Muro Lucano
comune
Muro Lucano – Stemma
Muro Lucano – Bandiera
Muro Lucano – Veduta
Muro Lucano – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Basilicata
Provincia Potenza
Amministrazione
SindacoGiovanni Setaro (lista civica) dal 10-6-2018
Territorio
Coordinate40°45′N 15°29′E / 40.75°N 15.483333°E40.75; 15.483333 (Muro Lucano)
Altitudine600 m s.l.m.
Superficie126,18 km²
Abitanti4 910[1] (31-12-2021)
Densità38,91 ab./km²
FrazioniCapodigiano, Casale San Giuliano, Le Marze, Pontegiacoia, Raitiello
Comuni confinantiBalvano, Bella, Castelgrande, Colliano (SA), Laviano (SA), Ricigliano (SA), San Fele, San Gregorio Magno (SA)
Altre informazioni
Cod. postale85054
Prefisso0976
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT076053
Cod. catastaleF817
TargaPZ
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona D, 2 000 GG[3]
Nome abitantimuresi
Patronosan Gerardo Majella
Giorno festivo2 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Muro Lucano
Muro Lucano
Muro Lucano – Mappa
Muro Lucano – Mappa
Posizione del comune di Muro Lucano all'interno della provincia di Potenza
Sito istituzionale

Muro Lucano (fino al 1863 Muro) è un comune italiano di 4 910 abitanti[1] della provincia di Potenza in Basilicata.

Geografia fisica

Il centro abitato è situato fra 600 e 660 m s.l.m. e si distende a gradinata su uno scosceso pendio affacciato su una gola. Nella valle sottostante sorgeva il nucleo originario chiamato Numistro maggiore.

Storia

L'antica città lucana: Numistrum

Nei pressi di Numistro è documentato che Annibale combatté contro il console Marco Claudio Marcello nel 210 a.C., durante la seconda guerra punica. Il castello di Muro Lucano e la chiesa cattedrale possono essere considerati l'acropoli della cittadina e ne caratterizzano il paesaggio. Il castello è di origine alto-medioevale (verosimilmente del IX secolo). Il primo nucleo del Castello è la torre posta alla sinistra dell'attuale ingresso e potrebbe essere stata edificata dai Longobardi (Longobardia Minor).

Nel IX, stava nascendo il Pianello.

La nuova città: Muro

I pianellesi costruirono mura fortificate verso sud-est e nord-ovest, in modo che la città fosse ben protetta da attacchi di popolazioni barbare. Il borgo Pianello, però, non poteva contenere altra gente che vi confluiva, così si cominciò a costruire fuori dalle mura. Questi nuovi quartieri erano indicati come le case fuori dal muro: nacque, in questo modo, la città di Muro. Nel 1863, dopo l’unità d’Italia del 1861, al nome Muro fu aggiunto il suffisso Lucano per distinguere la città da Muro Leccese.

Muro Lucano - Castello Medievale

Castello reale sotto Federico II di Svevia[4], la fortezza si è poi espansa seguendo l'andamento della puntuta collina, con una seconda parte edificata per opera degli Angioini. Ad esso è contigua la cattedrale di San Nicola, consacrata nel 1169. Nel 1382 si consumò, nel castello di Muro, l'omicidio di Giovanna I d'Angiò, Regina del Regno di Napoli, per ordine di Carlo di Durazzo.

Dopo l'epoca angioina il Castello vide una lunga infeudazione ad opera degli Orsini fino alla fine del feudalesimo (1806). Nel settecento, dopo il tremendo terremoto del 1694 gli Orsini apportarono profonde modifiche al maniero sopraelevando il pianterreno, abbattendo il ponte levatoio e costruendo un nuovo fabbricato appoggiato alle due torri. Il terremoto del 1980 ha reso necessario un esteso processo di consolidamento. La parte denominata appartamento del principe è stata recentemente restaurata.

1861 - Brigantaggio. Il 23 novembre 1861 Carmine Crocco e José Borjes, attaccarono Muro. Data la conformazione del paese, guardie nazionali, soldati e cittadini, schierati su posizioni naturalmente forti, accolsero gli uomini di Crocco a fucilate scompaginando le loro formazioni che furono costrette alla fuga dopo aver subito non poche perdite.[5]

Seconda guerra mondiale

Negli anni della seconda guerra mondiale, tra il 1940 e il 1943, 16 profughi ebrei (tra cui famiglie con bambini) furono confinati in soggiorno coatto a Muro Lucano. Furono tutti liberati con l'arrivo dell'esercito alleato nel settembre 1943. Uno di loro poté già emigrare negli Stati Uniti nel luglio 1944. Gli altri rimasero a Muro Lucano o altre località dell'Italia meridionale in attesa della fine della guerra.[6]

Il terremoto

Centro culturale ed economico, ha risentito fortemente del terremoto dell'Irpinia, avvenuto il 23 novembre 1980. Gravemente danneggiate sono soprattutto le infrastrutture, i cui lavori di ristrutturazione, per oltre un ventennio, sono state al centro di una forte controversia. Le amministrazioni che si sono succedute fino ad oggi hanno ammesso il ritardo nelle opere di ristrutturazione, rappresentate in maniera particolare dallo stato delle scuole elementari nel comune.

Onorificenze

Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
Titolo di Città
«Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, su conforme proposta del Ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, accogliendo la richiesta avanzata dall'Amministrazione Comunale conferendo a Muro Lucano il titolo onorifico di Città[senza fonte]»
— 4 ottobre 2012
Medaglia d'oro al Merito Civile - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'oro al Merito Civile
«In occasione di un disastroso terremoto, con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del proprio tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, economico e produttivo. Mirabile esempio di valore civico ed altissimo senso di abnegazione.»
— 23 novembre 1980

Monumenti e luoghi d'interesse

Nei dintorni sono visibili avanzi di mura megalitiche e resti romani. Nelle vicinanze (un chilometro in linea d'aria, a nord-ovest) si trova il bacino del lago artificiale omonimo, la costruzione del quale iniziò nel 1914; la centrale idroelettrica ha funzionato fino al 1970; l'invaso si è successivamente svuotato, e il terreno ormai asciutto è utilizzato come pascolo.

Storico-culturale

Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale
Ponte del Pianello

Naturalistico

Religioso

Concattedrale di San Nicola e Camera

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[7]

Infrastrutture e trasporti

Cultura

Archivi e biblioteche

Archivio diocesano

L'Archivio Diocesano di Muro Lucano è uno dei più importanti archivi ecclesiastici della Basilicata recuperati dalle macerie dopo il terremoto del 23 novembre 1980. L'incendio del 1400 provocò la perdita di gran parte del materiale cartaceo. Le carte superstiti si possono reperire nel fondo delle cappelle e dei benefici. La documentazione più consistente risale al Seicento. Nel 1893 un nuovo, disastroso incendio provocò la perdita dell'antico archivio capitolare, che era stato conservato per merito del vescovo Tommaso Antonio Gigli, il quale aveva stabilito che il capitolo cattedrale avesse un proprio archivio e lo custodisse fedelmente sotto pena di scomunica. La recente sistemazione dell'archivio[8] ha comportato la costituzione di sedici fondi, ordinati in 558 buste.

Amministrazione

Gemellaggi

Sport

Le società sportive a Muro Lucano sono:

Note

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Sylvie Pollastri, Le "Liber donatium" et la conquête angevine du royaume de Sicile (1268-1281), Mélanges de l'École française de Rome: Moyen Âge: 116, 2, 2004, p. 672.
  5. ^ Basilide del Zio “Il Brigante Crocco e la sua autobiografia” – Ristampa dell'edizione di Melfi del 1903 – Arnaldo Forni Editore)
  6. ^ Ebrei stranieri internati in Basilicata.
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. ^ M. A. De Cristofaro, Muro Lucano nell'età moderna e il suo Archivio Diocesano, Venosa 1989, pp. 80-96.
  9. ^ Muro Lucano, anche Corato gemellato in nome di San Gerardo Maiella, su Regione Basilicata. URL consultato il 15 settembre 2023.
  10. ^ Gemellaggio Muro Lucano Karlsfeld (PDF) [collegamento interrotto], su neapel.diplo.de, comuneditortoli.it. URL consultato il 3 febbraio 2012.
  11. ^ Michele Disabato, Ripacandida - Storia, notizie e racconti, Rionero in Vulture, Ottaviano, 2005, p. 18.
  12. ^ A memoria della permanenza e del miracolo della grata di San Gerardo Maiella
  13. ^ In onore di san Gerardo Maiella

Voci correlate

Altri progetti

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