Un quartiere, in epoca medioevale e rinascimentale, era una delle quattro parti in cui veniva suddivisa la città (quando era suddivisa in tre parti, si chiamavano terzieri, se in sei parti, sestieri). Oggi è uno dei settori di territorio che fanno parte di una città e si distingue dagli altri settori cittadini per le sue caratteristiche. Un quartiere può rappresentare una suddivisione amministrativa in alcune grandi città e in tal caso è rappresentato dal consiglio di quartiere, un organo elettivo amministrativo con funzioni consultive e in alcuni casi deliberative riguardanti l’amministrazione del quartiere stesso. In un'accezione familiare, il termine viene spesso utilizzato per la zona in cui si abita, riferendosi ad esempio alla vita del quartiere o al cinema del quartiere.[1]

Il quartiere di Chelsea a Manhattan in New York City
Il quartiere di Chelsea a Manhattan in New York City

Storia

Il termine quartiere deriva dal numero dei settori, quattro, in cui erano suddivise molte città medievali, impostazione già adottata per le città fondate dagli antichi Romani, in cui l'accampamento (castrum) era suddiviso in quattro parti dall'intersezione delle due strade principali, il cardo e il decumano. I quattro quartieri formatisi con questa soluzione urbanistica sono tuttora esistenti in alcune città antiche o medievali.[1]

Molti architetti del Movimento Moderno hanno studiato questa unità al fine della razionalizzazione della città, arrivando a proporre diverse soluzioni architettoniche ed urbanistiche tra l'utopico e il reale. Il Razionalismo Italiano nelle città di fondazione di epoca fascista ha diviso, tra i primi, la struttura urbana in zone, individuando i quartieri aventi funzione abitativa. Le città razionaliste simbolo realizzate "ex novo" in quegli anni dagli architetti italiani, come la recente scoperta di Portolago, cittadina greca dell'isola di Leros, nel Dodecaneso, e la più conosciuta Sabaudia nell'Agro Pontino ne dimostrano esemplarmente i caratteri.

La più nota progettazione di questo elemento urbano è quella di Le Corbusier, che teorizza un quartiere sintesi e forse apice della sua carriera, definito Unité d'Habitation. Questa struttura ubicata in Marsiglia, Francia, costruita nel 1947-1952, è probabilmente se non la più famosa opera Le Corbusier, la più dirompente dal punto di vista sociale e urbanistico. Ha provocato infatti, un'enorme influenza ed è spesso citata come fonte d'ispirazione della corrente architettonica e filosofica definita con il termine brutalismo. L'edificio-quartiere di Marsiglia comprende 337 appartamenti organizzati su dodici piani e sospesi su larghi pilotis. Nell'edificio sono anche incorporati negozi, palestra, un'infermeria, un asilo e un albergo. Il tetto piano è pensato come uno spazio comune con sculture, impianti di aerazione, e piscina.

Altri quartieri storici nella grandi città hanno nel corso del tempo acquistato un loro carattere, una loro anima in relazione al tipo di residenti che vi abitavano. Si pensi al quartiere di Montmartre definito degli artisti, al Greenwich Village o West village a New York quartiere abitato dagli scrittori, o ad Hollywood che in origine era un quartiere di Los Angeles.

Sono considerati quartieri anche altre suddivisioni cittadine formatesi storicamente, tra le quali rientrano le seguenti:

Il termine borgata, nel linguaggio moderno, si riferisce invece sia a un piccolo centro abitato rurale che a un raggruppamento di edifici periferici facente parte di un quartiere cittadino.[6]

Tipologie di quartiere

Le caratteristiche che contraddistinguono un quartiere possono essere comprese nelle seguenti tipologie:[1]

Rioni e quartieri

In alcuni casi, come a Roma e in altre città, il termine "quartiere" è in contrapposizione con "rione"; nel caso di Roma le suddivisioni urbane all'interno delle mura aureliane, e dunque più antiche, sono dette "rioni", mentre quelle esterne alla cinta muraria, e dunque più recenti, sono dette "quartieri". In questo caso, dunque, il termine rione indica le zone più antiche, mentre il termine "quartiere" quelle più recenti. Nel caso di altre città, il nome "rione" è analogamente usato per le suddivisioni urbane più antiche, in contrapposizione a "quartiere", ma non considerando la localizzazione all'interno o all'esterno delle mura.

Amministrazione pubblica

Nelle città moderne, il quartiere rappresenta anche spesso una entità di tipo amministrativo, ovvero una circoscrizione di decentramento comunale, spesso con distaccamenti locali di uffici comunali e consigli di quartiere, in cui i cittadini possono partecipare e animare la vita politica locale.

Per motivi urbanistici, logistici, economici ed amministrativi, il quartiere (in particolare residenziale) rappresenta anche un primo livello di comunità e di ambito sociale. Per esempio, nei quartieri possono prendere corpo spontaneamente cooperative e comitati informali di cittadini che si esprimono in modo collegiale, per esempio, nei confronti dell'amministrazione cittadina.

Note

  1. ^ a b c Quartière, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 10 dicembre 2017.
  2. ^ a b c Rïóne, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 10 dicembre 2017.
  3. ^ Terzière, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 10 dicembre 2017.
  4. ^ Sestière, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 10 dicembre 2017.
  5. ^ Contrada, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 10 dicembre 2017.
  6. ^ Borgata, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 10 dicembre 2017.
  7. ^ Cirus Rinaldi, Pietro Saitta (a cura di), Devianze e crimine: Antologia ragionata di teorie classiche e contemporanee, PM edizioni, 2017, p. 111, ISBN 8899565473. URL consultato il 10 dicembre 2017.
  8. ^ Quartiere commerciale a Borgomanero: il polo moderno nasce con negozi di una volta, su lastampa.it. URL consultato il 10 dicembre 2017.
  9. ^ Enrico Cardillo, Napoli. L'occasione post-industriale. Da Nitti al piano strategico, Guida Editori, 2006, p. 29, ISBN 8860429579. URL consultato il 10 dicembre 2017.
  10. ^ Quartiere dormitorio, su dizionario.internazionale.it. URL consultato il 10 dicembre 2017.

Voci correlate

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