Case attraversate da rue al ricetto di Candelo

Il ricetto è una struttura fortificata in uso nell'Italia medievale, tipica del Piemonte; è un insieme di case circondate da mura e torri che fungeva da riparo per la comunità agricola in caso di pericolo.[1][2][3]

Struttura

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La struttura architettonica su cui si fondavano i ricetti era nella maggior parte dei casi omologa e risultava composta da decine di edifici denominati cellule racchiusi entro un perimetro spesso di forma pentagonale.

In molti casi la struttura è cinta da mura inframezzate da torri di guardia, tonde o a forma parallelepipeda e attraversate da porte. Aperture di vario formato verso l'esterno consentivano il transito di persone e carri, anche attraverso ponti levatoi, nel caso di ricetti circondati da un fossato.

Il ricetto era attraversato da una più o meno fitta rete di piccole strade intersecanti fra loro, in gergo rue (termine che si richiama con evidenza alla lingua francese).

Così descrive i ricetti Carlo Nigra, l'architetto che per primo si cimentò in una sintesi teorica di questo tipo di edifici in Piemonte[4]:

«[Sono] gruppi di costruzioni aventi una loro speciale fisionomia che li differenzia nettamente dagli altri nuclei abitati della regione. Questi gruppi sono generalmente costituiti di una cinta quadrangolare la quale è munita di torre d'ingresso, di torri d'angolo e di cortina, e che racchiude un certo numero di piccole case separate da strade incrociantisi a scacchiera. Queste case sono costituite generalmente di un solo vano interrato al pianterreno e di un vano superiore, adibiti l'uno a cantina e l'altro a magazzeno, e mai ad uso di abitazione; tantochè in esse non si trovano scale e solo di rado qualche camino. La forma e la destinazione di questi agglomerati ha fatto dare loro il nome di Ricetti (tradotto nel dialetto canavesano in quello di Riatti), nome che risponde perfettamente al loro ufficio di ricoverarvi i prodotti dell'agricoltura e di tutelarli contro le offese esterne.»

Tipologie

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I ricetti possono venire suddivisi in tre tipologie costruttive:

Esempi

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Piemonte

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Diversi sono i ricetti tuttora esistenti e visitabili in Piemonte. Di particolare pregio è il ricetto di Candelo, nel borgo omonimo della provincia di Biella (l'unico a mantenere un aspetto coerente con le strutture medioevali originarie, con torri, cinta muraria e cellule edilizie).

Altri ricetti di importanza storica sono quelli di San Benigno Canavese, Baldissero Torinese, Fiorano Canavese[6], Pecetto Torinese e Oglianico, nella Città metropolitana di Torino, di Ghemme e Carpignano Sesia in provincia di Novara, di Lerma in Provincia di Alessandria e quello - ottimamente curato e al quale si accede attraverso una monumentale porta ad arco - di Magnano, ancora in provincia di Biella.

Il Centro Documentazione Ricetti del Piemonte, che con il sostegno della Regione Piemonte si occupa di raccogliere documentazione e compiere studi sui ricetti d'Italia e d'Europa, e che ha sede presso il ricetto di Candelo, ha censito, monitorato, e costituito una banca dati, sui circa duecento ricetti esistenti in epoca medioevale in Piemonte[7].

Porta di accesso al ricetto di San Benigno Canavese (TO)

Fra quelli in provincia di Biella - per i quali è stato siglato nel 2006 un protocollo d'intesa fra lo stesso Centro e la locale amministrazione provinciale - sono stati censiti i siti di:

Lombardia

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Il castello di Padenghe sul Garda
Il castello di Passirano

Nel territorio di Brescia, i ricetti si concentrano principalmente in due aree: la Valtenesi e la Franciacorta[8]. Questi due territori sono accomunati dalla vicinanza a un lago (rispettivamente il lago di Garda e il lago d'Iseo), nonché dalla conformazione morfologica prevalentemente collinare. I castelli-deposito della Valtenesi e della Franciacorta presentano tutti un'ampiezza simile (bassa, secondo la classificazione di A. Settia[9]), ma differiscono a livello di struttura, sia esterna che interna. Ad esempio, è possibile trovare ricetti con torri perimetrali quadrangolari (Polpenazze e Paratico) o circolari (Moniga e Passirano). Per quanto riguarda la parte interna, alcuni castelli-deposito includono persino delle chiese, come nel caso del castello di San Michele a Ome[10].

Ricetti della Valtenesi:

Ricetti della Franciacorta[11]:

Il castello di Lardirago con a fianco il ricetto

Nella Lombardia occidentale, e in particolare nel territorio di Pavia, tra il XIII e il XIV secolo abbiamo numerosi esempi di castelli dotati di ricetto, che generalmente racchiudeva una vasta corte agricola, provvista di edifici dove venivano custoditi animali e raccolti. Tali ricetti erano difesi da un robusto muro di cinta, che si collegava al castello, e da un fossato, quasi sempre (almeno in pianura) allagato[12].

Il castello di San Colombano

Vi sono altresì due rari esempi di ricetto nella città metropolitana di Milano:

Toscana

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Lazio

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Note

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  1. ^ ricètto in Vocabolario - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 21 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2019).
  2. ^ Ricerca | Garzanti Linguistica, su garzantilinguistica.it. URL consultato il 21 ottobre 2019.
  3. ^ Ricetto > significato - Dizionario italiano De Mauro, su Internazionale. URL consultato il 21 ottobre 2019.
  4. ^ Stefano Leardi, Il Ricetto di Candelo e la problematica dei "ricetti" nell'ambito del popolamento medievale nel Piemonte Orientale: un approccio archeologico, Venezia, Università Ca' Foscari Venezia, 2015, p. 21. (tesi di dottorato)
  5. ^ a b (EN) Fabio Romanoni, Insediamenti, castelli e colture nella campagna pavese prima del Parco Visconteo, in "Bollettino della Società Pavese di Storia Patria", CIX (2009).. URL consultato il 2 marzo 2019.
  6. ^ I resti del ricetto - GAT – Gruppo Archeologico Torinese
  7. ^ Fonte: Pro Loco Archiviato il 31 luglio 2023 in Internet Archive. di Candelo.
  8. ^ Giusi Villari, "Quei ricetti tra Valtenesi e Franciacorta", Giornale di Brescia, 8 ottobre 1995, p. 19.
  9. ^ Gabriele Archetti, Angelo Valsecchi (a cura di), La terra di Ome in età medievale, Brescia, U.S.P.A.A.A. e Comune di Ome, 2003, p. 176.
  10. ^ Gabriele Archetti, Angelo Valsecchi (a cura di), La terra di Ome in età medievale, Brescia, U.S.P.A.A.A. e Comune di Ome, 2003, p. 166.
  11. ^ Gabriele Archetti, Angelo Valsecchi (a cura di), La terra di Ome in età medievale, Brescia, U.S.P.A.A.A. e Comune di Ome, 2003, pp. 188-203.
  12. ^ a b Aldo A. Settia, L' illusione della sicurezza. Fortificazioni di rifugio nell'Italia medievale «ricetti», «bastite», «cortine», Cuneo, Società Per gli Studi Storici, Archeologici, Artistici della Provincia di Cuneo, 2001, pp. 85-91, ISBN 9788866250197.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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