Lulu
NazionalitàBandiera del Regno Unito Regno Unito
GenereBritish invasion[1]
Soft rock
Periodo di attività musicale1964 – in attività
Strumentovoce
Gruppilulu = luna = schive a nera
Sito ufficiale

Marie McDonald McLaughlin Lawrie, nota come Lulu (Lennoxtown, 3 novembre 1948), è una cantante britannica.

Biografia

Ha rappresentato il Regno Unito all'Eurovision Song Contest 1969 vincendo con la canzone Boom Bang-a-Bang a pari merito con i Paesi Bassi, la Francia e la Spagna. Tra la fine degli anni 60 ed i primi anni 70 è stata sposata con Maurice Gibb dei Bee Gees.

Nel 1967 il singolo To Sir With Love raggiunge il primo posto nella Billboard Hot 100 per cinque settimane. Il singolo faceva parte della colonna sonora del film La scuola della violenza che vedeva come protagonista Sidney Poitier. Il successo della canzone e del film diede inizio ad una carriera televisiva della cantante che ottenne diverse serie con il suo nome nel titolo.

Nel 1974 ha cantato la canzone del film Agente 007 - L'uomo dalla pistola d'oro interpretato da Roger Moore, nono film con protagonista il noto agente segreto britannico 007 dei romanzi di Ian Fleming. Sempre nel 1974 ha interpretato una versione di The Man Who Sold The World di David Bowie, con lo stesso Bowie ospite alla voce e sax. Nel 1993 Lulu ha duettato con i Take That in Relight My Fire, cover di un successo di Dan Hartman. Nel periodo natalizio 2009 è tornata sulle scene con lo spettacolo Here Come the Girls Tour al quale hanno anche partecipato Anastacia e Chaka Khan.

Discografia

Album in studio

Raccolte

Onorificenze

Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico
«Per i servizi alla musica.»
— 17 giugno 2000[2]
Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico
«Per i servizi alla musica, allo spettacolo e alla beneficenza.»
— 12 giugno 2021[3]

Note

  1. ^ (EN) Lulu, su AllMusic, All Media Network.
  2. ^ (EN) The London Gazette, n. 55879, 19 giugno 2000, p. B10. URL consultato il 19 gennaio 2022.
  3. ^ (EN) The London Gazette, n. 63377, 12 giugno 2021, p. B9. URL consultato il 19 gennaio 2022.

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