Originario del Montefeltro, della famiglia Cucci di Majolo, discendente da parte materna del beato Matteo da Bascio, il fondatore dei frati Cappuccini, è cresciuto a Rimini, dove ha iniziato la sua carriera giornalistica nel 1958 con il settimanale La Provincia. Al suo paese natale, Sassocorvaro, ha donato la sua ricca biblioteca che oggi porta il suo nome.
È sposato con Grazia Vezzoli, e ha 4 figli: Francesca (1966), Benedetta (1967)[1], Ignazio (1981), Beatrice (1982). Dal 2011 vive stabilmente nell'isola di Pantelleria.
Ha esordito nel 1956 collaborando con alcuni settimanali della Capitale (Lo Specchio, Il Meridiano, Qui Italia, la Folla, Reporter) diventando giornalista professionista nel 1966 al Resto del Carlino ed iscrivendosi all'Ordine dei Giornalisti dell'Emilia-Romagna, poi del Lazio, infine della Sicilia; inviato sportivo, ha seguito il Tour de France 1967 per conto del quotidiano Stadio, diventando testimone della tragedia del ciclista inglese Tom Simpson[1] e dei mondiali di calcio maschili dal 1974 al 2010. Nel 1969, inviato per il «Guerin Sportivo», scrisse per primo che Eddy Merckx, che stava vincendo il Giro d'Italia, era stato trovato positivo all'antidoping[2].
Dal 2008 è direttore editoriale dell'agenzia di stampa Italpress[3], attraverso la quale collabora come editorialista per numerosi quotidiani nazionali e locali: Roma di Napoli, Giornale di Sicilia e Gazzetta del Mezzogiorno. Ha scritto per anni per Avvenire. Sul quotidiano della CEI, ha curato settimanalmente la rubrica La barba al palo. Ha scritto per il Corriere della sera. È stato collaboratore della RAI dal 1979 come opinionista/editorialista sportivo. Dal marzo 2012 è direttore del mensile Primato, organo ufficiale di «Alleanza sportiva italiana»[4].
Nel 1983 una giuria formata da Ranieri III, Jean Borotra, Jacques Ferran e George Bertelotti gli ha assegnato il primo Premio «Pour un sport sans violence» voluto dalla Principessa Grace Kelly;
Nello stesso anno gli è stato assegnato il Premio «Bruno Roghi»;
Nel 1988 ha ricevuto il Premio Nicolò Carosio del Panathlon Internazionale
Nel 1991 ha vinto il Premiolino-Giornalista del mese;
Tribuna Stampa - Storia critica del giornalismo sportivo (con Ivo Germano) che raccoglie l'esperienza ultradecennale d'insegnamento alla scuola di giornalismo della LUISS;
Bad Boys, raccolta degli articoli pubblicati sul quotidiano «Avvenire» nella rubrica "La barba al palo"[8].
Il capanno sul porto. Storia del Conte Alberto Rognoni e del suo tempo (Minerva, 2014);
Ferrari segreto (2015);
Boniperti. Storia del grande presidente della Juventus, con Salvatore Giglio e Nicola Calzaretta, prefazione di Giampiero Boniperti, presentazione di Alessandro Del Piero (EffeDi, Torino 2019);
Prefazione a I fratelli di Arpad. Appunti di storia del calcio europeo attraverso la vita di alcuni protagonisti, di Biagio Angrisani, Areablu Edizioni, 2015.