Riccardo Luzzatto

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXVIII, XIX, XX, XXI, XXII, XXIII
Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studiolaurea in giurisprudenza
Professioneavvocato

Riccardo Luzzatto (Udine, 4 febbraio 1842Milano, 5 febbraio 1923) è stato un patriota, avvocato e politico italiano.

Biografia

Esponente di una nota famiglia ebraica, Riccardo Luzzato fu volontario garibaldino a 18 anni quando il 5 maggio 1860 era tra I Mille di Quarto, 7ª compagnia, con Benedetto Cairoli. A Quarto, prima di partire per l'impresa, la madre Fanny Luzzato, amica di famiglia dei Cairoli e dei Fratelli Bandiera, lo affidò a Enrico Matteo Zuzzi. Partecipò alla campagna di Sicilia del 1860, quella dell'Aspromonte 1862 e a quella del Trentino del 1866. Fu presente a Teano all'incontro fra Vittorio Emanuele II e Giuseppe Garibaldi. Nell'elenco ufficiale dei partecipanti all'impresa, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia del 12 novembre 1878, lo si trova al numero 563.[1]

Fu poi avvocato e uomo politico di idee repubblicane e radicali, consigliere e assessore nel comune di Milano e deputato per San Daniele del Friuli e Codroipo dal 1892 al 1911.[2] Durante la sua permanenza nel Parlamento italiano, fu relatore della legge che dichiarava il XX Settembre festa nazionale.

Massone, fu membro del Grande Oriente d'Italia, votò a favore della mozione Bissolati per il divieto dell'insegnamento religioso nella scuola primaria[3].

Riccardo Luzzato, fervente interventista, fu nuovamente volontario nella guerra del 1915-18 e ricevette la medaglia d'argento al valor militare.[4]

Luzzatto partecipò al congresso fondativo di piazza San Sepolcro dei Fasci italiani di combattimento svoltosi il 23 marzo del 1919.[5]

La città di Udine lo ha ricordato intitolando a lui e al padre, Mario, una strada cittadina (Via Mario e Riccardo Luzzato).

Morì a Milano nel 1923

Note

  1. ^ Elenco Garibaldini, su liberatiarts.com. URL consultato il 27 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2011).
  2. ^ Deputato, su grandeguerra-ragogna.it. URL consultato il 27 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2012).
  3. ^ Aldo A. Mola,Storia della Massoneria in Italia, Bompiani/Giunti, Firenze-Milano, 2018, p. 342.
  4. ^ Decorato nella Grande Guerra, su grandeguerra-ragogna.it. URL consultato il 27 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2012).
  5. ^ Mimmo Franzinelli, Fascismo anno zero

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

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