Fondazione Magnani-Rocca
Villa Magnani
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Localitàvilla Magnani
Indirizzovia Fondazione Magnani Rocca, 4 - 43029 Traversetolo (PR) e Via Fondazione Magnani Rocca 4, 43029 Traversetolo
Coordinate44°40′03.54″N 10°20′54.49″E / 44.667649°N 10.348469°E44.667649; 10.348469
Caratteristiche
Collezionidipinti, arredi, statue, volumi, vinili e spartiti musicali
Periodo storico collezioniXI - XX secolo
Istituzione1977
FondatoriLuigi Magnani
Apertura1990
ProprietàFondazione Magnani-Rocca
Visitatori33 000 (2021)
Sito web

La Fondazione Magnani-Rocca è una raccolta privata d'arte antica e moderna nata nel 1978 per volontà di Luigi Magnani, critico d'arte e collezionista. Si trova all'interno di Villa Magnani, situata in via Fondazione Magnani Rocca 4 a Mamiano, frazione di Traversetolo, in provincia di Parma.

Il museo espone opere di: Gentile da Fabriano, Albrecht Dürer, Vittore Carpaccio, Tiziano, Rubens, Van Dyck, Francisco Goya, Claude Monet, Auguste Renoir, Paul Cézanne, Giorgio Morandi (50 opere), Giorgio De Chirico, Filippo de Pisis, Gino Severini, Alberto Burri, Johann Heinrich Füssli, Nicolas de Staël, Lippo di Dalmasio, Filippo Lippi, Domenico Ghirlandaio, Lorenzo Costa, Martin Schongauer e sculture di Antonio Canova e di Lorenzo Bartolini.[1]

Storia

Nel 1977 il collezionista d'arte Luigi Magnani decise di onorare la memoria del padre Giuseppe e della madre Eugenia Rocca creando, con il supporto dell'allora Cassa di Risparmio di Parma, una fondazione che avesse come finalità lo sviluppo e la promozione di attività culturali legate al mondo dell'arte, della musica e della letteratura.[2] Il 15 marzo del 1978 la fondazione fu ufficialmente riconosciuta con decreto del Presidente della Repubblica.[1]

Nel 1983 Luigi Magnani espose per la prima volta la sua collezione di arte contemporanea nelle serre della neobarocca villa di Mamiano, ove risiedette fino alla morte avvenuta nel 1984.[2] Negli anni seguenti la Fondazione sistemò il grande parco e restaurò gli edifici della tenuta, che furono aperti al pubblico nel 1990; la villa espone da allora la straordinaria collezione di opere d'arte dall'XI al XX secolo, realizzate da maestri italiani ed europei, mentre le ampie serre sono utilizzate quale sede di mostre temporanee.[1]

Percorso espositivo

Atrio

L'atrio a doppia altezza e l'adiacente grande scalone sono esempi tipici del gusto neobarocco lombardo e risalgono al primo nucleo della villa. Vi si trovano due affreschi a monocromo di Giovan Battista Tiepolo e provenienti da Palazzo Morosini Sagredo a Venezia. Si tratta del Ritrovamento di Mosè e Apollo e Mida (1750). Al centro è posta inoltre la grande Coppa in malachite sostenuta da un tronco di palma e tre chimere in bronzo dorato, dono dello zar Alessandro I a Napoleone, realizzata dallo scultore e orafo francese Pierre-Philippe Thomire, con sfingi alate in bronzo dorato.

Sala Van Dyck

Questa sala è dedicata ai maestri dell'arte barocca fiamminga, Anton van Dyck, con il grandioso Giovanni Paolo Balbi a cavallo (1627), e Pieter Paul Rubens, con il Ritratto di Ferdinando Gonzaga (1604-1605), dalla Pala della Trinità dei Gesuiti già a Mantova dove tutta la famiglia Gonzaga era raffigurata in adorazione della Trinità. Il mobilio della sala è opera dell'ebanista parigino François-Honoré-Georges Jacob-Desmalter, considerato il più raffinato mobiliere dello stile Impero.

Sala Goya

La Famiglia dell'infante don Luis di Goya

La sala successiva è intitolata a Francisco Goya, del quale è esposto La famiglia dell'Infante Don Luis di Borbone (1783-1784), un dipinto rimasto non visibile per lungo tempo poiché conservato in altre collezioni private. Il Ritratto di Maria Luigia duchessa di Parma di George Dawe (1818) è tipico della pittura neoclassica, mentre il dipinto Gertrude, Amleto e il fantasma del padre di Amleto di Johann Heinrich Füssli (1793) ha un'impostazione più visionaria e teatrale. Più accademico è il Combattimento tra Romani e Sabini interrotto dalle Sabine, opera di fine del XVIII secolo di Julien de Parme.

Sala Dürer

La Madonna col Bambino di Dürer

La sala è dedicata al caposcuola tedesco Albrecht Dürer, del quale sono esposte alcune incisioni a bulino (Adamo ed Eva, San Gerolamo nella cella e la conosciutissima Melencolia I), accanto a una Madonna di Bagnacavallo, suo capolavoro risalente probabilmente al suo primo viaggio in Italia del 1495, dove fonde elementi italiani e nordici.

Qui sono esposte anche alcune opere tra le più antiche della fondazione, come una Madonna della scuola romana del XI-XII secolo di Pietro di Belizio e Belluomo, una Madonna col Bambino e Santi di Mello da Gubbio, testimonianza della scuola umbra del Quattrocento e il trittico con l'Incoronazione della Vergine e Santi, opera senese di fine del Trecento di Giovanni del Biondo.

Sala Tiziano

La Sacra conversazione Balbi di Tiziano

Questa grande sala è dedicata alla Sacra conversazione Balbi di Tiziano Vecellio (1512-1514 circa), una delle prime opere acquistate da Luigi Magnani. Altre opere sono le Stimmate di san Francesco di Gentile da Fabriano (1415 circa), la Madonna col Bambino di Filippo Lippi (1450 circa) e il Cristo morto sorretto da due angeli di Vittore Carpaccio.

Due sono le Adorazioni dei Magi di scuola ferrarese del primo Cinquecento, una di Ludovico Mazzolino e una di Giovanni Battista Benvenuti, mentre la scuola fiorentina è testimoniata dal San Pietro martire di Domenico Ghirlandaio. È un'opera del manierismo invece la Madonna di Domenico Beccafumi, databile tra il 1540 e il 1550.

Qui si trova anche la statua di Tersicore di Antonio Canova (1811).

Sala del Novecento italiano

Al primo piano si trovano le sale di arte moderna e contemporanea, dalla seconda metà del XIX secolo fino agli anni recenti.

La sala ospita opere dei più famosi maestri del Novecento italiano, dalle opere di Filippo de Pisis (tutte della fase di maturità artistica), a quelle di Alberto Burri, di Gino Severini, di Leoncillo Leonardi, Renato Guttuso, Mario Mafai, Carlo Mattioli (Nudo), Giorgio de Chirico (Enigma della partenza). Tra le sculture esposte si trovano due bassorilievi e una statua in bronzo di Giacomo Manzù: Orfeo I, Orfeo II e San Giorgio (1972).

Sale Morandi

La due sale Morandi (una dedicata alla pittura e una alle opere grafiche) espongono la straordinaria raccolta di cinquanta opere di Giorgio Morandi tra oli, acquerelli, disegni e incisioni, e venne allestita quando l'artista era ancora in vita. Luigi Magnani fu amico di Morandi da quando gli venne presentato nel 1940 dal critico Brandi. La collezione, oltre alle celebri nature morte, permette di valutare tutto il percorso artistico del pittore, compreso un autoritratto, due paesaggi (di Grizzana e del cortile di via Fondazza a Bologna) e un raro dipinto metafisico, testimonianza della sua breve adesione al movimento.

Sala Cézanne

La sala è dedicata a Paul Cézanne, del quale sono conservati un olio e cinque acquerelli, tra i quali spicca Tasse et plat de cerises (1890).

Sala Impressionisti

Chiude il percorso museale la sala dedicata all'Impressionismo, con nomi di maestri molto rari nelle collezioni museali permanenti italiane. Di Claude Monet si trova una tela della serie delle Scogliere di Pourville, in questo caso dedicata alla luce dell'alba. Di Auguste Renoir sono invece Paysage de Cagnes e Les poissons, opere della tarda maturità del pittore (inizio del XX secolo), caratterizzate da un colore brillante e da una consistenza pastosa della luce.

Completano la sala opere del secondo dopoguerra di Hans Hartung, Jean Fautrier, Wols e Nicolas de Staël.

Sale private

Oltre alle sale di esposizione, la villa contiene vari ambienti normalmente preclusi alle visite, aperti al pubblico solo in rare occasioni.[3]

Biblioteca

La biblioteca, affacciata sul parco, ospita volumi di notevole pregio, tra cui alcune edizioni di Giambattista Bodoni, i Trattati di geometria e anatomia di Albrecht Dürer e il Ragguaglio delle nozze delle Maestà di Filippo Quinto e di Elisabetta Farnese del 1717, oltre a lettere private di Luigi Magnani, disegni di Renato Guttuso e poesie inedite di Giuseppe Ungaretti ed Eugenio Montale.[3]

Saletta della musica

La saletta della musica, adiacente alla biblioteca, espone trattati di musicologia e spartiti di Luigi Magnani, oltre a vinili di Wolfgang Amadeus Mozart, Ludwig van Beethoven e Gustav Mahler.[3]

Salone grande

Il Salone grande è un ampio ambiente interamente arredato con mobili e dipinti in stile Impero, risalenti agli inizi del XIX secolo.[3]

Studio

Lo studio, direttamente comunicante col Salone grande, è dominato dalla scrivania Impero di Luigi Magnani.[3]

Stanza del Commendator Giuseppe

La sala, intitolata al padre di Luigi Magnani, accoglie altri volumi dell'importante biblioteca raccolta dal collezionista.[3]

Stanza di Donna Eugenia Rocca

La sala, dedicata alla madre di Luigi Magnani, ospita la sezione francese dei volumi della biblioteca, oltre a un arazzo eseguito da Eugenia Rocca negli anni quaranta e a una spinetta realizzata da Muzio Clementi alla fine del XIX secolo.[3]

Elenco delle opere

Pittura, scultura e miniatura

Pietro di Belizio e Belluomo (XI-XII secolo)

Miniatore dell'Italia centrale del XIII secolo

Giovanni di Bonino (XIV secolo, documentato fino al 1345)

Mello da Gubbio (XIV secolo)

Miniatore bolognese del XIV secolo

Miniatore italiano della fine del XIV secolo

Nicolò di Giacomo (ante 1350 - 1403 o 1404)

Miniatore toscano o umbro del XV secolo

L'incoronazione della Vergine e Santi di Giovanni del Biondo

Giovanni del Biondo (documentato dal 1356 al 1398)

Lippo di Dalmasio (documentato dal 1377 al 1410)

Le Stimmate di san Francesco di Gentile da Fabriano

Gentile da Fabriano (intorno al 1370 - 1427)

La Madonna col Bambino di Filippo Lippi

Filippo Lippi (verso il 1406 - 1469)

Pietro di Giovanni d'Ambrosio (1410-1449)

San Pietro Martire del Ghirlandaio

Domenico Ghirlandaio (1449-1494)

Martin Schongauer (verso il 1450/53 - 1491)

Pietro Orioli (1458-1496)

Vittore Carpaccio (verso il 1460 - 1526)

Lorenzo Costa (1460-1533) ?

Albrecht Dürer (1471-1528)

Ludovico Mazzolino (1480 circa - verso il 1528-30)

Giovanni Battista Benvenuti detto L'Ortolano (verso il 1480/85 - dopo il 1530 circa)

Domenico Beccafumi (intorno al 1486 - 1551)

Tiziano Vecellio (circa 1488/90 - 1576)

Pieter Paul Rubens (1577-1640)

Anton van Dyck (1599-1641)

Rembrandt van Rijn (1606-1669)

Girolamo Pellegrini (1624 circa - post 1700)

Simone Brentana (1656-1742)

Giovan Battista Pittoni (1687-1767)

Giambattista Tiepolo (1696-1770)

Il Combattimento tra i Romani e i Sabini interrotto dalle Sabine di Julien de Parme

Julien de Parme (1736-1799)

Johann Heinrich Füssli (1741-1825)

Francisco de Goya y Lucientes (1746-1828)

Antonio Canova (1757-1822)

Lorenzo Bartolini (1777-1850)

Jean-Auguste-Dominique Ingres (1780-1867)

George Dawe (1781-1829)

Édouard Manet (1832-1883)

Paul Cézanne (1839-1906)

Claude Monet (1840-1926)

Auguste Renoir (1841-1919)

Henri Matisse (1869-1954)

Arturo Tosi (1871-1956)

Georges Braque (1882-1963)

Gino Severini (1883-1966)

Carlo Carrà (1881-1966)

Giorgio de Chirico (1888-1978)

Giorgio Morandi (1890-1964)

Filippo de Pisis (1896-1956)

Jean Fautrier (1898-1964)

Mario Mafai (1902-1956)

Hans Hartung (1904-1989)

Giacomo Manzù (1908-1991)

Orfeo Tamburi (1910-1994)

Carlo Mattioli (1911-1994)

Renato Guttuso (1912-1987)

Wols (1913-1951)

Toti Scialoja (1914-1998)

Nicolas de Staël (1914-1955)

Leoncillo Leonardi (1915-1968)

Alberto Burri (1915-1997)

Piero Sadun (1919-1974)

Gianni Dova (1925-1991)

Arredi

Giovanni Battista Piranesi (1720-1778)

Pierre-Philippe Thomire (1751-1843)

François-Honoré-Georges Jacob-Desmalter (1770-1841)

Autori vari

Note

  1. ^ a b c La Villa dei Capolavori, su magnanirocca.it. URL consultato il 24 agosto 2016.
  2. ^ a b La vita di Luigi Magnani, su magnanirocca.it. URL consultato il 24 agosto 2016.
  3. ^ a b c d e f g Le stanze mai viste della Villa dei Capolavori, su magnanirocca.it. URL consultato il 24 agosto 2016.

Voci correlate

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