Luigi Perdisa

Luigi Perdisa (Ravenna, 16 luglio 1906Bologna, 14 marzo 1985) è stato un editore italiano specializzato nell'ambito delle pubblicazioni agricole.

Fu anche un insigne agronomo, professore universitario, preside di facoltà all'Università di Bologna.

Biografia

[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver conseguito il titolo di geometra, Luigi Perdisa si iscriveva al corso di laurea in agraria a Bologna mantenendosi agli studi con un impiego in un collegio giovanile.

Laureatosi, segue il docente più prestigioso della facoltà, Giuseppe Tassinari, che presto sarebbe divenuto ministro dell'agricoltura del regime fascista. Nel gruppo di assistenti spicca Giuseppe Medici personalità più incline alla politica, delle cui doti Tassinari si sarebbe ampiamente avvalso. Perdisa, riconoscendo le capacità del collega, si sarebbe legato di un'amicizia che sarebbe stata duratura.

Assistente del responsabile dell'agricoltura nazionale il giovane agronomo avrebbe partecipato alla moltiplicazione delle prove di attivismo del Regime in campo agrario, soprattutto alle imprese di bonifiche, firmando alcuni dei progetti più prestigiosi realizzati nel Mezzogiorno nel quadro di attuazione della legge Serpieri. Il fervore di propaganda delle nuove tecniche in cui si combatte la "battaglia del grano" consente a Perdisa di scoprire la propria capacità nella divulgazione: nel 1934 fonda la prima rivista, Il tecnico agricolo professionista, che in breve muta la denominazione in quella di Genio Rurale, una sigla che identificherà, per oltre cinquant'anni, la rivista professionale dell'agricoltura italiana che acquisisce il maggior prestigio.

Il successo lo induce a moltiplicare il numero delle testate: sono i colleghi cattedratici più prestigiosi, docenti di frutticoltura, allevamenti, agronomia, che dopo aver fondato, per onorare il proprio nome, un mensile nella propria specialità, di fronte alle difficoltà del bilancio lo offrono a Perdisa che ha una indubbia abilità nell'assicurare l'equilibrio economico alle iniziative nell'editoria agraria. Nasce una casa editrice l'Edagricole che ha periodici firmati dai nomi più insigni della cultura agraria nazionale.

La moltiplicazione delle riviste conosce l'accelerazione più impetuosa, dopo la guerra, negli anni cinquanta e sessanta, quando l'agricoltura nazionale vive la stagione di tumultuoso progresso che la trasforma in agricoltura moderna. Perdisa, che alle riviste ha già unito i primi libri, moltiplica anche la produzione libraria, fornendo ai docenti che si propongono di insegnare le nuove tecniche i manuali adeguati, agli agricoltori che intendono applicarle i necessari prontuari pratici.

Assume un ruolo fondamentale, nell'ambito della cultura agraria mediante la scelta dei direttori delle proprie riviste, e dei docenticui affidare i manuale. Perdisa si impone altresì come protagonista del dibattito agrario nazionale acquisendo un settimanale, Terra e vita, che, fondato da Rizzoli, l'editore milanese non intende più condurre per mancanza dei necessari legami con la cultura agraria.

Per venticinque anni, fino alla morte di Perdisa, il settimane bolognese sarà l'ago della bilancia dell'opinione agraria negli anni di un profondo cambiamento delle campagne italiane, nel 1950 caratterizzate da un ritardo che le distanzia di cinquant'anni dalle più progredite campagne inglesi e tedesche. In due decenni l'agricoltura italiana sarà capace di raggiungere, e in alcune produzioni di superare le regioni europee concorrenti.

Luigi Perdisa svolge un ruolo essenziale, di editore-direttore, e nell'orientamento dell'opinione agraria nazionale, si avvale come vicedirettore, di Antonio Saltini, che impiega la duplice competenza derivata dalla lauree in scienze agrarie e in giurisprudenza per affrontare gli scontri per la legislazione agraria. Luigi Perdisa, che ha intuito il fenomeno che prenderà il nome di "globalizzazione", spinge il vicedirettore, a visitare come inviato le agricolture del mondo, per individuare quali conseguenze potrà determinare il loro sviluppo sugli equilibri dell'agricoltura italiana. In questa opera di cronista di legislazione agraria, e di inviato speciale nell'agricoltura mondiale, Saltini assicura a Terra e vita, attraverso interviste, l'opinione di tutti i protagonisti europei della scena agricola. Succede la serie degli scandali agrari che hanno inizio negli anni settanta: la rissa tra i partiti per spartire le spoglie della Federconsorzi, non più controllate da Paolo Bonomi.

Alla morte di Perdisa il figlio Cesare, già talentuoso pilota automobilistico, muterà radicalmente l'impronta di un giornale da organo di informazione indifferente ad ogni condizionamento in un periodico più attento alle leggi del mercato ed efficace strumento di raccolta pubblicitaria, quale resterà, fondamentalmente, dopo l'acquisizione da parte del Sole 24 ore.

L'eredità del docente bolognese resta, per la storia dell'agricoltura italiana, eredità significativa in termini quantitativi e qualitativi del dibattito storico, politico e tecnico: le annate delle riviste tecniche testimoniano il fervore del dibattito nel corso dei quarant'anni del più intenso sviluppo conosciuto dall'agricoltura italiana nella propria storia millenaria, quelle di Terra e vita offrono la cronaca degli scontri politici che accompagnarono la crescita tecnologica e produttiva.

I duemila volumi pubblicati da Perdisa come Edagricole e come Edizioni Calderini nel corso della vita confermano la vivacità dello sforzo divulgativo che, esercitato da un'editrice privata, alimentò la crescita tecnologica delle campagne in un paese assolutamente privo di apparati pubblici di divulgazione.

Sul piano scientifico sono principalmente tre le opere che, uscite dalla tipografia di Perdisa, permangono come contributo essenziale ad una stagione irripetibile della cultura agraria,

Opere

[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze e riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]
Cavaliere del lavoro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere del lavoro
— 1º giugno 1976[2]

Note

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ La crisi dell'editoria specialistica italiana ha portato all'abbandono commerciale di tali opere, che hanno tuttavia conquistato il proprio posto nella cultura agronomica internazionale
  2. ^ Due sono torinesi fra i 25 nuovi cavalieri del lavoro, "La Stampa", Torino, 2 giugno 1976, p.12.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN90327652 · ISNI (EN0000 0004 1966 902X · SBN SBLV082047 · WorldCat Identities (ENviaf-90327652