Rocca Sinibalda è un comune italiano di 793 abitanti della provincia di Rieti nel Lazio.
Rocca Sinibalda è posta nella Sabina orientale, a quote collinari, nella valle del Turano, il corridoio naturale che dai margini sud-orientali della Piana di Rieti va verso Carsoli attraverso il lago del Turano, ad altitudini collinari, ma circondata da folti boschi parzialmente interrotti da aree prative. Alle spalle a sud-est si erge il gruppo montuoso del Monte Navegna e Monte Cervia che lo separano dalla zona del lago del Salto.
Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Posticciola.
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Il paese nel 1085 fu feudo di Sinibaldo Sinibaldi, figlio di Teodino Berardi, che si occupò di far edificare il castello, e dal quale trasse la denominazione[4]. Appartenne poi ad un altro Teodino, nipote del suddetto Sinibaldo[5]. Dopo l'unità d'Italia nel 1861 il comune faceva parte della provincia allora denominata Umbria, fino al 1882 quando la provincia venne chiamata Perugia. Nel 1923 avvenne un cambio di provincia e il comune di Rocca Sinibalda venne assegnato alla Provincia di Roma fino al 1927 quando Rocca Sinibalda venne inclusa nella neonata Provincia di Rieti[6].
Di notevole impatto visivo è il castello. Risalente nel suo nucleo originario al 1085, fu ricostruito come fortezza dall'architetto Baldassarre Peruzzi per volere del cardinale Alessandro Cesarini negli anni trenta del XVI secolo e da allora domina il paese con la sua struttura difensiva. Tra il XVII e il XVIII secolo fu feudo dei Mattei, dei Lante della Rovere, dei Muti Bussi e dei Lepri. Nel XVII e nel XVIII secolo sono stati ingentiliti gli interni con affreschi; negli anni cinquanta fu acquistato per 2 600 dollari dalla scrittrice americana Caresse Crosby, che lo utilizzò come luogo d'incontro per artisti, anche promuovendo seminari di poesia; dal 1928 è stato classificato come monumento nazionale[7]. Nel 1980, le Poste Italiane dedicarono al castello un francobollo da 550 lire, facente parte della raccolta nota come "Castelli d’Italia". L'intero maniero è stato restaurato e riaperto nell'aprile del 2014[8].
Abitanti censiti[9]
Rocca Sinibalda è collegata al capoluogo Rieti dalla strada provinciale n. 31 "Valle Turano", ed è collegata a Longone Sabino dalla provinciale n. 32.
Inoltre a valle del paese scorre la strada provinciale n. 34 "Turanense", che la collega da un lato alla Salaria (in località Ornaro) e dall'altro al Lago del Turano. La Strada statale 4 Via Salaria è l'arteria di collegamento di maggiore importanza, che collega il comune a Roma e alle città di L'Aquila e Ascoli Piceno.
Da Rieti: autobus Cotral.
Nel 1923 passa dalla provincia di Perugia in Umbria, alla provincia di Roma nel Lazio, e nel 1927, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Rieti, Rocca Sinibalda passa a quella di Rieti.
Periodo | Primo Cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1995 | 1999 | Pietro Picchi | Lista civica | Sindaco | |
1999 | 2004 | Pietro Picchi | Lista civica | Sindaco | 2º mandato |
2004 | 2009 | Giancarlo Marotti | Lista civica | Sindaco | |
2009 | 2014 | Giancarlo Marotti | Lista civica | Sindaco | 2º mandato |
2014 | 2018 | Giancarlo Marotti | Lista civica Rinnovamento Comunale | Sindaco | Dimesso durante
il 3º mandato |
2018 | 2023 | Stefano Micheli | Lista civica Rinnovamento Comunale | Sindaco | |
2023 | in carica | Stefano Micheli | Lista civica Rinnovamento Comunale | Sindaco | 2º mandato |