Lucrezia Roverella
Nobildonna
NascitaFerrara, inizio XVI secolo
MorteFerrara, 14 settembre 1584
SepolturaMonastero di Santa Chiara, Carpi
DinastiaRoverella (per nascita)

Pio di Savoia (per matrimonio)

PadreGerolamo Roverella
MadreTaddea Contrari
ConsorteMarco Pio di Savoia
FigliErcole, Enea, Eleonora, Emilia, Margherita[1]
Religionecattolica

Lucrezia Roverella, vedova Pio di Savoia (Ferrara, inizio XVI secoloFerrara, 14 settembre 1584), è stata una nobildonna italiana.

Biografia

Era figlia del conte palatino Gerolamo Roverella, signore di Montenovo, e di Taddea Contrari dei conti di Vignola.[2]

Si sposò in prime nozze con Vincenzo Mosti, fidato del duca Alfonso I d'Este, ma ne rimase presto vedova. Nel 1530 si risposò con Marco Pio di Savoia, figlio di Giberto I, signore di Sassuolo, e di Eleonora Bentivoglio, il quale ricoprì la carica di ambasciatore per conto degli Estensi. Alla sua morte, avvenuta prematuramente nel 1544, Lucrezia si occupò da sola dell'educazione dei figli (dei quali fu nominata tutrice dal marito in sede testamentaria[1]) e dell'amministrazione delle proprietà di famiglia.[2]

In quanto pronipote del cardinale Bartolomeo Roverella, ricevette in dote il palazzo Roverella di Rovigo, da poco costruito.[3] Acquistò inoltre il monastero di villa Fulvia a Ferrara, che utilizzò come luogo di villeggiatura quando desiderava allontanarsi dalla vita caotica di città.[4]

Alla morte del figlio Ercole, dopo un'accesa lite con la nuora Virginia Marino, Lucrezia riuscì ad ottenere la tutela del nipote Marco, occupandosi della sua educazione e preparandolo alle onerose responsabilità che il titolo di signore di Sassuolo da lui ereditato gli richiedeva.[5]

Descritta come una "donna di ottimo cuore e di molta esperienza"[6] e come un "esempio di costanza e pazienza" durante il periodo della vedovanza,[7] fu stimata e rispettata anche dai tre duchi estensi (Alfonso I, Ercole II ed Alfonso II) che lei vide succedersi nel corso della sua esistenza.[2]

Donna pietosa e molto religiosa, elargì numerose donazioni verso la gente più povera e finanziò diverse opere pubbliche e benefiche a Sassuolo, come l'istituzione del Monte di Pietà nel 1568 e l'edificazione della chiesa di Santo Spirito (poi sconsacrata nel tardo Settecento e trasformata in condominio[8]) nel 1571.[9] Inoltre, nel 1560 offrì ai frati cappuccini la chiesa di Madonna del Macero (oggi nota come Madonna di Sotto).[10]

Morì a Ferrara il 14 settembre 1584.[2] Per sua espressa volontà, fu sepolta assieme al marito, al figlio Enea e ad altri membri della famiglia Pio nel monastero di Santa Chiara di Carpi.[11]

Discendenza

Lucrezia e Marco ebbero cinque figli[12]:

Note

  1. ^ a b Girolamo Tiraboschi, Memorie storiche Modenesi col codice diplomatico : illustrato con note · Volume 4, Società Tipografica, 1794, p. 159, OCLC 833310844.
  2. ^ a b c d Maria Teresa Mistri Parente, Lucrezia Roverella Pio alla Corte Estense, su parente.fe.it.
  3. ^ Archeologia dell'Architettura, I, All'Insegna del Giglio, 1996, p. 119, ISBN 9788878141490.
  4. ^ Villa Fulvia, su Ferrara Nascosta - Il portale turistico di Ferrara.
  5. ^ Francesca Giurleo, La famiglia Farnese, 12 giugno 2014, p. 735, ISBN 9788896889473.
  6. ^ Accademia araldica italiana, Giornale araldico-genealogico-diplomatico Volumi 3-4, 1876 [1873], p. 22, OCLC 956086536.
  7. ^ Raccolta delle opere minori di Ludovico Antonio Muratori bibliotecario del serenissimo signor duca di Modena 15 · Volumi 1-22, Napoli, Stamperia di Tommaso Alfano, 1761, p. 74, OCLC 955553953.
  8. ^ La residenza municipale, su comune.sassuolo.mo.it.
  9. ^ Paola Gemelli, Piazze e piazzali, su sassuolonline.it. URL consultato il 6 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2016).
  10. ^ Attilio Zuccagni-Orlandini, Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue isole, corredata di un atlante, di mappe geografiche e topografiche, e di altre tavole illustrative 8.2: Italia superiore o settentrionale. 6, Stati estensi · Volume 8, Firenze, 1845, p. 338, OCLC 955876787.
  11. ^ Gabriella Zarri e Anna Maria Ori, Le Clarisse in Carpi: cinque secoli di storia (XVI-XX), Reggio Emilia, Diabasis, 2003, pp. 27, 109, ISBN 9788881032792.
  12. ^ Carteggio fra L'Ab. Girolamo Tiraboschi e L'Avv. Eustachio Cabassi, G. Rossi, 1895, pp.582-583.
  13. ^ Attilio Agnoletto, Vita e processo di suor Virginia Maria de Leyva, monaca di Monza, Garzanti, 1985, p.58.
  14. ^ Giuseppe Campori, Memorie storiche di Marco Pio di Savoja signore di Sassuolo, C. Vincenzi, 1871, p.10.
  15. ^ PIO Benedetta
  16. ^ Giovan Battista Spaccini, Cronaca di Modena: Anni 1612-1616, Panini, 1993, p.150.
  17. ^ Gabriella Zarri, Anna Maria Ori, Le Clarisse in Carpi. Cinque secoli di storia (XVI-XX), Diabasis, 2003, p.88.
  18. ^ Giorgio Dell'Oro, I Pio del ramo “gibertino”: strategie, politiche e interessi familiari nel XVII secolo, in Annuario dell’Archivio di Stato di Milano, 3, ed. Scalpendi 2014, pp. 5-43
  19. ^ Marchese Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana. Volume 3, 1930, p.65.
  20. ^ Ascanio Pio
  21. ^ Giancarlo Malacarne, I Gonzaga di Mantova: Appendice. Gonzaga : genealogie di una dinastia : i nomi e i volti, Il bulino, 2004, p.220.
  22. ^ Bruno Andreolli, Quadri rinomatissimi. Il collezionismo dei Pio di Savoia, Artioli, 1994, p.101.
  23. ^ Manuela Belardini, I Pio e lo Stato di Sassuolo, Sassuolo, Quaderni della Biblioteca 04, tipografia Zanichelli, 2000, p. 58, OCLC 888892276.
  24. ^ Bruno Andreolli, Quadri rinomatissimi. Il collezionismo dei Pio di Savoia, Artioli, 1994, p.106.
  25. ^ Giovanni Spaccini, Cronaca di Modena: Anni 1617-1620, Panini, 1993, p.265.
  26. ^ Elena Papagna, Sogni e bisogni di una famiglia aristocratica. I Caracciolo di Martina in età moderna, F.Angeli, 2002, p.199.
  27. ^ Antonio Frizzi e Giambattista Bodoni, LXV. Conte Ercole, in Memorie storiche della nobile famiglia Bevilacqua, Parma, Dalla Reale Stamperia, 1779, pp. 138-139, OCLC 941247116.
  28. ^ Antonio Frizzi e Giambattista Bodoni, Memorie storiche della nobile famiglia Bevilacqua, Parma, Dalla Reale Stamperia, 1779, p. 216, OCLC 941247116.
    «(...) Silvia di Guido Bentivoglio, e l'ava Leonora Pio»
  29. ^ Alfonso Marescalchi, Il divorzio e la istituzione sua in Italia, Roma, Tipografia delle Mantellate, 1889, p. 130, OCLC 879836278.
  30. ^ Racconti storici estratti dall'archivio criminale di Bologna ad illustrazione della storia patria per cura di Ottavio Mazzoni Toselli, A. Chierici, 1866, pp.2-5.
  31. ^ Giuseppe Campori, Memorie storiche di Marco Pio di Savoja signore di Sassuolo, Modena, Tipografia di Carlo Vincenzi, 1871, p. 16, OCLC 793564212.
  32. ^ Archivio storico per le province Parmensi, 1915 [1860], p. 134.

Bibliografia

Voci correlate