Paesana comune | |
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La chiesa di Santa Maria, situata nel centro del paese. | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Provincia | Cuneo |
Amministrazione | |
Sindaco | Emanuele Vaudano (lista civica) dal 26-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 44°41′N 7°17′E |
Altitudine | 614 (min 544 - max 2,385) m s.l.m. |
Superficie | 58,27 km² |
Abitanti | 2 622[1] (31-8-2023) |
Densità | 45 ab./km² |
Frazioni | Agliasco, Battagli, Borgata Losasse, Calcinere, Croce, Croesio, Erasca Ghisola, San Lorenzo |
Comuni confinanti | Barge, Crissolo, Oncino, Ostana, Sampeyre, Sanfront |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 12034 |
Prefisso | 0175 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 004157 |
Cod. catastale | G228 |
Targa | CN |
Cl. sismica | zona 3s (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona F, 3 076 GG[3] |
Nome abitanti | paesanesi |
Patrono | san Bernardo |
Giorno festivo | 20 agosto |
Cartografia | |
Posizione di Paesana nella provincia di Cuneo | |
Sito istituzionale | |
Paesana (Paisan-a in piemontese, Paisana (pron. /paizano/) in occitano) è un comune italiano di 2 622 abitanti della provincia di Cuneo in Piemonte.
Articolata su due borghi distinti a cavallo del Po (Santa Margherita a destra e Santa Maria a sinistra del fiume), si trova nella omonima valle (Valle Po).
Feudo dei marchesi di Saluzzo, fu contesa più volte dai Savoia, che la ottennero definitivamente nel 1601 con il trattato di Lione.
Il castello, del quale sopravvive solo qualche resto delle fondazioni e che svettava sopra la frazione Erasca, fu distrutto dai Francesi nel 1585.
Nel Cinquecento fu un importante centro di diffusione delle idee della Riforma, portate dai nuclei Valdesi giunti dalle vicine valli del Pellice e del Chisone. Negli anni 1510-13 la marchesa di Saluzzo, Margherita di Foix, operò una lunga serie di repressioni contro le frazioni di Bioletto, Bietonetto, Croesio e Pratoguglielmo (ancora oggi portano il nome di origine valdese).
Il 1º agosto 1944, dopo vari avvertimenti alla popolazione da parte degli alti comandi nazifascisti, l'abitato fu oggetto di rappresaglia ed incendiato. Vennero sommariamente giustiziati alcuni partigiani e civili. Il ricordo di tali fatti è ancora vivo nella popolazione paesanese tanto che la sala consigliare del Comune di Paesana è intitolata a tale episodio. Sul territorio paesanese sono distribuite numerose lapidi alla memoria dei partigiani barbaramente uccisi durante il periodo della Guerra di Liberazione. Sull'episodio dell'incendio di Paesana e, più in generale, sulla situazione della popolazione durante la Guerra di Liberazione, degne di menzione, insieme alle numerose fonti storiche, sono le pagine del diario del parroco del paese don Ghio poi raccolte nella stampa Pagine memorande di Storia pubblicata nel 2024 con il titolo L'incendio di Paesana. Diario di guerra di un parroco di montagna. [4] Tali testimonianze, in occasione della festività del 25 aprile, vengono lette dagli alunni delle scuole elementari e medie del paese.
Abitanti censiti[6]
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Paesana sono 152,[7] così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative:[8]
Paesana presenta due santi patroni, legati alle due parti principali di cui è composto il comune:
Croesio
Altre frazioni del comune di Paesana, di minor importanza, sono:
Battagli (1,15 km), Borghini (3,89 km), Bossa (2,15 km), Cantone (1,58 km), Cascina Erasca (1,29 km), Croce (2,08 km), Croesio (3,12 km), Erasca (1,00 km), Ferrere (3,52 km), Gari (4,49 km), Lucchi (4,22 km), Morena (2,39 km), Pamparini (3,56 km), Pertus (5,80 km), Piana (3,56 km), Raina (1,96 km), Rocciaia (3,35 km), Roè (0,98 km), Ruata Bossa (1,18 km), San Lorenzo (3,80 km), Saretto (2,46 km).
Il numero in parentesi che segue ciascuna frazione indica la distanza dal comune.
Il paese ha ospitato una fabbrica tessile che ha dato lavoro a diverse generazioni di operai e operaie, diventando quindi uno dei principali motori dell'economia paesanese fino agli anni novanta, quando la fabbrica chiuse dopo una serie di cambi di gestione. Dopo una decina di anni che la struttura è rimasta abbandonata, l'edificio è stato ristrutturato ed oggi ospita la sede della società Acqua Eva.
Numerosi artigiani sono presenti sul territorio.
Tra il 1905 e il 1935 il comune fu capolinea di una tranvia per Saluzzo.
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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14 giugno 1985 | 25 maggio 1990 | Donato Pellizzeri | Democrazia Cristiana | Sindaco | [9] |
25 maggio 1990 | 24 aprile 1995 | Giovanni Battista Mattio | - | Sindaco | [9] |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Oreste Garellis | Partito Popolare Italiano | Sindaco | [9] |
14 giugno 1999 | 20 marzo 2003 | Giovanni Battista Mattio | - | Sindaco | [9] |
20 marzo 2003 | 14 giugno 2004 | Lorella Masoero | Comm. straordinario | [9] | |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Mario Anselmo | lista civica | Sindaco | [9] |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Mario Anselmo | Lega Nord | Sindaco | [9] |
26 maggio 2014 | 26 maggio 2019 | Mario Anselmo | lista civica: alpes | Sindaco | [9] |
26 maggio 2019 | in carica | Emanuele Vaudano | Sindaco |
Il comune faceva parte della Comunità montana Valli del Monviso.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 135139565 |
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