La medicina tradizionale cinese (MTC; 中醫T, 中医S, ZhōngyīP) è uno stile di medicina tradizionale nato nel bacino del fiume Giallo, e costruito su una base di oltre 2500 anni di pratica medica cinese che comprende varie forme di fitoterapia, agopuntura, massaggio (Tuina), esercizio (Qi Gong) e terapia dietetica.[2]
Uno dei principi fondamentali della MTC è che "l'energia vitale del corpo (qi) circola attraverso dei canali, chiamati meridiani, che si ramificano collegandosi agli organi e alle funzioni corporee".[3]
La MTC si basa su un'interpretazione dell'anatomia e della fisiologia che non ha alcun riscontro medico e empirico, basandosi per lo più su principi filosofici;[4] per questi motivi essa rientra nell'alveo pseudoscientifico della medicina alternativa.[4][3]
La medicina cinese si differenzia da quella occidentale per il suo approccio olistico, in base al quale le malattie e le disfunzioni fisiche sono correlate agli aspetti psichici e spirituali della persona che ne soffre. Ne deriva un preciso sistema di collegamenti, che fa uso di termini come Qi, Yin e yang, Meridiani, cinque fasi, ecc., riassunto dallo schema del ciclo dei mutamenti.
Secondo uno degli storici della scienza cinese,
«La tradizione cinese è certamente scienza, secondo qualsiasi definizione che non sia completamente campanilistica, ma eccetto che a quel livello che la rende scienza, i suoi obiettivi divergono in maniera così costante dai nostri che qualsiasi similitudine diventa gratuita.»
Ad esempio il corpo umano è assimilato dalla medicina cinese ad uno Stato o un organismo sociale; non è un assemblaggio meccanico di parti, bensì un universo in miniatura. Non a caso la simbologia usata nel dialogo dell'Imperatore Giallo con il suo consigliere (il testo fondamentale della medicina cinese) è la stessa usata per descrivere l'Impero.
Il sistema viene descritto in termini di uffici o mansioni amministrati dalla burocrazia centrale del corpo, non in termini anatomici. I vari organi non sono visti come entità a sé stanti, bensì vengono considerati in base alla funzione che assolvono.
Secondo Sivin (1995) il corpo cinese è "composto soprattutto da ossa e carne vagamente definita e attraversata da tratti circolatori"; questi tratti collegano degli "insiemi di funzioni", i cosiddetti organi, per cui si può dire, con Unschuld (1993) che la patologia cinese è funzionale. Come si legge sul Classico dell'Imperatore Giallo: "Il soggetto del discorso... è il flusso libero ed il movimento centrifugo e centripeto del qi divino (shen qi). Non sono pelle, carne, tendini ed ossa" (Larre, Rochat de La Vallée 1994). L'etica buddhista, con la sua idea di sacralità del corpo, ad un certo punto si innesta sulla filosofia confuciana e contribuisce a rendere il corpo cinese un tutto indiviso, per studiare il quale il medico deve osservare le funzioni, l'equilibrio delle sostanze. Un corpo dissezionato non è di alcun interesse per il terapeuta, ed è significativo che nella medicina cinese l'immagine tipica usata per descrivere la morte imminente sia quella di una separazione tra yin e yang.
1. Dinastia Xia e Shang (2100-1100 a.C.). Medicina ancestrale.
2. Dinastia Zhou e Periodo delle primavere e degli autunni (1100-476 a.C.). Medicina demoniaca.
3. Periodo dei regni combattenti (476-221 a.C.). In questo periodo emergono tutte le teorie principali della medicina cinese: yin-yang, wu-hsing (5 fasi), 5 sapori, 5 colori, il sistema delle corrispondenze, Qi, diagnosi del polso, i canali o meridiani, punti di agopuntura. Questi concetti non diventano parte di un sistema organico ed integrato se non dopo il 300 a.C. Tra il III e il II secolo a.C. essi iniziano ad essere usati insieme secondo una dottrina cosmologica matura, per ragioni in parte arbitrarie ed in parte utilitaristiche. Il qi è un concetto abbastanza vasto e di grande applicabilità, yin-yang rappresenta una categorizzazione in base due molto adattabile, come pure le wu-hsing.
Il ruolo del medico e dello sciamano si separano.
Si sviluppano le Sei Scuole Filosofiche:
Uso empirico delle piante. Le teorie dello Yin-Yang e delle 5 Fasi si sono sviluppate, ma non sono ancora state applicate alla fitoterapia.
4. Dinastia Han (206 a.C.-220 d.C.) Con il I secolo a.C. yin-yang e wu-hsing divengono vere e proprie categorie del qi, usate per declinarlo; esso stesso viene ad essere definito in maniera più chiara: materia, materia trasformativa, materia di qualche tipo che incorpora vitalità (a differenza degli elementi greci che sono solo materiali).
Shen Nong Ben Cao (300 a.C.-100 d.C.).
Ma Wang Dui - Prescrizioni per i 52 malesseri (circa 100 a.C.)
Shang Han Lun - Discussione sulle malattie causate dal freddo (circa 200 d.C.)
5. Dinastie del Nord e del Sud (420-581) Shen Nong Ben Cao Jing (circa 500 d.C.)
6. Dinastia Tang (618-907) Il Buddhismo arriva in Cina ed influenza la medicina cinese. Vengono fondate scuole di medicina cinese; la fitoterapia viene sistematizzata. Prodotta la prima Farmacopea Ufficiale, anche se non legalmente vincolante.
Qian Jin Yao Fang di Sun Simiao.
7. Dinastia Song. Si sviluppa la scuola dello Yin Nutriente. In questo periodo il sapere empirico sulle piante si unisce alla teoria delle corrispondenze sistematiche, Yin-yang, 5 fasi ecc.
Zhen Zhu Nang. Contiene per la prima volta lo schema teorico completo della fitoterapia: 4 energie, 5 sapori, yin-yang, 5 fasi, movimenti delle piante ascendenti e discendenti, meridiani di entrata, tonificazione o sedazione.
8. Dinastia Ming. Nasce la teoria sulle malattie da caldo, che si separa dalla teoria dello Shang Han Lun, perché le malattie calde si differenziano dalle fredde per tre ragioni:
9. Dinastia Qing. Sviluppi ulteriori della teoria delle malattie calde. Dal 1840 introduzione della medicina occidentale e graduale perdita di importanza di quella cinese.
La Medicina Tradizionale Cinese (MTC) è una rielaborazione semplificata della più antica Medicina Classica Cinese (MCC) ad opera della dottrina maoista.[5]
Essa ricorre principalmente ai seguenti strumenti terapeutici:
Sono inoltre previste tecniche complementari, tra cui:
Oggi esistono molti nuovi approcci alla MTC, che vanno dalla stimolazione elettrica o laser, all'integrazione con altre terapie alternative come fitoterapia, omeopatia, fiori di Bach, osteopatia, yoga, shiatsu.[6]
La medicina cinese si basa su un approccio deduttivo che pone come punto di partenza del proprio sistema terapeutico il principio filosofico del Tao, ossia l'Uno primordiale, situato oltre il tempo e lo spazio, da cui tutto ha origine.
Il Tao si esplica in una coppia di forze complementari, una attiva e l'altra passiva, che dividendosi a loro volta, sono giunte a permeare ogni singolo elemento del creato. L'armonia universale del macrocosmo, a cui nel microcosmo corrisponde la salute dell'organismo umano, consiste nell'equilibrio tra queste forze parziali.
La polarità yin/yang viene tradizionalmente raffigurata come una sfera divisa in due identiche metà sinusoidali intersecate l'una nell'altra, una di colore bianco e una di colore nero con al loro interno un piccolo seme del colore opposto, che rappresenta un'ulteriore differenziazione nel processo dall'universale al particolare.
La metà di colore Nero, con il seme bianco al suo interno, è lo Yin che rappresenta l'aspetto femminile, negativo, ricettivo, interno, freddo, oscuro di ogni fenomeno; la metà bianca con il seme nero rappresenta il principio opposto e complementare, è lo Yang, ovvero l'aspetto maschile, positivo, creativo, esterno, caldo e luminoso.
Tutto in natura possiede questi due aspetti polari, che si completano vicendevolmente, ognuno dei quali può essere a sua volta diviso in due parti yin e yang, e così via. La seguente tabella mostra un esempio di proprietà complementari:
Yin | Yang |
---|---|
Nero | Bianco |
Condensato | Espanso |
Scuro | Chiaro |
Femminile | Maschile |
Freddo | Caldo |
Negativo | Positivo |
Umido | Secco |
Riposo | Movimento |
Chiuso | Aperto |
Fisico | Energetico |
Materiale | Spirituale |
Nutrimento | Trasformazione |
Yin e Yang, in quanto espressioni di un unico principio superiore, sono tali per cui:
La polarità è quella che rende possibile il mutamento e la trasformazione tra gli opposti: il giorno si tramuta nella notte, l'estate cede il passo all'inverno, alla giovinezza segue la vecchiaia, in un ciclo perenne.
Il ciclo delle trasformazioni evidenzia a sua volta la presenza dinamica di un'energia che scorre da un polo all'altro, resa possibile dalla loro tensione. Lo scambio continuo tra componenti diversi è il fenomeno stesso della vita. Tutti i fenomeni dell'universo sono ricondotti dalla filosofia taoista a delle forze originarie, a cui anche l'uomo è sottoposto, come lo Yang del Cielo e lo Yin della Terra.
La principale forma di energia di cui dispone l'organismo umano è denominata «Qi» (chi, pronuncia italiana "ci", con la C dolce), traducibile come «soffio vitale», o «vibrazione» dell'universo presente in ogni manifestazione della natura e in particolare nell'uomo, dove trova espressione nell'attività dinamica di altre due polarità primordiali, opposte ma complementari: il «Jing» e lo «Shen».
Jing, Qi, e Shen, detti anche i «tre tesori» (san bao), corrispondono ad una visione triadica dell'essere umano, rispettivamente a corpo, anima e spirito. Lo Jing, in particolare, è l'aspetto yin del Qi, mentre lo Shen costituisce quello yang.[7]
Il Qi può anche essere inteso come la somma di varie forme di energia:
Nell'uomo il Qi scorre incessantemente attraverso linee di scorrimento invisibili, i meridiani, che presiedono alla circolazione dell'energia nel corpo umano. Vi sono 12 meridiani principali (jingmai), 8 meridiani curiosi (qijingmai), 15 meridiani longitudinali (bieluomai), 12 meridiani trasversali (luomai), 12 meridiani distinti (jingbiemai), 12 meridiani tendino-muscolari (jingjinmai) e 12 zone cutanee (pibu).[8]
Ognuno dei dodici meridiani principali è denominato in base al tipo di organo a cui apporta energia, e viene inoltre classificato entro uno dei cinque elementi fondamentali.
Secondo l'anatomia cinese, il corpo umano è strutturato in cinque organi pieni (Zang) di natura Yin: Cuore (xin), Polmoni (fei), Reni (shen), Milza-Pancreas (pi), Fegato (gan) e cinque visceri cavi (Fu) di natura Yang: Intestino crasso (dachang), Stomaco (wei), Intestino tenue (xiaochang), Vescica (pangguang), Cistifellea (dan); ad essi va aggiunta una funzione yin a cui soggiace il cuore, detta "ministro del cuore" o pericardio (nota anche come "circolo sessuale"); e un'ultima funzione metabolica, denominata "Triplice Riscaldatore" (sanjiao), situata all'altezza dello stomaco, considerato il sesto viscere, che non ha una sua struttura anatomica, ma è un viscere/funzione in rapporto con gli altri che sono sotto la sua direzione.
Organi (Yin) e visceri (Yang) sono tra loro dipendenti e complementari: ciascuno di essi rappresenta un "insieme energetico" e ricopre funzioni specifiche, dando il nome a uno dei dodici meridiani principali.
Tutto l'universo è descritto inoltre dalla filosofia cinese secondo le cinque fasi, o movimenti primordiali, dette wu xing, fasi dinamiche impegnate in una trasformazione ciclica, simboli di processi vitali con cui catalogare i vari fenomeni. Studiando i cinque movimenti si vede come ogni elemento è associato a una fase diversa, a una stagione, ad un colore, ad un organo, a funzioni del corpo umano, e soprattutto ad un'emozione.
La rappresentazione grafica di queste cinque fasi è circolare come tipico della simbologia del Tao:
Le cinque fasi o movimenti non sono passive, ma dinamiche che attuano una trasformazione ciclica che si alterna a fasi di "generazione" e "distruzione": ogni elemento origina dal precedente e origina il seguente. Il legno fa accendere il fuoco, dalle cui ceneri si forma la terra, dalla quale viene estratto il metallo, che nel processo di liquefazione genera l'acqua, che a sua volta dà origine al legno degli alberi; ciclo ininterrotto di generazione e trasformazione di ogni cosa della natura.[9]
Vi è poi il secondo ciclo che spiega la funzione di controllo di ogni fase su quella successiva al proprio figlio («il nonno distrugge il nipote»): l'acqua spegne il fuoco; il legno degli alberi impoverisce la terra; il fuoco fonde il metallo; la terra prosciuga l'acqua; il metallo dell'ascia abbatte il legno degli alberi. Il ciclo di controllo o inibizione serve a tenere a freno gli organi subordinati, sicché, nel caso in cui un elemento non sia più in grado di adempiere alla propria funzione, spesso risulta danneggiato anche l'elemento ad esso sottoposto. Ad esempio una disfunzione dei reni (acqua) può ripercuotersi sul cuore (disinibizione del fuoco), dando luogo a problemi di eccessiva pressione sanguigna.[10]
Ogni organo Zang è accoppiato ad un viscere Fu, e così anche i rispettivi meridiani, secondo lo schema:
Il medico cinese deve considerare tale interdipendenza tra organi e funzioni del corpo, emozioni, situazioni climatiche e stagionali per poter comprendere i meccanismi tramite cui influenzare e incrementare le funzioni vitali.
Ogni elemento è associato a una specifica emozione, in grado di danneggiare gli organi corrispondenti.
Il ciclo di inibizione può essere studiato anche sulla base delle suddette emozioni, considerando che la paura (acqua) offusca la gioia (fuoco), la gioia dissolve la tristezza (metallo), la tristezza spegne la collera (legno), la collera mette a tacere le rimuginazioni (terra), e le riflessioni tengono a freno la paura.[11]
La medicina cinese individua quindi nell'uomo le cosiddette «Sostanze Fondamentali» che devono essere viste come enti funzionali piuttosto che come vere sostanze, e che vengono distinte in gradi di yin o yang. Organi e Sostanze Fondamentali sono in mutua relazione, nel senso che gli organi yin operano, trasformano, raccolgono, immagazzinano e fanno circolare le sostanze, e le sostanze yang sostengono, nutrono, difendono, lubrificano gli organi.
Le Sostanze Fondamentali, comprendenti i «tre tesori», sono cinque, e cioè: Qi ("energia"); Xue ("sangue"); Jing ("essenza"); Shen ("spirito"); Jinye ("fluidi organici").
1. Il Qi si origina nella Milza e nei Polmoni, e attraverso il Fegato è utilizzato dall'organismo per le varie funzioni. I classici descrivono così le funzioni del Qi:
Oltre alle forme viste in precedenza,, il Qi viene classificato in base ad altre qualità, che sono:
L'unione di ogni forma genera il qi corretto (zhenqi) che fluisce nei meridiani (jingluo).
2. Il Sangue cinese (Xue) non coincide con il sangue in senso stretto, anche se ne condivide delle funzioni. Circola mantenendo, nutrendo e umidificando il corpo (insieme ai Fluidi), attraverso vasi e meridiani. È prodotto da Milza e Rene, è veicolato dal cuore e custodisce il feto. È una Sostanza Yin.
3. Lo Jing è una sostanza di importanza fondamentale, nel senso proprio della parola, perché sottende la vita organica ed è fonte di cambiamento organico; una sua specie viene trasmessa ad ogni persona dai propri genitori, e regola il successivo svilupparsi della persona. Lo Jing sostiene e nutre, sta alla base della riproduzione, della crescita e dello sviluppo, e le malattie di tipo congenito vengono pensate come dovute a deficienze dello Jing. Viene associato al movimento tipicamente organico. È meno attivo, quindi più yin, del qi, ma più attivo, quindi più yang, dello xue.
4. Lo Shen è una sostanza tipica della vita umana, della coscienza, del movimento sia fisico che mentale. È una sostanza, e quindi ha sempre degli aspetti materiali, a differenza di quanto la traduzione potrebbe suggerire, e non ha un'esistenza separata dal corpo, nel senso che è il movimento del corpo (movimento volitivo, cosciente, a differenza dello Jing che è movimento organico ma necessariamente cosciente). È una sostanza yang.
5. Gli Jinye sono tutti i fluidi non associati al Xue. Pur essendo anch'essi una Sostanza Fondamentale, non sono meno importanti delle altre. Comprendono saliva, sudore, lacrime, ecc. Sono separati a livello dallo Stomaco ed elaborati come tali dalla Milza, la loro funzione primaria è quella di inumidire tutte le parti del corpo e consentire il fluire del qi soprattutto tra pelle e muscoli. Il SoWen dice che "lucida l'involucro della pelle".
Il legame di interdipendenza tra organi e visceri è stabilito dall'energia che passa nei meridiani, si estende al corpo secondo cicli definiti, dagli organi pieni ai visceri cavi; attraverso il percorso dei meridiani sorgono sulla superficie epiteliale punti relazionati con cellule, funzioni, organi, emozioni.
Anche gli Organi Zang-Fu devono essere visti come insiemi di funzioni piuttosto che come organi materiali. Essi si occupano di vari aspetti dell'organismo secondo una visione olistica. In particolare:
Il continuo e stretto legame di interdipendenza tra organi e visceri viene assicurato dall'energia che circola attraverso i meridiani e si distribuisce nel corpo secondo cicli definiti, dagli organi pieni ai visceri cavi, parte dalla periferia e parte dall'interno; lungo il tragitto dei meridiani emergono sulla superficie della pelle centinaia di punti particolari, ognuno in relazione diretta con un insieme di cellule, una funzione del corpo, un organo o un'emozione, e che possono essere stimolati con l'agopuntura.
La malattia secondo la medicina tradizionale cinese è dovuta a uno squilibrio tra le energie yin e yang, evidenziate dai sintomi. La terapia non consiste pertanto nella soppressione di questi ultimi, bensì nel riequilibrio energetico.[13]
Quando il medico cinese si mette di fronte ad un paziente, ed opera con i quattro metodi di osservazione, egli cerca di inserire l'insieme dei segni e sintomi in un quadro sempre più dettagliato, che inizia con una distinzione tra categorie grossolane (yin/yang, interno/esterno, caldo/freddo, ecc.), per poi operare delle distinzioni sempre più fini, basate sempre sulla dinamica yin/yang e correlate alle cinque fasi, alle 5 coppie di organi e alle 5 sostanze fondamentali, e alle 6 influenze patogeniche esterne. Dato che tutto l'universo può essere categorizzato secondo questa doppia rubrica 2/5, anche le piante medicinali possono essere descritte in questo modo. Una volta individuata la disarmonia e descritta in termini di categorie si utilizzeranno quelle piante o quelle formule che si accoppiano in maniera allopatica alla disarmonia, cioè contrastando la natura della disarmonia.
Un buon equilibrio energetico Yin-Yang garantisce armonia e benessere psicofisico; qualsiasi alterazione nella distribuzione del Qi comporta un indebolimento delle capacità difensive e l'insorgere di una patologia. L'equilibrio energetico può essere aggredito da diversi fattori esterni (i fenomeni climatici stagionali, le epidemie, i traumi, le punture e i morsi di animali) o interni (gli squilibri emotivi, gli errori alimentari e le cattive abitudini di vita). La cura di ogni malattia si basa sul riequilibrio energetico Yin-Yang attraverso diverse tecniche terapeutiche, dietetica, farmacopea, massaggio, bagni, esercizi terapeutici (Qi Gong e Tai Chi Chuan, combinazione di movimento ed energia), tecniche di rilassamento e meditazione, discipline che tendono alla conservazione di uno stato di buona salute. Solo dopo l'insorgere della malattia si arriva all'uso di tecniche come l'agopuntura e la moxibustione. La farmacopea cinese si avvale di migliaia di sostanze minerali, animali e vegetali, in pillole, polveri, decotti, frizioni, unguenti. La dietetica è il principale fattore di mantenimento della salute e di prevenzione, si basa sull'evitare eccessi alimentari e tramite l'assunzione degli alimenti in base alle stagioni, una masticazione lenta e lunga, la combinazione dei sapori, un'adeguata integrazione di liquidi lontano dai pasti.
I principali organi sono relazionati a cinque sapori fondamentali (Acido, Amaro, Dolce, Piccante, Salato) che ne stimolano la funzionalità. Ogni alterazione energetica di Yin-Yang, viene ripristinata attraverso la scelta di determinati alimenti. Sia il corpo sia la psiche vivono con la stessa energia, non vi può quindi essere scissione tra malattie fisiche e mentali, perché entrambe sono sintomo di uno squilibrio energetico. Qualsiasi terapia influenza in sinergia corpo e mente, da qui il vasto utilizzo della MTC in entrambi i campi.
La più singolare tra le pratiche legate alla medicina tradizionale cinese è l'agopuntura che agisce sulla complicata rete dei meridiani e consiste nell'applicazione di sottili aghi sulla superficie cutanea in corrispondenza di precisi punti (xue wei), per stimolare il flusso energetico dove vi è un blocco, un ristagno, una carenza.
Un'altra pratica comune e in associazione all'agopuntura è la moxibustione, che stimola tramite il calore gli stessi punti utilizzati in agopuntura, grazie all'utilizzo di piccoli sigari ottenuti da foglie di artemisia essiccate e opportunamente accesi.
Anche il massaggio cinese (tuina o anmo) prevede la stimolazione, mediante tecniche di manipolazione, dei meridiani per ristabilire l'equilibrio della circolazione energetica all'interno del corpo, tonificando il flusso energetico nei meridiani in cui è deficitario e disperdendolo in quelli in cui il flusso è eccessivo.
Il medico cinese considera otto regole, criteri diagnostici per una classificazione primaria dei sintomi rilevati. I segni della malattia si districano in otto quadri a loro volta suddivisi in quattro coppie di opposti: Yin-Yang; Interno-Esterno; Freddo-Caldo; Vuoto-Pienezza:
La visita diagnostica si snoda quindi in quattro tecniche successive, detti i «quattro esami»: l'ispezione, l'ascolto e l'apprezzamento degli odori, la raccolta dell'anamnesi e la palpazione; l'insieme dei dati raccolti consente di determinare la causa e i caratteri delle malattie:
Terapia tra le più note e antiche della medicina tradizionale cinese, l'agopuntura si serve di appositi aghi con cui pungere degli specifici punti posti lungo i meridiani, punti assimilabili alle chiuse di una diga, attraverso le quali gestire il flusso di energia e correggere la sua distribuzione squilibrata nell'organismo.
Una terapia come l'agopuntura, la moxibustione, o anche la digitopressione, dovrà tenere conto della direzione in cui si muove l'energia secondo lo schema dei cinque elementi: ad esempio, un deficit di energia del meridiano del rene (acqua), che si accompagni specularmente ad un eccesso di energia del meridiano del polmone (metallo), potrà essere riequilibrato stimolando il punto Metallo del meridiano del rene, facendo così fluire dal metallo all'acqua l'energia rimasta bloccata.
Ma se viceversa il deficit di energia fosse sul meridiano del polmone, e quello del rene ne avesse in eccesso, occorre andare a ritroso spostando progressivamente tale eccesso dall'acqua al legno, poi al fuoco, alla terra e infine al metallo. Stimolando invece il punto Acqua del meridiano del polmone, quest'ultimo verrebbe ulteriormente svuotato di energia dato che questa tenderebbe naturalmente verso il meridiano del rene.[14]
Seguendo i medesimi principi della dietetica (sapore, natura, meridiani destinatari, tendenza), la farmacologia cinese usa tutto ciò che è presente in natura, nel regno animale, vegetale e minerale con una maggior potenza energetica rispetto alla dietetica, tanto da risultare a volte tossica e perfino mortale; per tale motivo l'approccio farmacologico è consigliato per brevi periodi e sotto uno stretto controllo.
La farmacologia impiega decotti, estratti, polveri, compresse e capsule, cerotti, sciroppi e polveri micronizzate.
Da alcuni studi effettuati a Taiwan e in California dal 1997 al 2000 su migliaia di campioni di MTC è emerso che circa il 20% dei medicinali presentava adulterazioni da caffeina, paracetamolo ed altre sostanze farmaceutiche non segnalate in grado di dare possibili reazioni avverse.[15][16] Gli stessi studi hanno evidenziato contaminazione da metalli pesanti come piombo, arsenico e mercurio.[15][17]
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 23871 · LCCN (EN) sh85083125 · BNF (FR) cb11932451z (data) · J9U (EN, HE) 987007560790105171 |
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