Murad IV
Sultano dell'Impero ottomano
In carica10 settembre 1623 –
9 febbraio 1640
PredecessoreMustafa I
SuccessoreIbrahim I
TrattamentoPadiscià
Altri titoliCaliffo dell’Islam
Amir al-Mu'minin
Custode delle due Sacre Moschee
Qaysar-ı Rum (Cesare dei Romei)
NascitaCostantinopoli, 27 luglio 1612
MorteCostantinopoli, 9 febbraio 1640 (27 anni)
Luogo di sepolturaMoschea Blu, Costantinopoli
DinastiaOttomana
PadreAhmed I
MadreKösem Sultan
ConsorteAyşe Sultan
Şemsişah Sultan
Şemsperi Hatun
Sanavber Hatun
Altre
FigliKaya Sultan
Altri
ReligioneIslam sunnita
Firma

Murad IV, detto il Guerriero (in turco: مراد رابع, Murād-i rābi‘; Costantinopoli, 27 luglio 1612Costantinopoli, 9 febbraio 1640), fu sultano dell'Impero ottomano dal 1623 fino alla sua morte. Con la sua morte si fa coincidere la fine del periodo di trasformazione dell'Impero ottomano e l'inizio della sua decadenza.

Primi anni di regno

Murad IV era figlio del sultano Ahmed I (1603–17)[1][2][3] e della Haseki Kösem Sultan. Nel 1623, succedette a Mustafa I (1617–18, 1622–23), suo zio, affetto da problemi psichici.

Avendo solamente undici anni quando salì sul trono Murad IV fu, per buona parte del suo regno, sotto la reggenza di sua madre, che di fatto governò l'Impero ottomano.

Murad IV ereditò un Impero particolarmente fragile, a causa del debole governo di Mustafa I e di sua madre Halime Sultan. Infatti, molti governatori, in primis quello di Erzurum, si erano ribellati, smettendo di inviare le tasse a Costantinopoli.

Scoppiarono diverse ribellioni, di cui la più grave fu in Anatolia orientale. Nel 1631 i giannizzeri occuparono il palazzo e uccisero il gran visir con il suo seguito. Altri focolai di tensione furono in Yemen, in Crimea, in Siria, in Egitto e anche in altre parti dell'impero. I Safavidi, guidati dal loro Shah Abbas I, trassero vantaggio dai disordini in cui si agitava l'Impero ottomano, invadendo così l'Iraq e conquistando Baghdad nel 1624.

Subito dopo la presa di Baghdad gli Ottomani cercarono di reagire, armando un esercito che si diresse alla volta di Baghdad. Ma i tentativi del governo di Costantinopoli di riprendere la città furono vanificati dall'esercito stesso, che durante il passaggio in Anatolia fu attaccato da uomini armati del luogo e dai Persiani.

Fu quindi un Impero nel caos quello che Murad IV si trovò a governare quando, nel 1632, mise fine alla reggenza di sua madre e assunse in prima persona i doveri di Sultano.

Riforme e governo

Rappresentazione di Murad IV.

Murad IV iniziò ad applicare una politica tradizionalista e le sue riforme sulla gestione dello stato, ispirate a quelle del suo antenato Solimano il Magnifico, che credeva avrebbero ridato vigore all'Impero.

Murad IV s'impegnò nello sradicare la corruzione nell'amministrazione e nell'esercito, facendo largo uso della pena capitale e sostituendo i morti con una nuova classe d'élite da lui selezionata.

Bandì alcolici (già proibiti dalla religione musulmana), tabacco e caffè. Fu impartito l'ordine di chiudere le botteghe dove si beveva caffè o si consumava tabacco, soprattutto perché luoghi di ritrovo per l'esercito e dove spesso nascevano focolai sediziosi. Impose il coprifuoco e il pattugliamento continuo di strade e taverne della città sul Bosforo, e a volte prendeva parte personalmente alle ronde.

Venne anche imposta la censura ad artisti e poeti.

Le riforme di Murad, considerate dai più troppo dure, vennero abolite dopo la sua morte nel 1640, a ventisette anni.

Successi militari

In ambito militare, Murad IV brillò a partire dalla guerra contro i Safavidi; marciò verso la Persia e riconquistò le terre che nel 1624 i Safavidi avevano sottratto all'Impero, come l'Azerbaigian, occuparono Tabriz e Hamadan. Nel 1638 assediò e riconquistò Baghdad.

Famosa è la citazione del sultano, non appena Baghdad cadde[4]:

(TR)

«Bağdat'ı almaya çalışmak, Bağdat'ın kendinden daha mı güzeldi ne»

(IT)

«Credo che provare ad assediare Baghdad sia stato meglio che viverci»

Dopo aver conquistato la città, Murad IV fece giustiziare 30000 soldati nemici e 30000 civili.

In seguito guidò l'invasione della Mesopotamia e fu l'ultimo sultano a guidare personalmente l'esercito ottomano sul campo di battaglia, e il primo dopo Solimano. Durante la campagna dell'Iran soffocò tutte le ribellioni in Anatolia foraggiate dai celai, e restaurò l'ordine nella regione, ordinando 20000 esecuzioni.

Murad IV rafforzò inoltre i confini settentrionali da eventuali invasioni polacche.

Poco prima della sua morte, Murad IV firmò un trattato di pace con i persiani Safavidi (1639).

Morte

Murad IV morì di cirrosi nel 1640. Viene riportato che sul letto di morte diede ordine di uccidere il fratello Ibrahim I, unico erede essendo morti tutti i suoi figli, che, secondo il sovrano, era incapace di proseguire la linea politica instaurata.

Tuttavia, l'ordine di Murad non venne eseguito per ordine della loro madre Kösem Sultan e Ibrahim governò dal 1640 al 1648 sotto la guida di sua madre, venendo infine deposto, ucciso e sostituito da suo figlio seienne Mehmed IV, sotto la reggenza prima di nuovo di Kösem Sultan e poi sotto quella della propria madre Turhan Sultan.

Famiglia

A causa della preminenza di sua madre Kösem Sultan e del fatto che tutti i suoi figli maschi morirono durante l'infanzia, la famiglia di Murad IV non è nota a fondo.

Solo alcune delle sue concubine sono note e dei trentadue figli che Evliya Çelebi riporta ebbe, cinque non sono stati ancora individuati, mentre di altri si è appurata solo l'esistenza, ma nessun altro dato, nome compreso.

Inoltre, di nessun figlio è noto il nome della relativa madre.

Consorti

Delle numerose concubine che ebbe, sono note solo poche consorti, molte contestate[5][6][7][8][9]:

Figli

Murad IV ebbe almeno quindici figli, ma nessuno di loro superò l'infanzia e tutti gli pre-morirono prima del 1640[5][6][7][8][10]:

Figlie

Murad IV ebbe almeno tredici figlie[5][6][7][8][10].

A differenza dei fratelli, almeno otto di loro sopravvissero perlomeno fino all'età del matrimonio:

Carisma

Murad IV in trono.

Murad IV era un uomo alto e imponente, nonché uno dei guerrieri più temuti del suo periodo. Condivideva insieme ai suoi uomini i disagi del soldato e fu l'ultimo sultano ad aver combattuto e ad aver comandato l'esercito sul campo di battaglia. Evliya Çelebi riporta nei suoi libri notizie accurate circa la sua forza fisica e la capacità nel combattimento, specialmente nel corpo a corpo (dove pare affrontasse anche più avversari contemporaneamente). La sua arma preferita era una mazza da 6 chilogrammi che brandiva con una sola mano. Spesso utilizzava anche archi e grossi spadoni a due mani di circa 5 chili di peso. Attualmente, queste armi sono conservate presso il Museo Topkapı di Istanbul, in un buono stato di conservazione. Murad IV è considerato come l'ultimo grande sultano ottomano.

Architettura

Murad IV mise l'accento sull'architettura e nel suo periodo furono eretti molti monumenti. Il chiosco di Baghdad, costruito nel 1635, e il Revan Kiosk, costruito nel 1638 a Yerevan, furono entrambi costruiti nello stile locale.[11] Alcuni degli altri includono il padiglione Kavak Sarayı,[12] la Moschea Meydanı; la loggia dei dervisci Bayram Pasha, la türbe, la fontana e la scuola; e la Moschea Şerafettin a Konya.

Musica e poesia

Murad IV ha scritto molte poesie. Ha usato lo pseudonimo di "Muradi" per le sue poesie. Gli piaceva anche mettere alla prova le persone con indovinelli. Una volta scrisse un indovinello poemico e annunciò che chiunque fosse arrivato con la risposta corretta avrebbe ricevuto una generosa ricompensa. Cihadi Bey, che era anche un poeta della Scuola dell'Enderûn, diede la risposta corretta e fu promosso.[13]

Murad IV era anche un compositore. Ha una composizione chiamata "Uzzal Peshrev".[14]

Cultura popolare

Note

  1. ^ E. van Donzel, Islamic Desk Reference: Compiled from the Encyclopaedia of Islam, Brill Academic Publishers, p. 219
  2. ^ Robert Bator, Daily Life in Ancient and Modern Istanbul, Runestone Press, p. 42
  3. ^ Douglas Arthur Howard, The History of Turkey, Greenwood Press, p. 195
  4. ^ Akın Alıcı, Hayata Yön Veren Sözler, 2004
  5. ^ a b c Yılmaz Öztuna - Sultan Genç Osman ve Sultan IV. Murad
  6. ^ a b c Necdet Sakaoğlu - Bu Mülkün Kadın Sultanları - M. Çağatay Uluçay - Padişahların Kadınları ve Kızları
  7. ^ a b c François de Chassepol - Historia delli vltimi due gran visiri con alcuni secreti intrecci del Serraglio, e molte particolarità sopra le Guerre di Candia, Dalmatia, Transilvania, Polonia & Ungheria
  8. ^ a b c Du Loir - Les voyages du sieur Du Loir
  9. ^ Leslie P. Peirce (1993). The Imperial Harem: Women and Sovereignty in the Ottoman Empire. Oxford University Press. pp. 107–108. ISBN 978-0-19-508677-5.
  10. ^ a b Leslie P. Peirce (1993). The Imperial Harem: Women and Sovereignty in the Ottoman Empire. Oxford University Press. ISBN 978-0-19-508677-5.
  11. ^ Arnold, Dana., Ergut, Elvan Altan. e Turan Özkaya, Belgin., Rethinking architectural historiography, Routledge, 2006, pp. 85–109, ISBN 0-415-36082-X, OCLC 63122800. URL consultato il 22 gennaio 2021.
  12. ^ Müller-Wiener, Wolfgang, Das Kavak Sarayı Ein verlorenes Baudenkmal Istanbuls, in Istanbuler Mitteilungen, n. 38, 1988, pp. 363–376.
  13. ^ (TR) IV. Murad ve Şairliği, su edebice.net. URL consultato il 22 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2020).
  14. ^ https://www.fikriyat.com/webtv/muzik/sultan-iv-murad-uzzl-pesrev, su fikriyat.com.

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Predecessore Sultano ottomano Successore Mustafa I 1623-1640 Ibrahim I
Predecessore Califfo dell'Islam Successore Mustafa I 1623-1640 Ibrahim I
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