Il Mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato (meglio noto con l'acronimo di MOT) è il mercato telematico istituito nel 1994 ed organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. sul quale vengono negoziati i titoli di Stato (BOT, BTP, CCT, CTZ), le obbligazioni non convertibili, eurobbligazioni, obbligazioni di emittenti esteri, asset-backed security (ABS) e altri titoli di debito. Va notato che il MOT è un mercato al dettaglio su cui si scambiano lotti e multipli bassi. Da questo punto di vista il MOT si distingue dall'MTS (Mercato Telematico dei titoli di Stato) che è un mercato all'ingrosso i cui lotti minimi sono pari a 2,5 milioni di Euro. Il MOT e l'MTS sono entrambi mercati secondari, il mercato primario (in prima emissione) avviene tramite asta competitiva o marginale.

Modalità di negoziazione

Le negoziazioni come per altri mercati si svolgono in fasi successive:

Asta di apertura

L'asta di apertura dal 2004 si è uniformata al modello del MTA ed è quindi suddivisa in:

  • Pre-asta: in questa fase gli operatori immettono nel sistema le proposte di negoziazione. In questa fase ed a titolo informativo viene determinato, il prezzo teorico d'asta che è il prezzo al quale è negoziabile il maggiore quantitativo di strumenti finanziari. Esistono quattro metodi per determinare questo prezzo teorico individuati nel Titolo 4.4 del regolamento di borsa[1].
  • Validazione: durante questa fase il sistema verifica che il prezzo teorico d'asta non superi un certo limite di variazione rispetto al prezzo di controllo; in base a tale condizione si determina la validità del prezzo e quindi la sua assunzione come prezzo d'asta[2]:.
  • Apertura/Chiusura: in questa fase il sistema abbina proposte di acquisto e vendita concludendo i contratti al prezzo di asta.

Negoziazione continua

Questa fase segue l'asta di apertura. In essa il sistema telematico abbina, per le quantità disponibili, le proposte di acquisto e vendita in base ai prezzi e alla priorità temporale inserite, come indicato dall'articolo 4.4.3, comma 3 del regolamento[1].

Segmenti del MOT

Schema del Mercato telematico delle obbligazioni e di titoli di stato

Dal novembre del 2005 Borsa Italiana S.p.A. ha introdotto, relativamente a tale mercato finanziario, due nuovi segmenti:

  • Domestic MOT, composto da titoli di stato italiani e titoli di debito liquidati attraverso Monte Titoli S.p.A..
  • EuroMOT, con strumenti finanziari liquidati all'estero.

Nel MOT gli orari delle fasi di negoziazione sono i seguenti:

Le transazioni scaturiscono dall'incrocio delle proposte di negoziazione (PDN), espressione della volontà negoziale degli operatori.

Quotazioni

La quotazione degli strumenti scambiati sul MOT (titoli di stato, obbligazioni e ABS) è riferita a 100 euro di valore nominale del titolo (la quantità dei titoli obbligazionari è espressa in valore nominale) La quotazione si dice sotto la pari se il prezzo è inferiore a 100, alla pari se il prezzo è 100 ovvero sopra la pari se il prezzo è maggiore di 100 euro di valore nominale. I titoli zero coupon (ad esempio BOT e CTZ) e le obbligazioni strutturate con rendimento variabile dipendente da un sottostante sono quotati a corso tel quel (prezzo del valore capitale del titolo più l'interesse maturato dall'ultimo godimento o dall'emissione per gli zero coupon), gli altri titoli obbligazionari sono quotati a "corso secco" (prezzo del valore capitale del titolo) cioè senza gli interessi maturati, compreso i titoli a tasso variabile quando è noto prima dell'inizio del periodo di godimento (prima della scadenza dell'ultima cedola) i parametri di calcolo del tasso di interesse da applicare. Abbiamo parlato anche di prezzo, vediamo tuttavia quanti tipi di prezzo si formano sul mercato MOT:

  • il prezzo di riferimento: è pari alla media ponderata dei prezzi di compravendita negli ultimi 20 minuti di negoziazione continua. Tale prezzo se non vengono effettuati scambi è quello della giornata precedente;
  • il prezzo ufficiale: giornaliero di ciascuno strumento negoziato nel MOT è dato dal prezzo medio ponderato dell'intera quantità dello strumento medesimo negoziata nel mercato durante la seduta;
  • il prezzo di controllo è dato dal:
  1. prezzo di riferimento (del giorno precedente) in asta di apertura;
  2. prezzo di asta di apertura (della giornata) nella fase di negoziazione continua;
  3. prezzo di asta di apertura (della giornata) nella fase di asta di chiusura.

(Prima del giugno 2004, invece, il Prezzo di Riferimento non veniva calcolato e il Prezzo di Controllo (utilizzato solo nell'Asta di Apertura) coincideva con il Prezzo Ufficiale).

Si veda a tale proposito il Titolo IA.7 delle istruzioni al regolamento dei mercati organizzati e gestiti dalla Borsa italiana S.p.A. ed il Titolo 4.4 del Regolamento dei mercati organizzati e gestiti dalla Borsa italiana S.p.A.

Note

  1. ^ a b Regolamento dei mercati organizzati da Borsa italiana S.p.A., Titolo 4.4 [collegamento interrotto], su borsaitaliana.it. URL consultato l'08/04/2009.
  2. ^ Istruzioni al Regolamento di Borsa italiana S.p.A., Titolo IA.7.1 [collegamento interrotto], su borsaitaliana.it. URL consultato l'08/04/2009.

Bibliografia

Voci correlate

Borsa Italiana S.p.A.

  Portale Economia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di economia