Un murale a Valencia raffigurante Max Aub

Max Aub Mohrenwitz (Parigi, 2 giugno 1903Città del Messico, 23 luglio 1972) è stato uno scrittore, drammaturgo e poeta spagnolo naturalizzato messicano.[1]

Biografia

Aub nacque a Parigi, in Francia, nel 1903 da padre tedesco originario della Baviera, Friedrich Aub, e da madre francese d'origini ebraico-polacche, Susana Mohrenwitz, cosa molto particolare dato che a quei tempi tra la Francia e la Germania intercorreva una profonda ed aspra rivalità politico-militare. Allo scoppio della prima guerra mondiale, nel 1914, si stabilì con la famiglia in Spagna, per l'esattezza a Valencia, dove in seguito ne acquisì la cittadinanza.

Nel 1927 si laureò in letteratura europea. Tra il 1935 e il 1936 diresse il teatro universitario El búho ("Il gufo") ed il giornale socialista Verdad e si segnalò tra i giovani scrittori vicini alla Revista de Occidente di José Ortega y Gasset. Durante la guerra civile spagnola, collaborò con André Malraux alla sceneggiatura del film Sierra de Teruel, che poi venne distribuito clandestinamente nel 1938. Schieratosi col fronte repubblicano (Aub apparteneva infatti al Partito Socialista Operaio Spagnolo), per sfuggire alle rappresaglie dei franchisti riparò in Francia nel 1939, dove già da due anni era addetto culturale presso l'Ambasciata spagnola a Parigi. Nella capitale francese, con l'accusa di essere un militante comunista, venne recluso in un campo di prigionia per tre anni. Evase nel 1942 e scappò in Messico, dove rimase in esilio per tutto il resto della sua vita, pubblicò gran parte della sua opera letteraria e ne prese la cittadinanza[1].

Le sue opere giovanili furono caratterizzate da un gusto estetizzante e avanguardista, in linea con la sua personalità bizzarra e ribelle, mentre nelle opere della maturità si denota un grande realismo, condito dal suo forte impegno sociale e politico.

Ultimi anni

Alla fine degli anni sessanta, fece un breve soggiorno in Israele ed in Spagna. Quest'ultima esperienza lo intristì, poiché gli diede la consapevolezza di essere completamente sconosciuto in patria: manifestò la sua amarezza nell'opera autobiografica La gallina ciega, diario español (1971). La sua narrativa comprende i romanzi a sfondo autobiografico del ciclo de Il labirinto magico (1946-1968), numerose raccolte di racconti e la biografia immaginaria di un inesistente pittore contemporaneo di Pablo Picasso, con tanto di mostra di dipinti e disegni postumi, ovvero Jusep Torres Campalans (1958), geniale invenzione letteraria data per vera per ben due anni dalla critica ufficiale e svelata con qualche remora dallo stesso Aub.

Scrisse anche poesie, numerosi testi per il teatro e un'elegia drammatica dedicata al comandante Ernesto Che Guevara, El cerco (1968), nella quale il rivoluzionario argentino viene raffigurato come un eroe romantico e generoso.

Opere principali

Note

  1. ^ a b Instituto Nacional de Migración/ Centro de estudios migratorios (a cura di), 200 Mexicanos que nos Heredó el Mundo, Paralelo 21, 2010, pp. 259, ISBN 978 607 7891 02 4.

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