durante l'inverno, inoltre, è fondamentale il ricorso alle navi con scafo rompighiaccio (di cui le navi militari sono sprovviste): queste condizioni rendono praticamente impossibili tutta una serie di operazioni come, ad esempio, il rifornimento in mare. Questi problemi erano presenti già in epoca sovietica, ma sono stati amplificati dalla carenza di fondi del post-1992.

I problemi ambientali e di sicurezza

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Un SSGN della classe Oscar in fase di smantellamento a Severodvinsk.

La Flotta del Nord era equipaggiata con circa 140 sottomarini nucleari. La necessità di doverne radiare una gran parte per motivi economici ha portato a problemi ambientali enormi, soprattutto legati al problema dello smaltimento delle scorie radioattive, solide e liquide.

L'URSS non ha mai avuto strutture adeguate per il trattamento delle scorie prodotte dai suoi molteplici reattori nucleari navali, e la crisi economica non ha migliorato la situazione[1]. Oggi le scorie sono sistemate in centri di stoccaggio che spesso non sono a norma. La situazione comunque è strettamente monitorata dalla fondazione norvegese Bellona.

Un altro grosso problema ha riguardato i furti di materiale radioattivo, facilitati dal fatto che, nello sfacelo generale delle forze armate, la sorveglianza dei depositi era molto scarsa.

La situazione attuale

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Oggi, la situazione della Marina Russa, e quindi della Flotta del Nord, è in miglioramento, soprattutto grazie all'aumento degli stanziamenti. Molte navi in revisione da anni rientrano in servizio, ed in generale l'operatività dei mezzi è tornata piuttosto elevata. In particolare, vengono nuovamente effettuati dei dispiegamenti fuori area di grandi dimensioni (nel 2008, le forze aeronavali russe hanno svolto una grossa esercitazione nell'Atlantico Settentrionale. A questa esercitazione hanno preso parte anche unità della Flotta del Nord[2]).

La Flotta del Nord sta quindi riacquistando una certa efficienza, tornando ad essere una potente unità della Marina Russa, in grado di svolgere con successo la missione di difesa dei confini settentrionali della Federazione Russa.

Unità navali

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Complessivamente, la Flotta del Nord ha a carico circa 240 navi, compresi i sottomarini e le navi da appoggio. Le unità di superficie sono inquadrate principalmente nel 7º Squadrone Operativo Atlantico, che comprende le principali navi da guerra, e nella Kol'skaya Flotilla, comprendente principalmente navi da appoggio, da sbarco ed unità militari leggere (corvette), oltre ai sommergibili convenzionali. I sottomarini nucleari sono invece inquadrati in due squadroni.

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L'Admiral Kuznecov è l'unica portaerei russa operativa.

Le navi di superficie della Flotta del Nord sono inquadrate in uno squadrone, una flottiglia e diverse brigate navali. Nella flottiglia, sono in servizio anche i sottomarini convenzionali.

L'incrociatore atomico Pyotr Velikiy.

Sottomarini nucleari

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Un Typhoon in navigazione.

I sottomarini nucleari della Flotta del Nord sono inquadrati in due squadroni subacquei. Ogni squadrone comprende anche una divisione navale da supporto. Occorre precisare che questi squadroni, tra unità in riserva o in riparazione, spesso non sono a ranghi completi.

Truppe di terra

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Il comando delle truppe costiere della Flotta del Nord è a Severomorsk. Fanno parte delle truppe costiere diverse unità, tra cui le maggiori sono il 138º Reggimento missilistico costiero (Pečenga) e la 61ª Brigata fanteria di marina "Kirkenes" (Sputnik). Quest'ultima ha servito in Cecenia nel 1995 (battaglia di Groznyj) e nel 1999. Risulta composta da circa 1200 uomini ed è equipaggiata con blindati e carri armati T-80. Altri due reggimenti (di cui uno da guerra elettronica) ed unità delle forze speciali sono basati a Poljarnyj.

Aviazione navale

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Un Sukhoi Su-33 in partenza dalla Kuznecov.

L'aviazione navale della Flotta del Nord è composta da circa un centinaio di aeromobili, tra aerei ed elicotteri. Una delle componenti fondamentali è sicuramente il gruppo aereo imbarcato sulla portaerei Admiral Kuznecov. Attualmente, questa unità è l'unica nave di questo tipo in servizio in Russia.

Occorre precisare che i Tu-142 ed i Tu-22M dovrebbero essere presto trasferiti alle competenze della 37ª Armata Aerea (aviazione strategica).

Basi

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Le basi navali della Flotta del Nord, con l'eccezione di Severodvinsk, sono concentrate nella Penisola di Kola. Il comando della Flotta è a Severomorsk.[3]

Le basi della Flotta del Nord

Severomorsk

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Severomorsk ospita il comando amministrativo della Flotta del Nord. Vi ha sede inoltre il 7º Squadrone Operativo Atlantico, con tutti i relativi comandi subordinati. Si tratta della principale base navale russa per unità di superficie. Nella zona vi sono alcune installazioni e depositi.

ZATO di Skalistyj

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La ZATO (città chiusa) di Skalistyj comprende la città di Gadžievo e due ulteriori basi navali. Fino al 25 febbraio 1999, Gadžievo era nota come Skalistyj. Inoltre, questa base è conosciuta anche con i nomi di Jagel'naja, Murmansk-130 e Jagel'nyj. Gadžievo serve i sottomarini nucleari dal 1963. Inoltre, in questa città c'è il comando del 12º Squadrone Subacqueo.

Base navale di Gremicha

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Gremicha è situata vicino alla città chiusa di Ostrovnoj. Conosciuta anche come Yokanga, venne utilizzata in passato come base di appoggio per i sottomarini delle classi Alfa ed Oscar. Dal 1997 non risultano sottomarini nucleari o unità navali basate in modo permanente, e la base è utilizzata prevalentemente come deposito di scorie nucleari.

Cantiere navale Nerpa

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Questo cantiere è situato a Snežnogorsk, nella baia di Olen'ja. Le sue attività principali riguardano lo smantellamento dei sottomarini nucleari, in particolare di seconda generazione. Per svolgere questi compiti, è attrezzato con bacini di carenaggio. Sottomarini come il K-141 Kursk ed il K-19 sono stati smantellati qui.

Poljarnyj

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La città di Poljarnyj è una ZATO. La base navale risale al 1935, quando vi vennero stabiliti i comandi della Flotta del Nord. Dopo la guerra, tale comando è stato trasferito, ma sono state costruite nuove strutture. Oggi la città è un'importante base navale per unità di superficie, ed ospita tutti i comandi della Kol'skaja Flotilla, oltre a quello di una Divisione Idrografica.

Cantiere navale Sevmorput

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Il cantiere navale n. 35 Sevmorput è attivo dal 1938. Svolge attività di riparazione alle unità della Flotta. Inoltre, è in grado anche di rifornire i sottomarini nucleari.

Vidjaevo

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La base navale di Vidjaevo è composta da due installazioni distinte, situate nella baia di Ara e nella baia di Ura. Inizialmente utilizzata per sottomarini convenzionali, solo dal 1979 divenne una base per sottomarini nucleari. Attualmente ospita il comando della 7ª Divisione Subacquea.

Zapadnaja Lica

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La Base navale di Zapadnaja Lica è la più grande base navale della Flotta del Nord, ed include ben quattro installazioni militari: Baia di Andreeva, Bol'šaja Lopatka, Malaja Lopatka e Nerpič'ja. A queste occorre aggiungere la città chiusa di Zaozërsk, che è associata alla base navale.

Severodvinsk

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Severodvinsk è l'unica base navale della Flotta del Nord che non è situata nella Penisola di Kola, ma nell'oblast' di Arcangelo. In città ha sede il Centro statale russo per canteri navali atomici (sigla russa: GRTsAS), che è composto da due dei più grandi cantieri navali russi: Sevmaš e Zvezdočka. Severodvinsk è attrezzata per svolgere praticamente tutte le attività riguardanti sottomarini nucleari: progettazione, costruzione, prove, revisione e smantellamento. Nella città hanno sede alcune brigate navali.

Onorificenze

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Ordine della Bandiera Rossa - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Bandiera Rossa
Ordine di Ušakov - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine di Ušakov
«Per i servizi eccezionali al rafforzamento delle capacità di difesa del Paese, le elevate prestazioni nell'addestramento al combattimento, il coraggio e la dedizione dimostrati dal personale nello svolgimento di addestramento, combattimento e compiti speciali»
— 24 dicembre 2019[4]

Note

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  1. ^ https://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/08_Agosto/22/scorie.html
  2. ^ Fonte: Aeronautica & Difesa n. 259
  3. ^ Copia archiviata, su nti.org. URL consultato il 30 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2008). Informazioni sulle basi
  4. ^ (AZ) Командующий Северным флотом поздравил личный состав с награждением орденом Ушакова, su function.mil.ru, 24 dicembre 2019. URL consultato il 23 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2022).

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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